Udine- Reale Mutua Basket Torino 82 – 62: la tristezza del basket aggressivo e anti-storico

Il basket visto da vicino

Togliamo subito ogni dubbio: Torino ha perso perché è più debole tecnicamente e niente da dire su questo. Ma più di tutto ha perso il basket, che si sta sempre più trasformando in un football – rugby “simil game”… .

Udine,  come altre squadre,  pone al centro del suo gioco un’aggressività eccessiva, concessa solo da un momento storico in cui l’arbitraggio medio consente spinte regolamentari, contatti al limite di un ring di pugilato, regole del vantaggio mai esistite nel basket e nessuna punizione per gioco violento o trattenute fuori norma.

È colpa di allenatori e pubblico a cui “piace” dire che la partita la vince la difesa… e quindi tecnica poca ma ruvidezza e lividi a profusione, tanto, se vince la propria squadra, sono tutti contenti… .

Ma lo spirito del basket dice che non è nato per essere violento,  anzi che puniva il gioco violento e consentisse appunto un numero limitato di falli per evitare tali problemi.

Poi sono arrivate le rose “lunghe” e quindi tanti falli in più da spendere e sempre più alta intensità in campo… . Il principio è chiaro: facciamo sempre difesa con le mani addosso,  per un fallo che ci fischieranno ce ne saranno altri 10 che non saranno segnalati.  E così è.

Arbitri e  regolamento permissivi conducono a quel tipo di basket essenziale in cui conta solo vincere a scapito di salute dei giocatori e spettacolo che diventa inesistente.

Udine, come molte altre squadre è una squadra che sfrutta al meglio tale situazione in questo mediocre campionato che è la serie A2 attuale.

Toscano esce in barella sanguinante, Alibegovic rientra in campo fasciato come un Rajah, e De Vico oltre al danno delle spinte e gomitate si prende anche la beffa del doppio fallo.

Non è bel basket quello di Torino ma è pulito ed onesto. Il gioco aggressivo è poco corretto e piace solo ai violenti. Non sarei contento di vincere così e Torino città ha sempre visto squadre corrette e pulite in tutti questi anni, compreso questo.

Torino ha meritato di perdere, ma  è una squadra di bravi ragazzi,e dispiace vedere ex giocatori di Torino, che hanno contribuito a non far salire Torino stessa in serie A1, così esaltati e contenti di “abbattere” letteralmente gli ex compagni di squadra, come l’ormai giocatore completo di Udine Cappelletti.  È brutto vedere giocare male, ma è più brutto avere sempre questi pugni serrati dopo un canestro segnato o un fallo non fischiato o qualsiasi altro momento di esultanza.

Il basket, lo sport in genere anzi, dev’essere gioia, divertimento e ogni esultanza dovrebbe avere mani aperte verso il cielo, sorriso pieno, abbracci e allegria.. .

Basta con questa esultanza guerriera, questi pugni mostrati al pubblico e queste urla belluine per un gioco ben eseguito. Basta violenza verbale, basta mani sempre addosso, basta proteste senza senso dopo aver colpito un avversario dichiarando innocenza come candida fanciulla… .

Torino ha perso, ma il basket non è più basket.

Davis segna 21 punti giocando da solo; degli altri, nessuna traccia.

Crisi certa, e allenatore nel pallone, e forse la sua inesistente esperienza sta mostrando il conto. Bisogna intervenire al più presto con qualche innesto o profonda modifica di gioco.

Così non va, nel basket e a Torino.

Aspettando la prossima partita e sognando un nuovo anno migliore, attendiamo una Reale Mutua che possa rialzare la testa, moralmente e materialmente.

Paolo Michieletto

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