Reale Mutua Basket Torino – Trapani 104 a 72. Sembra facile, ma non è difficile

Il basket visto a distanza.

Sono tra i primi ad avere scritto quanto tra poco ripeterò: la Reale Mutua Basket Torino è la squadra più forte del campionato di A2, e ieri lo ha ampiamente dimostrato. La partita non ha mai avuto altro senso che non quello di Torino dedita “al massacro” della malcapitata squadra di Trapani. Fin dall’inizio la supremazia è stata indiscussa e sembrava che Torino giocasse in “souplesse” e, senza forzare, si è partiti con un 12 – 0 che è poi solo stato piano piano dilatato salvo un breve periodo con un margine di meno di 10 punti di vantaggio.

Paradossalmente, solo Basket Torino può essere l’avversario da battere di Basket Torino. Nella mente dei giocatori, se vengono lasciati giocare sereni, appare solo un canestro molto facile da segnare. Il punteggio realizzato indica una ottima capacità realizzativa, ben distribuita tra i vari giocatori con in più una ripresa di qualità a buon livello di A2 da parte di Toscano e Campani.

I soliti Clark e Diop hanno contribuito al meglio per infliggere il divario iniziale che ha deciso la partita e il contributo di Pinkins, Cappelletti e Alibegovic ha chiuso il cerchio.

Con una vittoria come quella di ieri non è il caso di infierire su nessuno, anche se si potrebbe… , anche perché nel lungo “garbage Time” del terzo e quarto quarto non è possibile realmente giudicare ogni azione in positivo o in negativo, ma questo è un merito di Torino non un demerito degli avversari.

Il commento della partita è in sintesi quello del titolo. Torino del basket ha tutto per andare avanti per conquistare un posto nella serie A che conta. Ogni partita potrebbe andare in questo modo, e bisogna partire convinti di questo, rispettando ogni avversario ma cercando di asfaltarlo nel modo più rapido, per poi poter giocare con serenità il resto della partita.

Il pubblico al palazzetto non c’è e quindi i finali sono senza emozioni dirette e divertimento per persone e giocatori. Ma è bene sperare che il prossimo anno ci sia di nuovo il tifo e tutti i suoi componenti e lavorare per un incremento di qualità e spettacolo sarà doveroso. Torino gioca bene (per il campionato di A2), vince, convince ma lo spettacolo (nonostante i cronisti entusiasti di chi riesce anche solo a palleggiare … ) è molto lontano. I giocatori sono stati assemblati per vincere e così stanno facendo. Di che lamentarsi quindi?

Finirei con un’assurda metafora: se uno ha fame mangia anche la pasta in bianco, ma se arriva un piatto di lasagne il sorriso si allarga e il cuore si rallegra. In attesa delle lasagne, questa pasta è buona.

Paolo Michieletto

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