Le parole del presidente Mattarella si nutrono sempre di saggezza e buon senso. Due qualità che sempre più scarseggiano in certe manifestazioni del ceto politico e in troppi atti del governo.
L’invito di Mattarella non ha un solo indirizzo, come immagina il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. Non è il centrodestra che in questi mesi di dura lotta alla pandemia si è sottratto al confronto parlamentare o dall’offrire idee e proposte al governo. Tutt’altro. Se il presidente Conte ritiene oggi importante mettere in piedi una cabina di regia per elaborare proposte comuni di contrasto alla pandemia vuol dire che il governo riconosce di aver fallito o di aver dato risposte parziali e largamente insufficienti.
Partire da questa premessa è importante perché è da questa premessa che vanno tratte le conseguenze politiche. Una cabina di regia non può essere la cassa di risonanza di decisioni prese a palazzo Chigi. Essa ha un senso se diventa il luogo che assume decisioni condivise da una larga base parlamentare, come, per esempio, rimuovere le spese inutili dei bonus per i monopattini e altre amenità simili. Insomma, la cabina di regia non può diventare la sede in cui il governo condivide i propri fallimenti con le opposizioni, semmai deve diventare il luogo in cui il Parlamento corregge, e in modo radicale, le troppe cose sbagliate fatte dal governo.
on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
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