Il Piemonte “ripensa” i campi nomadi

Il Piemonte sarà la prima regione italiana a dotarsi di una legge che ripensa completamente il rapporto tra territorio e campi nomadi. Sicurezza e legalità sono gli obiettivi che con questa iniziativa l’assessorato alla Sicurezza si propone di ottenere, diventando un modello a cui l’intero Paese potrà guardare. 

Saranno predisposte aree di transito con regole precise, pagamento delle utenze e durata massima di permanenza. Il Piemonte, prima regione in Italia, presenta il disegno di legge sulla regolamentazione del nomadismo e del contrasto all’abusivismo con l’obiettivo, come spiega l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca, di “cancellare il concetto di campi nomadi come adesso li conosciamo con nuove regole chiare e trasparenti. È una legge – evidenzia – per tutelare il nomadismo e avere una completa legalità all’interno dell’area”.
Nelle nuove  aree in cui si potrà accedere con una smart card pagando utenze e sosta, se in possesso di documenti validi di identità e di proprietà di eventuali veicoli e dimostrando di avere un reddito. L’area verrà  delimitata, con servizi igienici e videosorvegliata. La permanenza massima sarà di 3 mesi eccetto per le famiglie con minori che potranno restare fino alla fine dell’anno scolastico.

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