Per la rassegna Antiqua: 10 Settembre – Castagneto Po – Abazia di S. Genesio in via Avv. Francesco Viano, 9
CENACOLO MUSICALE CARE LUCI DEL MIO BENE
G. Bononcini (1687-1758)
Care luci del mio Bene
Contralto, due violini e b.c.
G.F. Handel (1685-1759)
Trio Sonata Op 2 n. 4
G. Bononcini
Ecco Dorinda il giorno
Contralto, due violini e b.c.
G.F. Handel
Trio Sonata Op 2 n. 6
G. Bononcini
Siedi Amarilli
Contralto, due violini e b.c.
Francesca Biliotti – Contralto
Stefano Bruni, Leonardo Bellesini – violini
Elisa La Marca – tiorba
Massimo Raccanelli – violoncello
Donatella Busetto – cembalo
Il concerto
Il Duello musicale era prassi diffusa nel Barocco. In un’epoca in cui i musicisti dovevano ricorrere alla protezione e al sostegno di nobili mecenati, e alimentare il proprio prestigio personale, era occasione preziosa di ostentazione professionale di capacità tecniche, improvvisative ed espressive. L’Arma Bianca: le tastiere, di cembalo, organo, violino o i raffinati artifizi compositivi.
Quando Bononcini arrivò a Londra, nel 1720, per espresso invito di Richard Boyle, conte di Burlington, la sua fama di compositore d’Opere in ambito europeo era già consolidata. Accolto come compositore nella prestigiosa Royal Academy ofMusic, riuscì a superare lo stesso Handel nel numero di rappresentazione delle proprie opere teatrali e la sua presenza nella capitale inglese tra il 1721-24 fu un vero trionfo.
Il duello fisico vero e proprio non ci fu mai, ma il favore che il pubblico aveva accreditato a questo Italiano a Londra aveva acceso una sottile ma potente disputa tra le fazioni opposte, tra i paladini dello stile forte e magniloquente di Handel, sostenuto dalla Famiglia Reale, e quello descrittivo, melodico e filigranato di Bononcini, a sua volta protetto dal duca di Marlborough.
Il confronto si risolse dieci anni dopo però, alla morte del mecenate di Bononcini, il quale non potè più contare su un forte appoggio sociale. Di lì a poco, inoltre, un sospetto di plagio causò la sua disfatta definitiva in terra inglese.
Immaginiamoci quindi di ricreare idealmente il clima musicale del settecento londinese e leggere il programma della serata come una ricostruzione di un duello musicale tra Bononcini e Handel, occasione di confronto tra le cifre espressive dei due compositori che si fronteggiarono (e spesso si imitarono) nella Londra del primo quarto di secolo del ‘700.
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