Eventi sportivi a impatto zero

Una partnership su ricerca, innovazione e formazione per migliorare l’impatto ambientale dei grandi eventi sportivi. Tra gli obiettivi, la definizione di un “certificato verde” da assegnare per il rispetto degli standard, e un approccio innovativo dell’architettura degli eventi al servizio della sostenibilità ambientale, grazie alla collaborazione di AWE Group con lo studio Camerana & Partners.

 

Fare ricerca e progettare eventi sportivi di grande richiamo che rispettino standard di sostenibilità energetica e riciclabilità: è questo l’obiettivo dell’accordo siglato  tra il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco e Romy Gai, legale rappresentante di AWE International Group PLC.

L’accordo quinquennale è volto a creare i presupposti per lo sviluppo di attività congiunte di ricerca, innovazione e formazione nell’ambito dell’organizzazione di eventi sportivi di rilevanza mondiale e della consulenza nell’industria sportiva con un approccio rivolto ai principi della sostenibilità energetica e dell’economia circolare – quali basso consumo di energia e acqua, basse emissioni di CO2, integrazione di fonti energetiche rinnovabili, riciclabilità dei materiali – presupposti che non possono più essere trascurati a livello mondiale e su cui l’Ateneo torinese ha un prezioso know how da mettere a disposizione del network della società inglese.

Obiettivi ambiziosi, per il raggiungimento dei quali AWE potrà contare sul supporto dello studio di architettura Benedetto Camerana (Camerana&Partners), con il quale ha firmato contestualmente un accordo di collaborazione.

La filosofia di Benedetto Camerana, autore in ambito sport del Musei Juventus, Alfa Romeo, Ferrari, del celebre arco Olimpico di Torino, e a breve per l’Italia dei grandi centri sportivi GoFit, è perfettamente coerente: per lui ed il suo team infatti la ricerca progettuale è diretta fin dalle prime esperienze all’innovazione tecnica e formale attraverso la costante attuazione di un concreto impegno ambientale, con l’utilizzo anche sperimentale di tecnologie innovative e sistemi naturali di risparmio di energia, e l’integrazione di essi e dell’elemento naturale nel progetto.

AWE, protagonista della sport industry a livello internazionale, potrà inoltre offrire occasioni di scambio e tirocinio per completare percorsi di alta formazione e opportunità uniche di esperienze sul campo che rappresentano un valore aggiunto insostituibile nel curriculum degli studenti dell’Ateneo torinese.

Con questi presupposti, a cui potranno seguire altri ambiti di azione più specifici, verranno quindi create le basi per la formazione di nuove professionalità, sempre più richieste nel settore degli eventi e della consulenza, e verrà sperimentata l’applicazione di nuovi criteri nella progettazione delle strutture destinate all’accoglienza di spettatori  numericamente importanti, nella creazione di eventi che nei trasporti e negli approvvigionamenti di merci e servizi rispettino un impatto zero, nella definizione di parametri per la creazione di un riconoscimento formale – “greenness certificate” – per gli eventi che rispettino standard di efficienza energetica e basse emissioni di CO2.

Commenta il Rettore Guido Saracco: “Questa collaborazione va nella direzione intrapresa dal Politecnico di Torino di formare nuove professionalità in grado di coniugare la ricerca e il trasferimento tecnologico con il rispetto dell’ambiente e della sostenibilità in settori anche distanti da quello produttivo, come quello degli eventi. Avremo la possibilità di contribuire così alla crescita e all’evoluzione di settori quali lo sport e i grandi eventi che sono già oggetto delle nostre ricerche e costituiscono un aspetto fondamentale per la crescita e il benessere della società”.

Dichiara Romy Gai “ll progetto nasce con la visione di lasciare un’impronta sociale positiva nella sport industry attraverso la ricerca della sostenibilità. Oggi parliamo di sostenibilità ambientale: ad essa va unita quella economica e sociale, strettamente collegate e sinergiche, e fondamentali per il futuro del sistema stesso. È nostra responsabilità prenderne consapevolezza, e agire in questa direzione. Quello che è accaduto negli ultimi mesi ha cambiato i paradigmi ed accelerato la necessità di un approccio sostenibile anche per i grandi eventi sportivi.”

 

Conclude Benedetto Camerana “Nel 1993 ho avviato Eden. L’architettura nel paesaggio, rivista nata per indagare le relazioni tra città, costruzione, paesaggio e natura. Una cultura pioneristica della sostenibilità, culminata nel mio primo progetto del 1997, il centro di ricerca Environment Park, a Torino, dedicato alle tecnologie ambientali, dove usavamo solo fonti di energia rinnovabili. All’epoca ci guardavano come degli iniziati, oggi invece i principi della sostenibilità energetica e ambientale sono una condizione irrinunciabile della trasformazione del territorio, nel quadro della green economy globale. La collaborazione con AWE è un segnale evidente della capacità torinese di anticipare i tempi”.

 

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