È recente la notizia di un pacco contenente amianto gettato presso il parco della Pellerina, dove evidentemente il trasgressore, ha scambiato uno dei polmoni verdi della nostra città per una discarica qualsiasi…
Tralasciando la pericolosità dell’accaduto, a causa della nocività del materiale, possiamo forse sostenere di vivere in una città sempre più contaminata, ma non sto parlando di amianto, ma di maleducazione e inciviltà.
Torino non è una città sporca, bensì sporcata da alcuni individui, irrispettosi, che affidano alla pulizia pubblica i loro scarti privati, privi di un amore verso il prossimo e verso la meravigliosa città che li ospita.
E se il servizio di pulizia cittadino fornito dall’Amiat non riesce a stare dietro alle spese per un incremento della produttività, dovremmo essere noi cittadini a rimboccarci le maniche, trovando metodi alternativi per far si che questi rifiuti non vengano abbandonati agli occhi dei turisti, seppur scarsi in questo triste momento.
Bisogna cominciare a pensare a delle nuove tecniche, dei nuovi metodi di raccolta e dei nuovi contributi che ogni cittadino potrebbe mettere a disposizione, e non parlo di contributi economici.
Tutto ciò sarebbe opportuno per pulire una città meravigliosa, che al momento necessita però in primis di una sensibilizzazione affinché non si verifichino piú episodi come alla Pellerina.
Pietro Ruspa
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