Cronache della peste. Divagazioni di un sognatore

Ti monitorano all’ingresso dei supermercati con droni spia. Posti di blocco ovunque. Elicotteri che ti braccano se passeggi su una spiaggia deserta… Roba che neppure nel Cile del dopo golpe…

Roba da far sbiadire il 1984 di orwelliana memoria… E poi ti dicono di cantare alla finestra alle sei di sera, come un passero accecato in gabbia.. E di essere contento. Perché ti stanno salvando la vita… E magari ci credi…

E allora ti sta bene. Questo e peggio di questo. Solo che anche chi non abbocca, gli apoti che non se la bevono, devono subire… per ora, almeno. Ed anzi stanno peggio degli altri. Perché non hanno paura. Perché vedono le cose per come sono. E quindi sono reietti…

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