Rubrica a cura di IPLA – Istituto per le Piante da Legno e per l’Ambiente
Proprio in queste settimane è in fase di discussione l’avvio del progetto di lotta alle zanzare per l’anno 2020. Le temperature miti dell’inverno favoriscono una partenza dei cicli biologici delle zanzare anticipata rispetto agli anni passati. Occorre quindi monitorare e partire con le azioni di lotta tempestivamente.
Lotta alle zanzare
Nella scorsa annata, nell’ambito del progetto regionale di monitoraggio e lotta contro le zanzare, l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente di Torino (IPLA SpA) che dal 2007 gestisce il progetto di contrasto alle zanzare per conto della Regione Piemonte, ha individuato alcuni esemplari di Aedes japonicus, una specie di zanzara fino a ora non presente in regione, giunta da noi dal vicino Canton Ticino dove è segnalata dal 2017. Questa nuova specie di zanzara è stata individuata in 6 comuni della provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Verbania, Cannero Riviera, Oggebbio, Stresa, Crodo e Gravellona Toce) ma il suo areale è sicuramente più ampio di quello che è stato possibile accertare. L’indagine è tuttora in corso e proseguirà.
Aedes japonicus, una specie invasiva
Aedes japonicus è considerata una delle specie più invasive, tanto da essere stata inclusa nella lista del Global Invasive Species Database. Originaria delle zone temperate dell’estremo oriente, ha raggiunto gli Stati Uniti orientali alla fine del secolo scorso probabilmente con il commercio dei copertoni usati. Da allora è stata segnalata in più di 30 stati degli USA e in Canada. La prima segnalazione per l’Europa risale al 2000, in Francia, dopodiché è stata rinvenuta in numerosi Paesi, tra cui Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia, Ungheria e Croazia.
Il primo esemplare in Italia nel 2015
In Italia il primo esemplare è stato trovato nel 2015 in provincia di Udine, non distante dal confine con l’Austria. Da lì ha colonizzato almeno 58 comuni tra le province di Udine e Belluno, ad un’altitudine compresa tra i 99 e i 1263 m slm, anche in zone finora precluse alla zanzara tigre (Aedes albopictus). Le sue larve sono state ritrovate in varie tipologie di focolai: copertoni, vasi, sottovasi, tombini, vasche di fontane e recipienti di varie dimensioni.
Si tratta di una specie che dimostra una buona adattabilità e che è capace di colonizzare aree e ambienti anche differenti da quanto fatto finora dalla zanzara tigre. Essendo di recente introduzione, occorrerà considerare anche gli effetti di competizione nei focolai larvali con le specie autoctone o di precedente introduzione.
Le zanzare veicolano patologie
Aedes japonicus è considerata un vettore di patologie poco importante rispetto ad altre sue congeneriche, quali la zanzara tigre. Nonostante ciò, in laboratorio è stato possibile accertare la sua competenza per la trasmissione di nematodi (filarie) e alcuni virus che possono colpire l’uomo. Se il progetto sarà approvato dalla Regione Piemonte, le azioni di monitoraggio e lotta che realizzeremo saranno anche volte alla verifica della diffusione di questa nuova specie e al suo contenimento.
Per maggiori informazioni sulla lotta alle zanzare.
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