Giornatona politica a Torino. Cominciano i sindacati nella loro e nella nostra tragica disperazione. Torino boccheggia in tutti i sensi. Occupazione kaputt
Tra cultura e viabilità siamo oramai lo zimbello d’ Italia. Verrebbe voglia di dire “sono”, ma ne siamo coinvolti appieno. Matteo Salvini al Lingotto e le immancabili Sardine al Valentino.
Mi sa che anche loro cominciano a boccheggiare tra gli incontri a Roma con i Ministri e le immancabili piazze. A Scampia hanno toppato. Capita. E sempre a Roma zuffa tra Matteo Renzi e il Presidente Conte. Il Ministro Bonafede ha oramai superato Toninelli passando da: si fa come dico io e le attuali risate isteriche del … sempre pronto al confronto. Con Zingaretti che si ripete: a me chi me lo ha fatto fare? Carissimo, viene voglia di dire che chi è causa del suo male pianga se se stesso. La conferma di Malafede ( il Ministro ) avrebbe prodotto ciò. Molti dicono che Matteo Renzi è strumentale. Fa casino per avere visibilità. Probabile, ma nel merito ha ragione. Arriva poi Travaglio spiegante : l’ abolizione della prescrizione non va contro la Costituzione. Detto da lui è la conferma della totale baggianata e stupidità che il governo ha fatto. Durerà 15 giorni. Cosa ? Francamente non ho capito che cosa hanno deliberato se non un grande pasticcio nella migliore tradizione pentastellata. Beppe Grillo, missione compiuta: il caos è tolale. E Giggino si frega le mani: ora sono tutti cavoli vostri. Matteo Salvini si avvia ad un possibile processo. Non se ne cura , anzi, è motivo di vanto. Comunque nervosetto. Dice che troverà pace dopo l’ immancabile vittoria leghista a Torino. Continuo nel suggerirgli che queste parole d’ordine non gli portano bene. Ed è positiva la richiesta di dimissioni del presidente fascistello dell Atc. Bastava non nominarlo 15 giorni fa. Così uniti non sembrano tanto. Ma sono quisquilie e pinzellacchere. Deboluccia la risposta di Chiaretta: si giudica l’ammissione tra un anno. Cucciola, è giovane ed inesperta. Sta di fatto che incontrare un elettore cinque stelle, almeno a Torino, è merce rara. Comunque sarebbe
sbagliato dare tutto per scontato. Magari esiste il Bonaccini di turno e noi non lo sappiamo. La cosa che sappiamo è che il Chiampa non molla e non mollerà mai. Poi perché dovrebbe mollare.
Va bene, ha detto che si sarebbe ritirato. Scoramento poi superato dai fatti. Lo vedi in Consiglio Regionale che osserva con il dovuto distacco i suoi colleghi. A che punto siete arrivati. Una sua nuova candidatura? Difficile ma non impossibile. Nel mentre un caro amico come il Professor Profumo è in pole position per la riconferma alla Fondazione SanPaolo. Altri amici li ha all’ interno del Politecnico. Ce li aveva in Fiat e nella famiglia Agnelli. Non ci sono più nella nostra città, ma una parolina buona la possono ancora spendere. Si presenterà, il Chiampa, direttamente? Presto per ipotizzarlo. Ora si limita nel promuovere liste civiche metà in un modo e metà in un altro. Antico suo vizio. Lui che un bel rapporto con l’idea di partito non lo mai avuto. E due segretari del PD Furia ( regionale ) e Caretta ( provinciale) che fanno? Sono encomiabili e siamo rispettosi del loro impegno, ma praticamente poco o nulla. Del resto sono i primi nell’essere convinti che i giochi si fanno su tavoli diversi. Appunto, Chiampa docet.
Patrizio Tosetto
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