Se evapora anche l’ologramma Pd

Saliamo fino a Villadossola per andare a trovare ciò
che rimane del PD regionale.
Convocazione per la  relazione di Furia all’ Assemblea
Regionale. Tanta strada per trovare poco. Sia ben
chiaro, nessun giudizio di valore sui presenti. Anzi
grande rispetto per l’ abnegazione dei partecipanti.
Ma mi sa che, almeno questa volta, fanno la
differenza gli assenti. Renziani ed affini hanno deciso
di fare altro. Su una ventina tra parlamentari e senatori
4 o 5 presenti. L’ infaticabile Anna Rossomando, Vice
Presidente del Senato. Sicuramente encomiabile.
Come il Professore Andrea Giorgis. Arriva addirittura
Gianni Cuperlo. A quel punto capisco. La serata è stata voluta e gestita
dalla sinistra del partito. Un pullman organizzato da Torino
e la ( quasi ) totale assenza dei dirigenti torinesi.
Una volta si diceva che il Partito Pd era un ologramma.
Ora abbiamo le prove: l’ ologramma è evaporato. Come
gli elefanti o le balene sta cercando qualche posto
appartato per finire la propria esistenza. Esistenza
politica, s’ intende.
Sbaglierò, ma nel Pd c’ è aria di implosione. Grande
rispetto per chi ha affrontato un viaggio fin qui
per affermare le proprie idee Ma molte cose mi
sembrano affastellate. Tanto orgoglio ma poca
prospettiva. Iniziano con l’inno d Italia. Il contenuto
dei contenuti: come arginare l’avanzata delle destre in
Italia. Dotti ed articolati interventi. Fondamentalmente
spiazzati da Matteo Salvini, il primo segretario di
Partito e Ministro dell’Interno che dirige facendo il
Karaoke. Diciamocela tutta, ci spiazza davvero un po’ tutti. E
già molti parlano di democrazia troppo matura. Tra i
motivi  per cui questo periodo passerà alla Storia, quello di
Salvini che con il 17% fa quello che vuole e Giggino con
il 33% non conta nulla.

L’ ospitante è Pippo Calandra. Sindacalista operaio e presidente della Fondazione del Verbano Cusio Ossola,

nonché presidente di Edificatrice, alloggi in affitto.

Anche queste zone sono  emblema di tutto e dell’incontrario di tutto.
Fino a trent’ anni fa votavano compatti PCI, ora la
lega è al 40%. Insomma, normale amministrazione.
Siamo tutti di sinistra e vogliamo essere di sinistra.
Tranne Canalis che concentra il suo intervento sullo
smantellamento dello Stato sociale.
Lei l’unica catto dem presente. Chiude come il
Bolero di Ravel Gianni Cuperlo.
Come al solito affascinante. Uomo di grande cultura.
In attesa delle politiche anticipate per un suo ritorno
in Parlamento. Racconta, ragiona soprattutto
insiste: a problemi complessi si debbono dare
risposte complesse.
Ma tutto, mi pare, sta all interno dell’esperienza della
sinistra e in particolare dei comunisti italiani. Bene ma
è un pezzo del PD. L altro? Appunto: non c’ è, anche
perché ha in testa altro. Mi sembrano due separati
in casa. Viene in mente il film la Guerra dei Roses.
Dove un grande e povero ed idilliaco amore diventa
un drammatico e mortale tentativo di separazione.
Continuando nel bisticciare si porteranno dietro con
la loro morte la distruzione della loro casa. Vero,
verissimo, è pur sempre un film. Ma mi sa che può
essere un allegoria di ciò che sta capitando nel Pd.

Patrizio Tosetto

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