NATO-Russia-Ucraina: “la guerra non è mai la soluzione”

Riceviamo e pubblichiamo

 In queste ore in cui il ricorso alle armi e il rifiuto di ogni spazio di trattativa sembra prevalere con grandi sofferenze per tutti, ma in particolar modo del popolo che abita l’Ucraina, il coordinamento A.G.iTe. ritiene indispensabile che salga la voce della maggioranza delle gente che non vuole la guerra.

Da anni assistiamo ad un aumento irresponsabile delle spese militari di tutti i Paesi del mondo, che infatti stanno dando i loro malefici frutti, all’espansione ad Est della NATO, all’interventismo russo fuori dei propri confini a sostegno di vari dittatori nel mondo, mentre nei Paesi dell’ex-Unione Sovietica prevalgono spinte ultranazionaliste che generano ed amplificano conflitti. Invece di invertire la rotta, imparando dall’esperienza della pandemia che dimostra che nessuno si salva da solo, men che meno contro gli atri, si è esacerbato un conflitto in Ucraina che potrebbe coinvolgere l’intera Europa, col rischio del ricorso ad armi nucleari.

Condanniamo con forza l’intervento russo nel Donbass che ci avvicina ad un punto di non ritorno.

Facciamo nostro l’appello del movimento pacifista ucraino contro la preparazione della guerra e per una soluzione pacifica del conflitto.

Invitiamo la cittadinanza, tutte le associazioni amanti della pace, rappresentati del mondo politico e sindacale, nonché delle istituzioni locali ad un presidio, che si svolgerà

sabato 26 febbraio alle ore 11

in piazza Castello (fronte prefettura), Torino

Ci appelliamo a Russia, Nato, Ucraina per

  • ritiro di tutte le truppe straniere dall’Ucraina, a cominciare da quelle russe entrate nel Donbass;
  • un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte;
  • ritiro dei soldati russi dalla frontiera ucraina e rinuncia a fare entrare l’Ucraina nella Nato;
  • riportare la gestione della crisi all’interno dell’ONU;
  • cessare le forniture di armi alle parti in conflitto.

Al nostro governo chiediamo che non smetta di cercare una soluzione diplomatica alla crisi e non si avventuri in una partecipazione militare al conflitto che sarebbe senza ritorno

 

Per il Coordinamento A.G.i Te. contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi

Paolo Candelari

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