IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Domenica “La Stampa” è uscita in prima pagina con un titolo di apertura molto raro per quel giornale notoriamente antiberlusconiano, se ci eccettua la direzione di Sorgi che si rivelò’ più rispettosa di tutti gli schieramenti.
Il titolo era questo: “ Berlusconi a Conte : rispetti la Costituzione“. Un concetto espresso da insigni giuristi democratici come Sabino Cassese. Lunedì in uno scritto senza firma il giornale si pente di aver dato spazio a Berlusconi, dicendo che il Cav. che chiede il rispetto della Costituzione è un “cortocircuito psico – politico stupefacente” perché “quando ha governato la Costituzione l’ha maltrattata di brutto” .
Un marcia – indietro in piena regola che stupisce i lettori che avrebbero diritto di giudicare ciò che leggono, senza il sussidio postumo di commenti che sconfessano la scelta del giorno prima di dare spazio a un leader dell’opposizione che persino Prodi ha rivalutato. Berlusconi ha commesso tanti errori ed ha tradito l’idea, forse utopistica, della Rivoluzione liberale che gli alleati non potevano consentirgli di fare . Con i suoi comportamenti libertini ha perso di credibilità e il suo partito oggi è malconcio. Ma accusarlo di aver governato calpestando la Costituzione è falso storico. Glielo hanno riconosciuto avversari come D’Alema che lo preferirono a Renzi. Ciò che ha fatto Berlusconi è in parte storicizzabile e quelle accuse non sono vere. Berlusconi non è riuscito a creare una classe dirigente per il suo partito e oggi si ritrova con un partitino in crisi. Non ha saputo scegliere le persone, preferendo quasi sempre i mediocri obbedienti, ma potenzialmente traditori. Ma accusarlo di lesa Costituzione rasenta il ridicolo. Solo l’anonimo corsivista ha ancora il coraggio o la viltà di affermarlo.
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