Sono passati 32 anni da quel tragico giorno in cui ci ha lasciato un fuoriclasse in campo e fuori: Gaetano Scirea,aveva 36 anni.
I social,internet non c’erano ancora,diede la notizia,incredulo e visibilmente commosso,il grande giornalista Sandro Ciotti,durante la domenica sportiva.
L’indimenticabile libero bianconero morì carbonizzato a
causa di un incidente stradale orribile, ingiusto in Polonia dove si trovava perché da lì a poco la Juventus avrebbe disputato un match contro il Gornik Zabrze, in Coppa UEFA.È
stato un grande uomo, un grande campione. Un modello da sempre per i giovani: comportamento, sempre educato e gentile verso gli altri, compagni e avversari, ma anche in campo, con una classe ed uno stile unici.Mai espulso,un grandissimo libero,con i piedi da fuoriclasse come il migliore dei centrocampisti.
Con la maglia bianconera della Juventus ha vinto tutto quello che c’era da vincere.
In Nazionale gioca tre Mondiali e un Europeo, ed entra nella leggenda con tutti i suoi compagni azzurri nella nazionale che la notte dell’11 luglio 1982 allo Stadio Santiago Bernabeu di Madrid, battendo 3-1 la Germania Ovest
diventano campioni del mondo.
377 partite e 24 goal in Serie A e 552 gare e 32 reti in totale con la maglia bianconera.Anche i freddi numeri testimoniano la sua grandezza
Vincenzo Grassano
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