Riceviamo da Uncem e pubblichiamo / La legge sui lavori pubblici attuale è troppo complessa per i piccoli e medi interventi tipici dei Comuni. Fissa rigide procedure che non si preoccupano della qualità dei lavori ma solo di ostacolare una presunta corruzione generalizzata delle stazioni appaltanti. Non lascia alcuna autonomia gestionale e responsabilità tecnica al direttore lavori e al Rup, che sono trattati come meri esecutori di procedure. Uncem, in una nota delle scorse ore a Governo e Parlamento, è chiarissima.
Se il Ponte di Genova ricostruito è il “cantiere dell’Italia che sa rialzarsi”, modello per gli interventi pubblici, replicabile nelle regole e nelle modalità che hanno portato alla realizzazione, Uncem propone al Governo e al Parlamento alcuni elementi di semplificazione e modifica della normativa per gli appalti e per i lavori pubblici che sarebbero molto utili in questa fase e successivamente, a conclusione dell’emergenza. Lo scrive il Presidente Uncem Marco Bussone in una lettera trasmessa al Presidente Conte, alla Ministra De Micheli, al Ministro della Pubblica Amministrazione Dadone, al Sottosegretario agli Interni Achille Variati, ai Parlamentari. “Semplificazione e sburocratizzazione? Fondamentali e urgenti, da vent’anni – evidenzia Bussone – adesso, con questa emergenza sanitaria, non vi è altro tempo disponibile. Se Genova e il Ponte sul Polcevera ricostruiti sono un modello, lo siano fino in fondo. Per tutti. Norme chiare per un nuovo patto con gli Enti locali. Tutti”.