Storie di danza, storie di vita

Oggi nella giornata mondiale della danza voglio condividere la mia storia da ballerina.

Ho iniziato a fare danza all’età di 7 anni fino al compimento del quattordicesimo anno di età. Mi ricordo come se fosse ieri la prima lezione, il primo saggio, il colore dei body, i tutù e la prima volta che misi le punte, il sogno di ogni ballerina. Purtroppo a causa di un problema ortopedico, nonostante la mia grande passione, ho rinunciato a proseguire i miei studi, in quanto facevo fatica a tenere la posizione, scelta però che ancora oggi mi pento di aver preso. Così pensai che non ero adatta a fare la ballerina. Molti anni dopo, a settembre di quest’anno mia cugina ha aperto una scuola di danza e giorno dopo giorno il sentire la musica, i nomi degli esercizi mi sono resa conto che i miei piedi ballavano senza che io dessi loro l’impulso e ho sentito dentro di me crescere nuovamente l’emozione e l’attrazione verso questa disciplina. Dopo ben 15 anni ho ripreso a fare danza classica, certo non è facile ma sono così motivata che dopo un mese mi sono resa conto che il mio corpo stava giàcambiando, sto ritrovando man mano l’equilibrio che avevo ormai perso e mi sono resa conto che il corpo non ha mai dimenticato i movimenti, anche i muscoli hanno una loro memoria. Purtroppol’ultimo decreto non permette più di fare lezione dal vivo ma ho così voglia di migliorare sempre di più che sto seguendo le lezioni online perché nessuno può fermare la passione e la forza di volontà. Mi rivolgo dunque a chi ha danzato ma non lo fa più, a chi danza e a chi vorrebbe iniziare, non arrendetevi mai perché la danza è la più sublime, la più commovente, la più bella di tutte le arti, perché non è una mera traduzione o astrazione della vita, è la vita stessa (cit. Henry Havelock Ellis).

Francesca De Mitri

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