Una nuova scultura dell’artista sardo Osvaldo Moi dal titolo “La famiglia”, collocata in una rotonda a Pianezza, celebra la ritrovata armonia da parte dei componenti familiari dopo lo tsunami della pandemia
Una nuova opera dello scultore sardo Osvaldo Moi è stata inaugurata lo scorso sabato 18 settembre a Pianezza, nell’aiuola verde della rotonda tra Strada della Cortassa e viale Aldo Moro. L’installazione si intitola “La famiglia” ed è ispirata al concetto di nucleo familiare che torna a fruire, finalmente, dopo il lockdown, della natura.
“Profondo rispetto e ammirazione mi legano – spiega lo scultore Osvaldo Moi – alla città di Pianezza, un Comune in cui valori come patria, famiglia e arte, ma anche natura e cultura costituiscono da sempre un principio ispiratore della vita cittadina. Già nel 2009 ero stato, infatti, coinvolto nella realizzazione e collocazione nel parco della Pace di una copia del monumento ai Caduti di Nassiriya, installato come primo lavoro di arte pubblica nel 2004 a Novara e, due anni dopo, a Torino, in piazza d’Armi”.
“Stiamo vivendo, e mi auguro di poter dire che siamo quasi alla fine di questo periodo – aggiunge lo scultore Moi – un lungo periodo in cui il Covid ha travolto le nostre esistenze. I successivi lockdown ci hanno reso sempre più consapevoli dell’importanza di stare a contatto con la natura. La natura e l’arte, nelle loro varie forme, sono state di grande conforto per molte persone. Il prezzo più alto di questo difficile periodo di distanziamento credo lo abbia pagato la famiglia, intesa come nucleo portante della società e, in particolar modo, la donna. Molte di loro sono state, infatti,oggetto di violenza entro le mura domestiche e a molte di loro è stata tolta la vita.
Ispirata da questi pensieri ha preso le mosse questa mia nuova progettazione artistica, che è stata collocata nello spazio tra Strada della Cortassa e viale Aldo Moro. Si tratta di un progetto nato diverso tempo fa dalla proposta di realizzare una scultura in centro a Pianezza. A distanza di mesi questa idea si è convertita nella volontà di abbellire non più il centro cittadino, ma una più ampia rotonda. Mi hanno, così, proposto un’area verde con piante ecespugli, che per me avrebbe rappresentato lo spazio migliore per celebrare la famiglia e la sua guida, la Donna (con la D maiuscola)”.
“Quell’immagine – prosegue l’artista Osvaldo Moi – e quei profili in lontananza sul prato erano vivi in movimento, capaci di sprigionare energia e quel desiderio di libertà, così profondamente avvertito dopo un anno di chiusure forzate. Ho riportato l’idea su di un pezzo di carta e quel fermo immagine su un A 4, che ha conquistato i non addetti ai lavori. La mia idea ha poi convinto il sindaco che, partendo da un budget limitato, ha voluto cogliere la possibilità di tributare, attraverso la realizzazione di un’opera d’arte pubblica, quei sentimenti di serenità e libertà che stiamo iniziando a percepire, attraverso un omaggio alla Donna. Da artista non ho disdegnato la scelta di mere sagome e su quella lamiera ho inciso sentimenti di spensieratezza che potessero allontanare il ricordo dei mesi di malinconia, tristezza e restrizioni.
L’uomo, in quanto figura maschile, non è assolutamente stato da me dimenticato, anzi colto all’interno delle sei figure oltre la rotonda, nell’atto di guardare la sua famiglia, la sua donna, il suo cane”.
Un messaggio, quello che ha voluto trasmettere lo scultore Osvaldo Moi con questa sua nuova scultura, di ritrovata armonia e rinnovata serenità.
Mara Martellotta
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