Stereotipi di genere e comunicazione

In videoconferenza dalla Biblioteca Arduino di Moncalieri un evento dedicato alla rappresentazione delle donne.

E’ stato un privilegio per me moderare il convegno “Stereotipi di genere nelle diverse forme di comunicazione, tenutosi il 25 gennaio nello spazio virtuale della Biblioteca di Moncalieri ”.

E’ stata una occasione di analisi e approfondimento di un tema quanto mai attuale e una importante opportunità per capire quali sono le possibili strategie per emanciparci da rigidi modelli di genere che limitano, le donne soprattutto, a ruoli sottovalutanti e precostituiti. Grazie all’impegno assiduo dell’Assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Moncalieri Laura Pompeo e al lavoro dedito della Presidentessa dell’Associazione il Rosa e il Grigio, Monica Andriolo, sono molte le iniziative interessanti che vengono organizzate, seguite ed apprezzate in maniera significativa  messe in onda su piattaforma online; alcune fanno parte del progetto  #ilvaloredelledonne  e #donnedivalore .

Lunedì scorso abbiamo ascoltato contenuti  e visto immagini ricchi di importanza, si sono succeduti interventi eminenti e di alta competenza che hanno affrontato a fondo le modalità con cui certi stereotipi di genere, perlopiù relativi a quello femminile, agiscono, sono presenti e sedimentati nella nostra cultura. Dall’uso del linguaggio sessista, agli stereotipi di genere nelle campagne elettorali, passando per le rappresentazioni della donna nella pubblicità e nel cinema, per finire con i modelli femminili e maschili nei cartoni animati, relatrici specialiste dell’argomento e cultrici della materia come Vera Gheno, Maria Bruna Pustetto, Giovanna Cosenza, Ilaria Antonella De Pascalis e Sofia Bergamini hanno presentato ed esposto le loro analisi che purtroppo confermano come la manifestazione degli stereotipi di genere sia ancora frequente e difficile da demolire.

La strada da percorrere è lunga, il margine di miglioramento èampio, ma possiamo affermare fortunatamente che la consapevolezza rispetto a questo preconcetto è cresciuta, così come la voglia di ricostruire l’identità, l’immagine e la percezione della donna. Il lavoro da fare è impegnativo ma possibile, il “partire da sé” costruendo il proprio percorso personale da condividere e diffondere è il primo passo per il cambiamento, così come la solidarietà di genere, che non escluda ovviamente il senso critico e la necessità dialettica ma che sia in grado di creare unasorta di sorellanza, è essenziale per creare nuovi modelli di donna e perseguire una vera parità.

Maria La Barbera 

Per vedere il convegno e le altre iniziative della Biblioteca Arduino di Moncalieri: https://www.facebook.com/BiblioMonc

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