In difesa di Villa Giolitti a Cavour

L’architetto Donatella d’Angelo e’ da tanti anni la punta di diamante della battaglia a tutela dei Beni Culturali con la sua attività di architetto sensibile alla storia e al bello che molti suoi colleghi trascurano, per non dire che contribuiscono a devastare.

E’ stata autorevolissima e rimpianta Presidente di “Italia nostra “ che sotto la sua guida aveva perso la patina vecchiotta di un gruppo di attempati signori e madamine un po’ snob , che ha sempre caratterizzato la pur nobilissima associazione . Solo ai tempi remoti di Valdo Fusi ebbe la grinta battagliera che è stata anche quella di Donatella D’Angelo che ha al suo attivo tantissime benemerite battaglie per la tutela non a parole del nostro patrimonio storico – artistico. Adesso tocca alla storica Villa Giolitti di Cavour.  Il testo redatto dall ‘architetto D’Angelo ci esime da commenti . Fa parte della storia d’Italia che forse gli eredi dello statista di Dronero non valutano abbastanza. Sono stato a visitare la villa qualche anno fa dopo un convegno a cui avevo partecipato con l’indimenticabile senatore Giuseppe Fassino. Appare incredibile che i due sodalizi dedicati a Cavour di cui uno ha sede proprio a Cavour , tacciano. E il Sindaco del piccolo centro del Pinerolese famoso anche per la Locanda della posta dove era solito andare Giolitti con Croce e Soleri , forse e giustamente troppo occupato dal COVID ( Cavour e ‘ stata la prima zona rossa del Piemonte) per potersi dedicare alla villa in vendita .
Ma esiste oltre che un presidente della Regione, anche un assessorato regionale alla cultura appare anch’esso silente . C’è da augurarsi che il documento predisposto dall’architetto D’Angelo smuova le aque e soprattutto la Sovrintendenza .La stessa “Italia nostra dovrebbe svegliarsi dal torpore in cui è caduta da gran tempo , diventando la succursale di un vecchio e polveroso club inglese. La villa è una pagina di storia piemontese e italiana da tutelare proprio nell’anno centenario della fine del V Governo Giolititti del 1920-21. Anche quanto resta della cultura liberale non sedicente deve attivarsi per portare in Parlamento questo tentativo di trattare quella villa come un affare da agenzia immobiliare. Pubblichiamo il testo dell’appello.

Pier Franco Quaglieni

***

Al sig.Ministro della Cultura
Al Sig Ministro delle Infrastrutture
Al Sig Ministro delle Finanze
e pc Al Presidente del Consiglio dei Ministri
pc Al Presidente della Repubblica

Abbiamo appreso con sgomento della imminente vendita della villa che fu di Giovanni Giolitti sita a Cavour, luogo già evocativo di un altro grande Statista, Camillo Benso.
La Villa, di per sé pregevole per l’indubbio valore architettonico, è una gradevolissima costruzione del XVIII. Sec., ed ambientale, essendo dotata di un parco di oltre 25.000 mq di piante rare, ha un inestimabile valore documentario/politico/storico. Giolitti ci passava molto tempo, vi riceveva i più illustri personaggi dell’epoca, che qui elaboravano leggi e trattati. Ci rimase in maniera permanente negli ultimi anni sino alla sua morte qui avvenuta nel 1928. Oltretutto è posta in vendita con tutti i preziosi arredi, testimoni muti della Storia d’Italia.
Chiediamo pertanto che questo patrimonio di Cultura, Storia e di Conoscenza non venga disperso ma lo Stato eserciti il Diritto di Prelazione ai sensi del D. Lgs 42/04,tenuto conto dell’interesse Nazionale che il Decreto richiama.
Certi in una Sua cortese attenzione, attendiamo fiduciosi.

I Firmatari.
Donatella D’Angelo
Angelo Argento
Alberto Improda

 

 

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