A tu per tu con Mariaelena Mallone, cuore e anima di Mialuis, non solo un brand Made in Torino

Rubrica a cura di ScattoTorino

Mialuis non è semplicemente un marchio Made in Italy e Made in Torino. È uno stile di vita e una filosofia da indossare. È un brand che da sempre si lega inscindibilmente alle donne. A crearlo, nel 2010, Mariaelena Mallone. Laureata in architettura, ha iniziato la sua attività professionale presso lo studio Picco architetti di Torino e nel 2003, oltre a proseguire con la professione di architetto, ha cominciato la sua attività imprenditoriale costituendo Mialuis, un’azienda specializzata nel design, nella produzione e nella commercializzazione di borse. Il nome nasce dalla Signora Maria Luisa, la mamma, che propose di unire il diminutivo della figlia (MIA) con il suo (LUIS). Nel 2004 Mariaelena Mallone ha collaborato con il gruppo Miroglio per i marchi Elena Mirò, Diana Gallesi e Per te by Krizia come consulente per lo stile e la realizzazione di una linea di borse. Dopo una prima esperienza nel 2006 presso la Libera Università delle Arti (L.UN.A) di Bologna, dal 2007 al 2009 è stata docente presso l’Istituto Europeo di Design di Torino (IED). Nel 2010 Mialuis è diventa un vero e proprio marchio iniziando la distribuzione sia a livello nazionale che internazionale. Nello stesso anno ha preso vita anche un altro progetto che ha visto la designer al fianco della Fiat, per la quale ha studiato e prodotto una linea di borse a firma Alfa Romeo/Mialuis e Lancia/Mialuis. Ancora oggi Mariaelena Mallone collabora con aziende torinesi note a livello internazionale creando capsule collection per Martini e Grey Goose. Dal 2017 produce una linea di accessori in pelle composta da portafogli unisex, portadocumenti, portachiavi e portacarte. Mialuis è distribuita in boutique selezionate che si trovano in Italia, Francia, Benelux, Svizzera, Germania, Giappone, Corea e Stati Uniti. Il brand partecipa alle principali fiere del settore e il modello Lena è stato premiato come la migliore borsa icona della categoria “Nomadic Dreamer” alla 111° edizione di MIPEL, la fiera internazionale dedicata agli accessori in pelle, da una giuria internazionale.

Come è nato Mialuis?

“In seconda media avevo pianificato che volevo fare la designer e da sempre sognavo di poter creare un’impresa secondo canoni diversi da quelli proposti dai modelli esistenti. Quel potere silenzioso caratterizzato dalla boriosità che è insito in molti imprenditori non era nelle mie corde. Secondo me, infatti, per fare impresa non bisogna necessariamente essere duri, urlare e schiacciare i collaboratori. Io cercavo dei partner e non dei fornitori. Volevo un dialogo tra le persone e pensavo ad un’impresa morbida. Solo oggi Mialuis è come la immaginavo e la parola chiave che ha contraddistinto il mio percorso è credere: credere in se stessi e andare oltre la passione. Perché credere ti fa vedere la strada e aiuta a farla capire anche a chi non comprende la tua idea”.

Quali sono i plus che caratterizzano il brand?

“Le borse e gli accessori sono rigorosamente Made in Italy, hanno forme inusuali e puntano sulla qualità dei materiali. Inizialmente mi basavo sul tatto e sulla sensazione di benessere che mi procurava perché una texture naturale è morbida e molto diversa da una chimica. In fondo, dentro di me, sapevo già a cosa puntavo e con lo studio, la determinazione e la coscienza ho raggiunto la consapevolezza. Un’altra caratteristica dei miei prodotti sono i colori naturali. Le tinte, infatti, sono realizzate ad hoc da un Maestro del Colore che per ogni collezione studia una ricetta segreta. All’inizio della carriera le mie borse rappresentavano fiori e architetture e avevo bisogno di colore. Poi mi sono interfacciata con il mercato, che richiedeva il nero. Io però preferisco il giallo e il rosso, che rappresentano vitalità e forza, e sto cercando di riportarli nelle collezioni per far conoscere il mio punto di vista sul mondo, che a me piace luminoso e allegro. Le borse, che seguono un processo produttivo monitorato in ciascuna fase, portano ognuna un nome di donna o di uomo: un omaggio a persone che hanno saputo trasmettermi un’emozione, un ricordo, un insegnamento. Allo stesso modo, tutte nascono da sensazioni e istanti vissuti che si traducono in disegni. Morbide, leggere e funzionali, mi piace pensare che queste creazioni possano diventare per chi le indossa ciò di cui ha bisogno: il giusto accessorio che regali un’emozione, entri nella vita di tutti i giorni, diventando fondamentale”.

Nel tuo staff le pari opportunità hanno un ruolo chiave?

Pari opportunità per me non vuol dire solo donne, ma include anche gli uomini perché siamo tutti esseri umani e ognuno porta il proprio know-how. Come in un coro, ciascun talento forma la sinfonia. Nel mio team non parlo di leadership, ma di cooperazione per il bene comune. Nel gruppo ci sono diverse donne e rispetto le loro esigenze in modo che possano conciliare le responsabilità famigliari con quelle professionali, garantendo la flessibilità di orario e agevolandole durante la maternità, perché essere mamma non è un limite. In atelier tutti collaboriamo per il bene comune e il potenziale di ciascuno viene valorizzato”.

Durante il lockdown hai creato delle iniziative per supportare la filiera: quali?

“In risposta a Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana che ci ha richiamato alla collaborazione e all’unità, e in risposta all’iniziativa del White Show e di Confartigianato Imprese, Mialuis si è attivata con #distantimauniti per dimostrare la solidarietà artigianale italiana. Perché la mia creatività prenda vita è fondamentale il lavoro di un Maestro del Colore, di un façonista e dei fornitori di pellami. L’obiettivo è stato dimostrare che si può costruire una valida e forte alleanza tra diversi settori della filiera moda anche se si è lontani. Subito dopo che è stata annunciata la serrata di tutte le attività non di primaria importanza, inoltre, ho coinvolto alcune delle boutique che vendono le borse Mialuis per offrire un aiuto concreto nella lotta contro la diffusione del Covid-19. Chi acquistava sul sito dello store aderente una borsa Mialuis, a condizioni privilegiate, sapeva che il 15% dell’importo versato veniva devoluto a favore di Fondazione Ricerca Molinette Onlus che aveva avviato una campagna di raccolta fondi per affiancare medici, infermieri e tutto il personale impegnato a fronteggiare l’emergenza sanitaria all’interno della Città della Salute e della Scienza di Torino. È stato un modo per supportare la sanità, ma anche le attività commerciali costrette a chiudere per legge”.

Il tuo leit motiv è Mialuis per le donne

Le donne sono la chiave per il futuro perché lo costruiscono e lo crescono. Per questa ragione nel 2019 ho promosso alcune attività di beneficienza a supporto di Onlus torinesi volte alla promozione della salute femminile e al sostegno delle donne nel loro ruolo di mamme, intese come bene comune per la famiglia e per la collettività nel suo insieme.

In questo 2020 il concetto si è evoluto perché sulle mie pagine social riporto esempi virtuosi di donne che possono essere un esempio per altre o possono aiutare chi legge a tirare fuori il proprio talento e il proprio coraggio. Il mio progetto non è femminista, ma vuole ispirare il mondo femminile e far capire che tutto si può fare, ma dipende dalla forza di volontà. Per questo dò voce a coloro che in diverse situazioni hanno portato delle modifiche nella società, anche attraverso un percorso di vita non sempre facile. Tra le protagoniste c’è Debora Corbi, Maggiore dell’Aeronautica Militare. Grazie a lei nel 1999 è stata approvata la legge che dal 2000 ha dato il via ai reclutamenti femminili. C’è poi Angela Carini, medaglia d’argento di pugilato ai Mondiali di categoria dello scorso anno che non ha rinunciato alla femminilità ed ha lanciato una campagna per insegnare alle donne a difendersi. Spesso l’universo femminile è spinto in un angolo e deve trasformare l’energia negativa in positiva cercando la forza dentro di sé. Purtroppo siamo ancora lontani dalla necessità di avere un nostro punto in tanti settori della società.”.

Torino per te è?

“La mia grande sfida. La città mi ha sempre un po’ rifiutata, ma è talmente stimolante che offre mille possibilità ed è più facile emergere qui che altrove. È così chiusa che se canti fuori dal coro, ti fai sentire. Qui posso trovare creatività anche nella stanza buia. Il mio brand si chiama Mialuis Torino ed è un atto d’amore perché se sono così, è anche grazie a questo luogo”.

Un ricordo legato alla città?

“Non vivo nel capoluogo e scendendo dalla collina per arrivare a Torino ammiro ogni giorno un orizzonte incredibile, uno skyline con le case e le montagne che è simbolo di libertà. La curiosità ti spinge sempre a guardare oltre quelle montagne e Torino è come una famiglia che ti accoglie, ti lascia andare oltre i monti e quando torni hai un’esperienza che può fare bene a te e alla città stessa. Lei è sempre lì, pronta ad accoglierti, perché la sua rigidità è un punto di forza e alla fine sai sempre che puoi contare su di lei”.

Coordinamento: Carole Allamandi
Intervista: Barbara Odetto

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