La montagna sacra di Nives Meroi

 Fra le più grandi alpiniste al mondo, sarà ospite a Cavallermaggiore della rassegna “CuneiForme” e della Fiera Piemontese dell’Editoria

Sabato 12 giugno, ore 21,30

Cavallermaggiore (Cuneo)

Bergamasca di Bonate di Sotto, Nives Meroi è sicuramente fra le più forti alpiniste donne del modo. Nella sua carriera ha scalato tutti i quattordici Ottomila della Terra, sempre senza ossigeno né portatori d’alta quota. E sempre, o quasi, con il suo compagno fisso di cordata, il marito Romano Benet. A lei Erri De Luca ha dedicato il libro: “Sulla traccia di Nives”. E lei stessa ha pubblicato “Sinai” e “Non ti farò aspettare”(entrambi disponibili in BUR) e nel 2019 “Il volo del corvo timido. L’Annapurna e una scalata  d’altri tempi” per i tipi di Rizzoli. Sentirla parlare a tu per tu della sua “montagna sacra” dove “ogni passo diventa uno sforzo di volontà”, sarà possibile se sabato prossimo 12 giugno, alle 21,30, ci si recherà in piazza Baden Powell a Cavallermaggiore nel Cuneese, dove (dopo l’annullamento del suo incontro lo scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria), Nives Meroi incontrerà il pubblico nell’ambito della seconda edizione di “CuneiForme”, rassegna multidisciplinare organizzata dall’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi”, e della “Fiera Piemontese dell’Editoria”, entrambe realizzate in collaborazione con “Le Terre dei Savoia”.Attraverso immagini delle sue avventure in alta quota, ricordi, racconti, curiosità e riflessioni, Nives parlerà del suo personale rapporto con la montagna e della grande relazione di attrazione e timore tra l’uomo e la potenza estrema delle alte vette. Sarà un lungo, affascinante racconto. Nives si avvicina all’alpinismo intorno ai 15 anni e a 17 sale le prime vie. A 19 anni incontra Romano Benet e da allora diventano compagni di cordata e poi anche di vita. Nella loro carriera hannopercorso alcune fra le vie più difficili delle Alpi, rendendosi protagonisti di imprese quali la primainvernale al Pilastro Piussi alla parete nord del Piccolo Mangart di Coritenza e quella alla Cengia degli Dei, sullo Jof Fuart. Col tempo il loro amore per la montagna li ha spinti a esplorare orizzonti sempre più lontani,seguendo le regole di un alpinismo leggero e pulito: senza l’ausilio di bombole d’ossigeno, climbing sherpa e campi prefissati. Ande, Himalaya, Karakorum. Un percorso fatto di grandi successi, come la salita, nel 2003, di tre Ottomila in soli venti giorni (Gasherbrum II, Gasherbrum I, Broad Peak), seconda cordata al mondo a realizzare quest’impresa e Nives, prima donna in assoluto. Oppure il loro “K in 2”, salita e discesa in cinque giorni, in completa solitudine. E ancora l’Everest, il Tetto del Mondo, scalato anch’esso senza ossigeno né climbing sherpa. E poi Lhotze, il Kangchenjunga, Makalu, fino alla cima dell’Annapurna, l’11 maggio 2017, coronando un sogno lungo più di vent’anni. L’alpinismo come stile di vita. Dove forza di volontà, passione e umiltà sono i valori che portano al successo e dove ogni sconfitta alimenta una nuova voglia di ricominciare. A moderare l’incontro sarà il giornalistaLeonardo Bizzaro.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative vigenti sull’emergenza sanitaria Covid-19 (Info: 349/2459042 o info@progettocantoregi.it). L’incontro è realizzato in collaborazione conRizzoli” ed il bookshop è a cura della “Libreria Clerici” di Racconigi.

g. m.

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