Schermaglie politiche in vista delle comunali

Del resto si sapeva. Era solo una questione di soldi. Casaleggio ha divorziato in tutto e per tutto con i 5 stelle.

C’è chi dice siano bastati 250 mila euro,  chi 350 mila. Ne voleva 450 mila. Sta di fatto che il Rubicone lo ha  guadato. Solo che il punto di arrivo non è la Roma imperiale ma le miserie attuali di un presente patetico. E il personaggio del giorno ritorna ad essere il Capitano alias Matteo Salvini. Proposta che spacca. Unico partito tra Lega e Forza Italia. Berlusca ci sta. Finita discussione. Parolona,  partito. Diciamo, in modo più prosaico , alcune persone, ogni tanto si vedono, quando ci sono le votazioni ed un posto per qualcosa ci scappa. Povera Italia, il bel Paese per antonomasia. Il Giornale dà già la ipotetica formazione al 35 %: assommata a Giorgina (Meloni), il 51 % è sicuro. Dunque avanti con il proporzionale puro. La sinistra sbrindellata e contestata. Presenterà almeno 100 – 150 liste. Al di là delle battute, c’è una destra che cerca di fare politica ed una sinistra che manco ci prova. Decisamente encomiabile Enrico Letta. Ci tenta. Non ha alternative. Anche Matteo Salvini ha le sue spine ai fianchi. La principale continua ad essere l’ineffabile Ministro dell’Industria Giorgetti. Cominciamo nel dire che è stato il ras di Varese. Piaccia o non piaccia il punto di forza dell’allora lega nord erano la Lombardia ed in particolare Varese e Bergamo. I veneti sono arrivati un cicinin dopo. Ora, sempre Giorgetti ha un filo diretto con gli industriali brianzoli e bresciani.
Ma non basta. Ho chiesto se e con chi si rapporta il civico Damilano, candidato a sindaco del centro destra nella nostra amatissima città. Risposta: direttamente con Giorgetti. Gli altri del centro destra hanno dovuto bere la sua candidatura. In questo ciarpame sono delle “prove generali ” dei possibili meccanismi futuri. Damilano è un imprenditore di successo. Dunque un pragmatico. Ad oggi l’attuale classe politica, da destra come da sinistra si è fatta letteralmente prendere in giro dalla classe dirigente romana. Un esempio? La tav . Anni e anni di tante parole ma nessun fatto.
Ora pietiscono al Governo la nomina di un commissario. Persino un cieco vede che i lavori in Val Susa sono fermi. Entusiasta Cirio il governatore. Finalmente non dipendiamo più da Fratelli d’Italia. E Damilano è decisamente un signore. Casa Pound voleva appoggiarlo alle elezioni. Non vi voglio,  mio padre era un partigiano. L’antifascismo è postulato. Diverso a Milano, questa volta la città di Milano. Un esponente di Casa Pound in lista con Fratelli d’Italia.  Anche per questo il Cirio è contento della candidatura di Damilano. Se poi vincesse sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che le sinistre sono escluse da tutte o quasi tutte le ammistrazioni del Piemonte. Comunque contenti pd e pentastellati contenti tutti.

Patrizio Tosetto 

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