A tutto barocco per Diego Fasolis sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio

In programma Bach, Corelli, Mozart, Händel

Teatro Colosseo
Sabato 20 Novembre 2021 ore 20.30

Nella foto: il direttore d’orchestra Diego Fasolis
Sabato 20 novembre alle ore 20.30 il Regio Metropolitano fa tappa al Teatro Colosseo di Torino (via Madama Cristina 71), appena riaperto agli spettacoli dopo mesi di chiusura forzata. Il maestro Diego Fasolis torna a dirigere l’Orchestra del Regio dopo il grande successo del 2019 con il gioiello di Ferdinando Paer Agnese. In programma, il Concerto brandeburghese n. 1 di Johann Sebastian Bach, il Concerto grosso n. 4 di Arcangelo Corelli, la Sinfonia n. 25 di Wolfgang Amadeus Mozart e Music for the Royal Fireworks di Georg Friedrich Händel.

Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Teatro Regio, afferma: «Nel progettare la Stagione del Regio Metropolitano abbiamo tratto anche ispirazione dai luoghi che di volta in volta ci avrebbero ospitati». Per il Teatro Colosseo di Torino mi sono fatto guidare dalla splendida mostra Street Art in Blu 3, che si è appena conclusa. La più contemporanea, trasversale e contaminata delle arti mi ha fatto immediatamente pensare a Händel, Bach, Corelli, Mozart, a quanto la loro musica fosse pop e lo sia, in un certo senso, ancora oggi».

Direttore dell’ensemble I Barocchisti, Diego Fasolis si è distinto per l’attenzione alle interpretazioni storiche e ai titoli di repertorio barocco e classico meno eseguiti. Le sue letture scrupolose ma mai dogmatiche gli sono valse prestigiosissime collaborazioni e decine di incisioni discografiche, tra cui due premiate con l’ECHO Klassik 2013 nelle sezioni Prima registrazione mondiale (per l’album Mission con Cecilia Bartoli) e Opera dell’anno (per l’Artaserse di Vinci, alla guida dell’orchestra Concerto Köln).

Nel 1721, Bach lavorava con scarsa soddisfazione nella corte di Cöthen, per cui pensò di inviare al margravio di Brandeburgo un manoscritto con sei concerti – I Concerti brandeburghesi – per strumenti diversi, nella speranza di essere assunto come Kapellmeister. Il margravio non si degnò di rispondere e Bach rimase a Cöthen. I sei concerti seguono la tradizione del Concerto grosso italiano, che trae il suo fascino dai contrasti fra pieni e vuoti sonori risultanti dal dialogo alternato fra tutti (l’orchestra al completo) e concertino (il gruppo dei solisti). Ciascun concerto presenta un organico diverso: quello del n. 1 in fa maggiore comprende, oltre agli archi e al gruppo del basso continuo, due corni, tre oboi, fagotto e violino piccolo (un violino più piccolo e acuto del normale).

Già in vita, Arcangelo Corelli godeva di una fama straordinaria: dopo la morte, nel 1713, essa addirittura aumentò grazie alla pubblicazione dei suoi fortunatissimi Dodici concerti grossi op. 6. Di queste composizioni, alcune sono concerti da chiesa e altre da camera: al primo gruppo appartiene il n. 4 in re maggiore, che vede l’alternarsi di movimenti lenti e veloci. L’Adagio iniziale è lungo appena quattro battute e stabilisce un’atmosfera maestosa che introduce l’Allegro, una pagina briosa e dai ricchi giochi contrappuntistici. L’Adagio in si minore crea un’atmosfera di attesa, in cui non emerge alcuna melodia né si distingue il tutti dal concertino. Per contrasto, gli ultimi due movimenti sono dinamici e festosi. È curiosa la presenza di una giga a chiusura del concerto, poiché in generale le danze erano riservate ai concerti da camera.

Anche se la Sinfonia n. 25 in sol minore di Mozart fu composta appena una ventina d’anni dopo la morte di Bach, nel 1773, essa appartiene a un clima culturale completamente diverso. Fra gli anni Sessanta e Settanta del Settecento si era propagato in Europa il gusto per l’irrazionale e per il sublime, inteso come “l’orrendo che affascina” (E. Burke). Pochi anni prima che questi fermenti dessero vita, nell’ambito della letteratura tedesca, allo Sturm un Drang (I dolori del giovane Werther goethiano è del 1774), nell’ambito musicale ispirarono una serie di sinfonie in tonalità minore, di cui quelle di Haydn e la n. 25 di Mozart sono le più famose.

Gran finale con la Music for the Royal Fireworks di Händel, che ci riporterà all’estetica opulenta del Barocco. La composizione nasce nel 1749, nel contesto delle celebrazioni per la fine della guerra di successione austriaca: il re inglese Giorgio I, che aveva condotto personalmente le sue truppe e voleva allestire uno spettacolo senza confronti, per mostrarsi ai sudditi trionfante e magnanimo. A questo scopo ingaggiò uno scenografo dell’Opéra di Parigi, che progettò una struttura imponente da cui far partire i fuochi d’artificio creati dal miglior esperto italiano; commissionò inoltre al musicista più celebre del regno, Georg Friedrich Händel, un pezzo musicale che servisse da introduzione allo spettacolo. Il giorno dei festeggiamenti, ai Vauxhall Gardens di Londra, Händel si dimostrò il più grande maestro di pirotecnia: i fuochi d’artificio si rivelarono fallimentari, causando un incendio e vari feriti, mentre la suite fece esplodere l’entusiasmo. Chiosa Sebastian F. Schwarz: «si racconta che il successo fu talmente straordinario da mandare in tilt il traffico di Londra per tre giorni!».

Regio Metropolitano si realizza con il fondamentale sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro Regio e con il patrocinio della Città di Torino.

Il mese di novembre si conclude con uno degli appuntamenti più attesi di questa stagionevenerdì 26 e domenica 28 all’Auditorium Giovanni Agnelli alle ore 20.30 viene presentata, in forma di concerto, Aida di Giuseppe Verdi: un’occasione per apprezzare gli aspetti più intimistici dell’opera di Verdi. Il maestro Pinchas Steinberg dirige l’Orchestra e il Coro del Regio e protagonisti di grande rilievo internazionale come Angela Meade (Aida), Stefano La Colla (Radamès), Anna Maria Chiuri (Amneris) e Amartuvshin Enkhbat (Amonasro). L’opera è proposta in occasione del 150° anniversario della prima assoluta nel 1871 e fa parte del programma ufficiale delle celebrazioni dedicate a Enrico Caruso, promosso dal Comitato nazionale istituito dal Ministro della Cultura in occasione del 100° anniversario della scomparsa del celebre tenore (1873-1921).

BIGLIETTERIA
I biglietti e le card per i concerti e gli spettacoli sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio con orarioda lunedì a sabato 13-18.30 e domenica 10-14 – Tel. 011.8815.241/242. È possibile acquistare i biglietti anche presso i punti vendita Vivaticket e online su www.teatroregio.torino.it e su www.vivaticket.it, oltre a un’ora prima degli spettacoli presso le relative sedi.

PREZZI BIGLIETTI
Concerti: € 20 – 15 – Under 30 € 8
Aida: da € 50 a € 150 – Under 30 € 20

PREZZI CARD
Card 4 spettacoli: € 60 – 4 spettacoli a scelta (con eccezione di Aida), in qualsiasi settore.
Card Giovani a 4 spettacoli € 20 – Riservata agli under 30; 4 spettacoli a scelta (con eccezione di Aida), in qualsiasi settore. Le stesse card possono anche essere utilizzate da più persone per lo stesso spettacolo.

Per l’acquisto dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti del Teatro Regio annullati causa Covid-19.

SERVIZIO INFORMAZIONI
da lunedì a venerdì ore 9-17.30 – Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it

Per tutte le informazioni sul Regio Metropolitano: clicca qui

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Garage rock USA 1966. Discografia minore / 10

Articolo Successivo

Vita di corte alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta