Dal mese di giugno 2020 ha preso il via “DEEP ACTS – Developing Emotional Education Pathways and Art Centered Therapy Services against gender violence”, progetto finanziato dal programma europeo “Rights, Equality and Citizenship” e curato da una partnership transnazionale di organizzazioni operanti in Italia, Portogallo e Spagna.
L’obiettivo del progetto è quello di offrire metodi innovativi e strumenti di lavoro specifici, che prevedono l’uso dell’arteterapia e dell’educazione emozionale, ai professionisti e alle organizzazioni che operano nella prevenzione della violenza di genere.
Tra il 29 settembre e il 5 ottobre si sono svolti due workshop rivolti soprattutto agli operatori dei partner del progetto. Dal 29 settembre al 1° ottobre a Siviglia un workshop sul tema dell’educazione emozionale, a cura della Cooperativa RUMBOS, e dal 3 al 5 ottobre a Bologna un workshop esperienziale sul tema dell’arteterapia, a cura dell’associazione Fermata d’Autobus, associazione piemontese capofila del progetto.
Dal 22 ottobre 2020 a Oglianico, in provincia di Torino, iniziano i laboratori pilota che nell’arco di 8 mesi, per un totale di 21 giornate di lavoro, coinvolgeranno sei donne, con le loro famiglie, e due operatori di Fermata d’Autobus presso la sua comunità terapeutica “Fragole Celesti”, struttura riservata a donne comorbili vittime di abuso, violenza e maltrattamento.
Il gruppo di lavoro specifico, con questi laboratori pilota si pone come obiettivo principale quello di testare il lavoro di ricerca svolto, le linee guida prodotte e le esperienze sino a qui acquisite, nelle varie attività del progetto, sull’utilizzo dell’arteterapia nella prevenzione della violenza di genere.
Si metteranno in pratica tecniche dell’arteterapia e della foto-arteterapia ritenute utili nella prevenzione dei principali rischi psicosociali correlati alle esperienze di stress e/o burnout insite nel trattamento di vittime di abuso.
Gli obiettivi specifici saranno:
– prendere contatto con l’esperienza del trauma dell’abuso in un contesto protetto e attraverso la mediazione della produzione creativa;
– elaborazione del dolore beneficiando della funzione di protezione e contenimento peculiare del gruppo, che genera una holding di aiuto e sostegno nella ricostruzione del sé;
– pervenire all’espressione oggettuale del dolore e della vergogna del trauma attraverso un percorso soft, acquisendo uno stile espressivo proprio;
– offrire opportunità per esprimere emozioni: le realizzazioni oggettuali divengono un mezzo di sostegno dell’io, e aiutano lo sviluppo dell’identità e il rispetto del sé;
– offrire uno spazio di mutuo sostegno e sinergia nel gruppo di donne.
L’obiettivo finale, al termine del progetto, è quello di diffondere ed offrire metodi innovativi e specifici strumenti di lavoro a professionisti e organizzazioni che operano in tale settore.
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