Vittorio Emanuele II, il re che unì l’Italia

Mostra allestita nella Galleria di Ponente della Palazzina di Caccia di Stupinigi dal 4 marzo al 31 luglio 2020

La mostra, allestita nella Galleria di Ponente, è accessibile gratuitamente a tutti i visitatori della Palazzina; vi si accede dalla Cappella di Sant’Uberto.
E’ stato e rimane l’unico evento organizzato in Italia per celebrare il bicentenario della nascita di
Vittorio Emanuele II, avvenuta il 14 marzo 1820 a Torino.
E’ stata inaugurata il 4 marzo 2020, nella stupenda residenza scelta dall’allora duca di Savoia
Vittorio Emanuele per il suo matrimonio, nella festa liturgica del beato Umberto III, anniversario
anche della proclamazione, nel 1848, dello Statuto Albertino, la prima carta costituzionale che fu
estesa al regno d’Italia e che rimase in vigore un secolo, sino al 31 dicembre 1947.
Il bicentenario della nascita del primo Re d’Italia è un evento internazionale, che è già stato
preannunciato a Solferino e San Martino il 24 giugno 2019, nel 160° anniversario della battaglia
vinta dalle truppe di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III.
La mostra offre documenti originali: quadri, decreti, fotografie, lettere, decorazioni etc.
Sono previste visite guidate, a cura di Maura Aimar, con il Centro Studi “Principe Oddone”, oltre
ad “Approfondimenti in mostra”, per tutta la durata dell’esposizione e nel rispetto delle norme
sanitarie e di sicurezza nazionali e piemontesi.
Organizzatori
Grazie alla concessione degli spazi da parte della Fondazione Ordine Mauriziano, la mostra è
stata organizzata dal Centro studi “Vittorio Emanuele II” (centro.ve.ii@gmail.com), presieduto
dal Dr. Alberto Casirati, con il supporto di Reale Mutua Assicurazioni e di Mag-Jlt Broker
Assicurativo ed in collaborazione con: Coordinamento Sabaudo, Associazione Internazionale
Regina Elena Onlus, Centro Studi Principe Oddone, Centro Studi Principessa Mafalda, Istituto
della Reale Casa di Savoia, Opera Principessa di Piemonte, Tricolore, associazione culturale.
Perché Stupinigi?
– Il 12 aprile 1842 vi fu celebrato il matrimonio tra il futuro Re di Sardegna Vittorio Emanuele II
e Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena.
– La palazzina ospita usualmente mostre d’arte di livello internazionale.
– La mostra sarà visitabile gratuitamente da tutti i visitatori della Palazzina, venendo compresa
nel biglietto d’ingresso.
– Saranno proposte, su richiesta, delle visite guidate dedicate alla mostra (della durata di circa
un’ora).
– Durante la mostra sono previste visite di personalità internazionali.
Perché è stata inaugurata il 4 marzo?
Il 4 marzo è una data storica doppiamente importante.
– A livello nazionale è la data della proclamazione dello Statuto Albertino, che avvenne nel 1848
da parte del 39° capo della Dinastia sabauda, il 21° duca di Savoia e 7° (e penultimo) Re di
Sardegna Carlo Alberto (1831-49), padre di Vittorio Emanuele II, che estese al Regno d’Italia lo
Statuto paterno, che fu in vigore per un secolo, dal 4 marzo 1848 al 31 dicembre 1947.
– A livello sabaudo è la festa liturgica del Beato Umberto III, 8° conte di Savoia (1148-89), del
quale è conservato un importante quadro ligneo nella sala del cervo, all’ingresso del percorso
museale di Stupinigi.
Origini della palazzina
Nel XVI secolo, per volontà del duca di Savoia Emanuele Filiberto, il castello e le terre adiacenti
vennero lasciate all’Ordine Mauriziano.
Nei boschi di Altessano, a metà del Seicento, venne costruita la reggia di Venaria Reale.
La palazzina di caccia di Stupinigi fu originariamente una residenza dedicata alla pratica
dell’attività venatoria, costruita per Vittorio Amedeo II, duca di Savoia e re di Sardegna, fra il
1729 ed il 1733, su progetto dell’architetto Filippo Juvarra. Fu inaugurata alla festa di sant’Uberto
del 1731 ma la vera inaugurazione del complesso alla vita di corte avvenne nel 1739, in
occasione della visita a Torino del granduca di Toscana Francesco di Lorena, futuro imperatore
del Sacro Romano Impero e fratello della regina di Sardegna Elisabetta Teresa.
Facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte, nel 1997 il sito è stato proclamato
patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La palazzina dista circa 10 km dal centro storico di Torino.
Luogo di ricevimenti e di eventi internazionali
La Palazzina ospitò importanti ricevimenti, in particolar modo la festa del 1773 per il
matrimonio tra Maria Teresa di Savoia ed il conte d’Artois (il futuro re di Francia Carlo X dal
1824), l’imperatore Giuseppe II nel 1769, lo zarevic Paolo Romanov (il futuro zar Paolo I) e sua
moglie nel 1782, e il re di Napoli Ferdinando I di Borbone, con la moglie Carolina, nel 1785. Il
12 aprile 1842 vi fu celebrato il matrimonio tra il duca di Savoia, futuro re di Sardegna poi
d’Italia Vittorio Emanuele II, e Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena.
La Palazzina ospita periodicamente mostre d’arte di livello internazionale.
La pianta della Palazzina è definita dalla figura dei quattro bracci a croce di Sant’Andrea,
intercalati dall’asse centrale che coincide col percorso che da Torino porta alla reggia tramite un
bellissimo viale alberato che fiancheggia cascine e scuderie, antiche dipendenze del palazzo. Il
cuore della costruzione è il grande salone ovale a doppia altezza dotato di balconate ad
andamento “concavo-convesso”, sormontato dalla statua del “Cervo”. L’interno è in Rococò
italiano, costituito da materiali preziosi come lacche, porcellane, stucchi dorati, specchi e radiche
che, oggi, si estendono su una superficie di circa 31.000 metri quadrati, mentre 14.000 sono
occupati dai fabbricati adiacenti, 150.000 dal parco e 3.800 dalle aiuole esterne; in complesso,
sono presenti 137 camere e 17 gallerie.
La costruzione si protende anteriormente racchiudendo un vasto cortile ottagonale, su cui si
affacciano gli edifici di servizio.
Tra i pregiati mobili fabbricati per la palazzina vanno ricordati quelli dell’intagliatore Giuseppe
Maria Bonzanigo, di Pietro Piffetti e di Luigi Prinotto.
L’edificio conserva decorazioni dei pittori veneziani Giuseppe e Domenico Valeriani, di Gaetano
Perego e del viennese Christan Wehrlin. Vanno ricordati inoltre gli affreschi di Vittorio Amedeo
Cignaroli, Gian Battista Crosato e Carlo Andrea Van Loo.
La Palazzina di caccia e il suo parco hanno ospitato in particolare: la mostra della pittrice Jindra
Husàrikovà (1987), tutte le puntate della 27ª edizione dei Giochi senza frontiere (1996), le
riprese di scene della fiction “Elisa di Rivombrosa”, la fase di qualificazione e di eliminazione
dei campionati mondiali di tiro con l’arco 2011, riprese dei film “Guerra e pace”, “I banchieri di
Dio” e “Prendimi l’anima”, il set per la versione televisiva della Cenerentola di Rossini diretta da
Carlo Verdone, il set del film Ulysses – A dark odissey, lo Stupinigi Sonic Park etc.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

L’indagine di siero-prevalenza promossa da Istat e ministero

Articolo Successivo

L’esempio di Tobagi quarant’anni dopo

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta