Maestro indiscusso del genere a fine Ottocento, attento ai dettagli del lusso ed anche agli aspetti intimistici
Il pittore ottocentesco Vittorio Corcos è il protagonista della mostra curata da Carlo Sisi che, a partire dal 3 ottobre prossimo fino al 16 febbraio 2020, la Fondazione Accorsi-Ometto ospita nelle sue sale museali in via Po 55.
L’esposizione si articola in sei sezioni tematiche che, attraverso una scelta accurata di opere, riescono a tracciare un quadro a tutto tondo di uno dei più noti ritrattisti italiani di fine Ottocento, collocandolo in modo molto efficace all’interno della sua epoca storica. La prima sezione, intitolata “Sguardi”, è dedicata alle intense espressioni delle protagoniste femminili appartenenti alla Belle Epoque; in quella dal titolo “In posa nell’atelier” protagonisti sono personalità coeve all’artista, quali il macchiaiolo Francesco Gioli e la moglie del pittore Adolfo Belimbau. La sezione intitolata “Aria di Parigi” comprende il bel dipinto del 1892 “Le istitutrici ai campi Elisi”. Nella sezione intitolata “Nel salotto della gentile ignota” si possono ammirare i ritratti del compositore Pietro Mascagni, del poeta Giosuè Carducci e del pittore Silvestro Lega. “Luce mediterranea” è, invece, il nome della sezione che comprende dipinti quali la “Veduta di Pracchia” del 1905 e “La Lettura sul mare” del 1910. Le opere iconiche di Corcos, quali il ritratto della cantante lirica Lina Cavalieri, risalente al 1903, e di Maria José S.A.R Principessa di Piemonte del 1931, sono inclusi nella sezione intitolata “Eterno femminino”.
L’artista, di origine livornese, perfeziono’ la sua formazione a Napoli con Domenico Morelli, per poi trasferirsi a Parigi, dove rimase sei anni in contatto con la cerchia degli artisti che gravitavano intorno al pittore De Nittis ed al mercante Goupil. Una volta tornato in Italia, si stabilì a Firenze.
Considerato maestro del “ritratto mondano”, fu a lungo corteggiato da un pubblico facoltoso ed affascinato dal virtuosismo tecnico e dall'”erotismo mai conclamato, ma per questo più intrigante” che percorreva le sue opere, come affermava il critico Vincenzo Farinelli.
d’Annunzio definì il ritratto eseguito da Corcos della cantante Lina Cavalieri “la massima testimonianza di Venere in terra”. Le figure ritratte da questo artista paiono tendere ad un ideale di bellezza immortale, quale dovrebbe essere quella del ritratto, in cui spesso sono colti particolari quali nomi in epigrafe o stemmi. Corcos realizzò anche una serie di ritratti spontanei, soprattutto di genere maschile, per gli amici, tra cui quello di Emilio Treves, n cui emergono lo sguardo ed il portamento del noto editore. Il ritratto femminile intitolato “Sogni”, esposto nel 1896 alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze, provocò scandalo per la posa sconveniente della protagonista.
Mara Martellotta
Fondazione Accorsi-Ometto, via Po 55
Da martedì a venerdì 10-13, 14-18
Sabato, Domenica e festivi 10-13, 14-19. Lunedì chiuso
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