“Le lotte sociali non si arrestano”     

Sabato 11 a Torino ci sarà la prima grande manifestazione di popolo dell’anno nuovo. Una manifestazione in risposta alle politiche di criminalizzazione del movimento notav in Valsusa. Politiche che al di là di aver raggiunto forme estreme in valle rischiano, se non contrastate, di essere estese sul piano nazionale

L’arresto di Nicoletta Dosio, storica attivista notav, per una dimostrazione pacifica di sette anni fa, è apparso talmente ingiusto, insensato da aver sollevato una marea di reazioni critiche, di proteste politiche, di attestazioni di solidarietà

Tra le tante emblematica quella dei docenti del liceo scientifico di Bussoleno dove Nicoletta ha insegnato per molto anni:” assistiamo a una realtà in cui una donna mite, incapace di atti violenti nei confronti di persone e animali, colpevole di un reato “irrisorio”, viene condannata a un anno di carcere in un Paese dove invece chi si è macchiato delle peggiori stragi, delle frodi più eclatanti, vive libero e indisturbato”. Ma al di là della reazioni corali in valle ancora una volta la vicenda Tav è assurta a questione nazionale, di riferimento delle tante realtà in lotta contro un modello di sviluppo distruttivo di ambiente e democrazia. Quella che doveva essere una operazione da condurre il più possibile in sordina, la carcerazione di una esponente notav di primo piano alla vigilia del Capodanno, si è capovolta nel suo contrario, in un innesco politico di ripulsa di una strategia repressiva che ha superato ogni parvenza di liceità. Una strategia che ha trasformato il progetto di realizzazione di una megaopera, motivata da stime e previsioni di traffico inventate di sana pianta, in un’impresa economica e militare di sottomissione violenta di un intero territorio. Da qui la riduzione dell’opposizione alla linea di Av in Valsusa a mero problema di ordine pubblico, l’accanimento nei confronti di chi combatte contro la distruzione accelerata dell’ambiente e la perdita di controllo democratico, contro un’opera inutile, affaristica, balzata più volte alle cronache per l’intreccio di malaffare, illegalità, criminalità.

Sabato una moltitudine di persone provenienti da diverse parti del Paese scenderà in piazza perché sia restituita piena libertà a Nicoletta e a tutti gli attivisti notav sottoposti ingiustamente a misure restrittive. Scenderà in piazza per dire no a un sistema che si fa schermo di parole come modernizzazione, sviluppo per portare avanti una vera e propria rapina ai danni della collettività. Oltre a ciò la manifestazione sarà l’occasione per dire no ai venti di guerra di appropriazione di risorse che spirano in questo momento in diverse parti del mondo. Una manifestazione che a partire dalle vicende di uno specifico territorio può e deve tradursi nella volontà di battersi a tutto campo contro soprusi, ingiustizie, saccheggio di risorse ambientali, guerre. Il mondo che vogliamo è altro, è un mondo di pace, di giustizia sociale e ambientale.

                                                                              Ezio Locatelli  segretario provinciale Prc-Se Torino

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