In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), Terre des Hommes e ScuolaZoo diffondono i risultati dell’Osservatorio indifesa, l’indagine sulla percezione della disparità fra generi e violenza, discriminazioni e stereotipi di genere, bullismo, cyberbullismo e sexting condotta su 5.700 adolescenti e giovani di età compresa tra i 13 e i 23 anni.
Secondo i dati emersi dall’Osservatorio indifesa, ragazze e ragazzi hanno le idee chiare: la violenza di genere è reale, si consuma ai danni delle ragazze e delle donne in molti modi e forme, subdole o palesi, attraverso gesti, parole o comportamenti discriminatori, ed è un ostacolo concreto allo sviluppo delle ragazze come persone, come attori della società, come risorse per l’economia. Ma la violenza non è solo stupro, è fatta anche di pressioni psicologiche, discriminazioni nei luoghi di studio e di lavoro, commenti sessisti sui social, bullismo e cyberbullismo, revenge porn. E la scuola non è sentita come luogo sicuro o in cui trovare conforto, ma è qui che 5 ragazzi su 10 dedicherebbero almeno un’ora a settimana per impegnarsi in prima persona nella lotta alla violenza di genere e di orientamento sessuale.
L’85% dei ragazzi ritiene che in Italia ci sia un reale allarme femminicidi e violenza contro le donne, ma il dato medio cela un’importante differenza di genere: sono 7 su 10 i maschi che ritengono vi sia un allarme fondato, ma il rapporto sale fino a 9 su 10 se si considerano le risposte delle femmine. Rispetto alla violenza assistita, più della metà degli intervistati (51%) è stato spettatore di forme di violenza verbale, il 39% a forme di violenza psicologica, 1 su 4 ha visto con i suoi occhi episodi di violenza fisica come schiaffi e calci (14%) e lancio di oggetti (10,5%).
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