Polkadot, la criptovaluta a pois

She was afraid to come out of the locker

She was as nervous as she could be
She was afraid to come out of the locker
She was afraid that somebody would see

Two, three, four, tell the people what she wore
It was an itsy bitsy teenie weenie yellow polkadot bikini
That she wore for the first time today
An itsy bitsy teenie weenie yellow polkadot bikini
So in the locker, she wanted to stay.
Chi ha vissuto negli anni ‘60 sicuramente si ricorderà di questa allegra canzoncina di Brian Hyland (cantante sparito nel nulla dopo questo travolgente successo) dal titolo “Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini”(chi volesse riassaporare questa delizia può cliccare su https://youtu.be/ge9Ou3-YyqU.
Sicuramente nessuno avrebbe immaginato che il bikini a pois (polkadot bikini) sarebbe un giorno diventato oggetto di spasmodica richiesta da parte di investitori, alla ricerca non certo di un oggetto feticistico, ma di un “asset” dstinato a rendere ricchi i suoi possessori.
Pochi lo sanno, ma Polkadot è proprio la denominazione di una delle migliaia di criptovalute nate come funghi sulla scia del successo della prima “moneta virtuale”, il Bitcoin che ha scatenato un’ondata senza precedenti di acquisti, una sorta di “corsa all’oro” quale da decenni non si vedeva.
Oltre alla valuta regina circolano, con alterne fortune, pseudovalute come Dogecoin, Carcano, Ripple, che si basano su tecnologie simili a quella sulla quale ha costruito le sue fortune il Bitcoin, cioè la blockchain.
Molti credono che il valore delle criptovalute sia proprio legato alla catena che lega milioni di computer in un unico sistema operativo; un sistema geniale che serve da supporto non solo agli scambi di valute virtuali, ma anche al controllo ed al tracciamento di beni e servizi di impreese grandi e piccole. Ma chi compra un Bitcoin non diventa certo azionista della blockchain, non ne trae alcun vantaggio economico, non beneficia dell’ipotetico aumento di valore del sistema. Pensare il contrario è come pensare che chi compra un prosciutto può diventare ricco perché il salumificio che lo produce fa un sacco di utili…
Ciò premesso, è utile fare un quadro sintetico delle cosiddette “altcoin”, cioè le pseudo valute alternative al Bitcoin, considerando quelle che al momento raccolgono i suggerimenti favorevoli dei siti di “consulenza” sul web.
Partiamo da Ethereum, la “damigella d’onore”, la seconda in classifica. Creata nel 2013 da Vitalik Buterin e Gavin Wood, viene utilizzata sulla blockchain di Ethereum: nel maggio 2021 ha raggiunto i 4.200$, segnando un nuovo record storico assoluto; oggi è quotata circa2.500$ (calo del 40% in tre mesi).
Cardanoè una blockchain la cui criptovaluta è ADA, creata nel 2015 da un pool di matematici, ingegneri ed esperti di crittografia, fra i quali Charles Hoskison, uno dei cinque programmatori che hanno dato vita ad Ethereum. ADA è utilizzato come ricompensa per la creazione di blocchi.
gode di un’ottima visibilità da alcuni mesi. Secondo i suoi sostenitori, obiettivo del team di sviluppo è quello di trasformarla in un progetto centrale nel panorama della finanza decentralizzata. Quotazione ad agosto 2,11$, praticamente sui massimi assoluti.
XRP è la criptovaluta utilizzata nella rete Ripple, utilizzata principalmente per scambiare valore in modo rapido attraverso di essa. La rete Ripple non è basata su una blockchain, ma è una diversa tipologia di registro di consenso distribuita open source. Oggi attraversa un momento difficile a causa di un’azione legale intentata dalla SEC (la Consob americana) che potrebbe multare la società per oltre1 miliardo di dollari, per irregolarità nelle contrattazioni.Nel frattempo diversi exchange hanno sospeso le contrattazioni su Ripple, causando non pochi problemi soprattutto agli investitori statunitensi.Quotazione massima1,83$ oggi 1,14$(calo del 38%).
Dogecoin è una valuta digitale creata nel 2013 biforcando Litecoin. Uno degli usi principali della valuta è su Reddit o Twitter come sistema di mance. E’ molto apprezzata dal patron di Testa Elon Musk e infatti i tweet del manager sono stati capaci spesso di spingere al rialzo il valore dell criptovaluta. Secondo i siti che la sponsorizzano, una notizia molto favorevole è che negli ultimi mesi Dogecoin è stata accettata come metodo di pagamento da parte dei Dallas Mavericks, uno dei team più famosi della National Basketball Association (no comment…). Quotazione massima 0,65$, attuale 0,30$ (-54% in tre mesi).
E chiudiamo con Polkadot,fondata nel 2016 da un gruppo di persone tra cui il co-fondatore di Ethereum Gavin Wood. La valuta è utilizzata per la governance della rete, nata con l’obiettivo di unire le varie blockchain per consentire a siti, browser e server di interagire tra loro. Quotazione attuale 25,3$ contro il massimo dell’anno di 43$ (perdita del 42%).
A cosa servono queste esotiche valute del web?
Praticamente solo a speculare, passando il cerino acceso da una persona ad un’altra, sperando di essere così in gamba da comprare ad un prezzo basso e rivendere ad un prezzo alto. Ma, nonostante si chiamino valute, cioè monete, provate a spenderle! Forse con Bitcoin ce la farete (ma in Italia i punti vendita che lo accettano solo meno di mille su quattro milioni!), ma provate a pagare un paio di scarpe con Ripple o Cardano…
Chiudiamo con alcune osservazioni tratte da un sito di “consulenza”, che riteniamo utili per riflettere sulla consistenza dei suggerimenti di chi reclamizza le criptovalute.
Dinanzi ai prezzi molto alti di Bitcoin, Ethereum e degli altri crypto-asset a più alto market cap, un’idea da prendere in considerazione è quella di investire nelle criptovalute a più basso costo. Questo anche per motivi pratici.
Infatti, preferendo le altcoin a basso costo, sarà comunque necessario diventare pratici della gestione che ogni criptovaluta impone ma senza dover spendere cià che sarebbe necessario se si optasse per comprare valute virtuali costose.
Insomma, grazie alle criptovalute a più basso costo, è possibile ottenere grandi risultati rischiando poco.” (https://www.borsainside.com/criptovalute).
Sconcertante: se compro il controvalore di 1.000 dollari in bitcoin corro un rischio maggiore rispetto a quello che corro comprando lo stesso importo in Polkadot, solo perché la quotazione è inferiore…
Se però l’affermazione vi convince, correte a comprarvi un bikini a pois e uscite dalla cabina senza timori; i tempi di Brian Hyland che descrive il pudore della ragazza che indossa il costume sono ormai lontani…
Gianluigi De Marchi 
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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