La musica torna in Duomo dopo il lockdown

Hanno ripreso a risuonare le note nel Duomo di Torino dopo la forzata sosta per l’emergenza sanitaria, con l’esecuzione del concerto affidato ai Cameristi dell’Orchestra dei Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni,  il 4 luglio scorso

Appuntamento di vivo interesse culturale e alto livello artistico sabato 4 luglio scorso, organizzato dal Rotary Club Torino Duomo in collaborazione con l’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, per festeggiare l’inaugurazione del nuovo anno rotariano del distretto 2031 con il neo Governatore, l’ingegner Michelangelo De Biasio, uomo di profonda cultura, amante dell’arte in ogni sua forma e lui stesso fotografo d’indubbio valore.

Arte e cultura costituiscono il binomio indissolubile che contraddistingue anche questo Club,  la cui sede morale è situata all’interno del Museo Diocesano. Difatti i  service di questo Club rotariano sono prevalentemente indirizzati a opere di ripristino inerenti al patrimonio artistico della Cattedrale e, come nel caso del recente restauro conservativo de “l’Ultima Cena” del Gagna, lo stesso Club ne segnalava la necessità all’allora governatore Giovanna Mastrotisi (titolare essa stessa d’una impresa di restauri) la quale, colto al volo il notevole impatto mediatico e filantropico del recupero che avrebbe impreziosito il suo mandato, ha provveduto al restauro del maestoso dipinto, lavorandoci anche in prima persona.

Il programma previsto per la serata, dal curioso titolo “Musica a sorpresa”, è stato suonato in maniera eccellente da “I Cameristi dell’Accademia”, ensemble sorto all’interno de “I Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni”, orchestra in residence del Duomo, e composto dai violinisti Marcello Iaconetti ed Helga Ovale, dal violista Enzo Salzano e Dario Destefano al violoncello. Tutti i brani proposti, che spaziavano da Bach e Puccini per approdare addirittura a Gino Paoli e The Queen, sono stati introdotti da brevi e toccanti commenti di don Carlo Franco, parroco del Duomo e socio onorario da sempre del Club rotariano, che ha organizzato la piacevolissima serata, che ha anche testimoniato – e possiamo credere che non sia mai accaduto prima d’ora – la pubblica accettazione da parte del Governatore De Biasio di un nuovo socio del Torino Duomo, l’irlandese Paul Kearney, direttore del Castello di Casalborgone. Questo nuovo componente è stato proposto da una socia dello stesso Club, la dottoressa Emanuela Siani, restauratrice d’arte, pittrice e gallerista, che ha provveduto a tutti i restauri di questa splendida location, riportandola ad un nuovo splendore.

Dopo il bis, la prima assoluta di un tempo delle “Varianti H” del celebre Gian Piero Reverberi (Rondò Veneziano, tanto per intenderci…) e da lui offertaci, applausi scroscianti, con tanto di standing ovation, hanno concluso la serata lasciando nei cuori d’ognuno la speranza di un futuro senza più lockdown…

Mara Martellotta

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