LIBRI / Presentato il nuovo volume della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura che mette in luce la centralità del ruolo della Compagnia di San Paolo nella storia economica e finanziaria dell’Italia e d’Europa tra credito e beneficenza. Filantropia e credito. Atlante dei documenti contabili, dalla Compagnia all’Istituto bancario San Paolo di Torino (secoli XVI-XX)
Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo ha presentato il volume Filantropia e credito. Atlante dei documenti contabili, dalla Compagnia all’Istituto bancario San Paolo di Torino (secoli XVI-XX) di Claudio Bermond e Fausto Piola Caselli, con la collaborazione di Anna Cantaluppi. Si tratta del terzo volume della collana della Fondazione Quaderni dell’Archivio Storico-II Serie, edita da Leo S. Olschki (Firenze, XII 2020).
La storia della Fondazione Compagnia di San Paolo è un esempio del legame strettissimo tra filantropia e credito, come rileva l’intervento del Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi, che ripercorre le tappe dei suoi cinquecento anni di storia e il rapporto con l’attualità. L’incontro è stato introdotto da Piero Gastaldo, Presidente della Fondazione 1563, e Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, e moderato da Blythe Alice Raviola, Università degli Studi di Milano. In presenza degli autori hanno illustrato il volume Paola Avallone dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo, CNR, Napoli, Andrea Maria Locatelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Anna Cantaluppi, storica e archivista.
La Fondazione 1563, con le proprie ricerche e con gli strumenti di consultazione del patrimonio archivistico, messi a disposizione della comunità, intende evidenziare la continuità di intenti e la profondità storica delle azioni che la Fondazione Compagnia di San Paolo, oggi come ieri, mette in campo per lo sviluppo sociale, economico e culturale della sua comunità di riferimento. La genesi di Filantropia e Credito è indissolubilmente legata alla mission della Fondazione 1563, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, che tra i suoi compiti principali ha la conservazione e la valorizzazione culturale dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, un patrimonio che abbraccia quattro secoli e mezzo di storia dell’ente, articolato in oltre due chilometri lineari di documentazione.
In particolare, l’Atlante è uno degli esiti del progetto di Brand Heritage, a cui la Fondazione 1563 lavora per tutelare il patrimonio documentale della storia della Compagnia di San Paolo con l’obiettivo di far emergere e valorizzare la storia dell’ente, legandola ai suoi obiettivi e missioni contemporanei.
“La Fondazione 1563 favorisce l’ampliamento della fruizione dell’Archivio storico della Compagnia di San Paolo nella consapevolezza del suo valore scientifico e civile. L’attenzione alle fonti contabili, da cui prende avvio la pubblicazione Filantropia e Credito nella collana dei Quaderni dell’Archivio, per la prima volta propone l’edizione di documenti esemplari posti a confronto con scritture di altre istituzioni, con una puntuale descrizione archivistica nel contesto storico di riferimento. – sottolinea Piero Gastaldo, Presidente della Fondazione 1563 – Grazie alla continuità plurisecolare delle serie documentarie, gli autori hanno potuto fare emergere una innovativa ricostruzione della storia economica e finanziaria della Compagnia, e poi dell’Istituto bancario San Paolo di Torino, nelle sue varie trasformazioni. Il nesso tra credito e beneficenza, tra banca e filantropia è assolutamente centrale nella storia economica e sociale d’Italia e d’Europa, in un percorso che va dai Monti di pietà medievali fino alle attuali fondazioni.”
Partendo dallo studio delle carte dell’Archivio storico della Compagnia, costituito in gran parte da fonti contabili, il volume Filantropia e Credito propone una selezione significativa di cento documenti amministrativi, commentati dagli autori da un punto di vista tecnico e contenutistico. Attraverso la collazione dei documenti, è emersa una struttura dell’antica Compagnia di San Paolo prevalentemente orientata in età moderna alla beneficenza, con la presenza al suo interno – tra le molteplici istituzioni caritative – di un “monte di pietà” dedito al piccolo prestito gratuito di denaro contro pegno di oggetti ad uso personale e familiare.
In età contemporanea, a partire dall’occupazione francese, l’istituto del monte di pietà assume un ruolo sempre più importante, divenendo dapprima una sorta di cassa di risparmio, che raccoglie e tutela i piccoli depositi, e poi, dal 1932, dopo aver assorbito la Banca Agricola Italiana di Riccardo Gualino, un istituto di credito di diritto pubblico. Negli anni del miracolo economico, l’istituto, assunto il nuovo nome di Istituto Bancario San Paolo di Torino, sostiene il rilevante sviluppo industriale del Nord Ovest del paese, senza comunque mai tralasciare le sue tradizionali funzioni assistenziali
Nel 1992, in attuazione della riforma bancaria Amato-Carli, l’istituto torinese origina una fondazione, che prende nome dall’antica Compagnia di San Paolo e che assume il controllo dell’ente creditizio Istituto Bancario San Paolo di Torino s.p.a. Questi, dopo aver acquisito la proprietà di alcune banche nazionali ed essersi poi fuso con Imi, il 1° gennaio 2007 si è unito con Banca Intesa, originando il Gruppo Intesa Sanpaolo s.p.a., attualmente il più importante ente creditizio del paese.
Nel suo intervento Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo ha focalizzato l’attenzione su come “La Compagnia di San Paolo, attraverso la sua storia plurisecolare e la sua attività filantropica che prosegue ancora oggi, offre spunti, metodi e strumenti per riflettere sullo strettissimo legame tra credito e filantropia. Estendere lo sguardo al passato, e ai quasi 500 anni di storia della Compagnia, permette di capire quanto siano longeve – e perché – quelle istituzioni, oggi bancarie, che nella loro evoluzione hanno avuto uno stretto legame con l’attività filantropica e con la funzione sociale del credito, favorendo la circolazione del denaro a beneficio dell’intera collettività. Risiedono in questo percorso, tracciato nei secoli, molte delle azioni delle odierne Fondazioni bancarie, che da enti erogatori stanno maturando il ruolo di attori di sviluppo territoriale, rendendo l’antica filantropia uno strumento capace di mettere al centro le persone, la cultura e il pianeta.”
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