Nella cover story di Torino Magazine il capitano della
Juventus Femminile Sara Gama racconta la ‘sua’ Torino. E
descrive una Juventus aperta al calcio ‘in rosa’
Un calcio spettacolare, esteticamente apprezzabile, con molta fantasia e
in assoluto più aperto rispetto a quello dei colleghi maschi approda a
Torino: parola di Sara Gama, leader della Juventus Femminile, le cui
dichiarazioni diventano protagoniste della copertina – e della cover story –
del 139esimo numero di Torino Magazine. Intervistata dal direttore Guido
Barosio, la sportiva bianconera svela una Juventus differente,
ripercorrendo i suoi primi passi da calciatrice: «Quando ero bambina io si
iniziava a giocare coi maschi e, nel momento in cui si presentava la
necessità di trovare una squadra femminile, spesso le famiglie dovevano
fare tanti chilometri. Ancora oggi non è facile trovare una squadra vicino
casa, però la presenza di club professionistici ha migliorato lo scenario:
adesso le grandi squadre hanno vivai sempre più organizzati. Per
esempio, la Juventus ha 134 tesserate, con otto squadre che vanno
dall’Under 10 alla Primavera». La scelta dei grandi club di aprirsi alle
realtà femminili rivestirebbe dunque una «importanza strategica» che il
team Juve, direttamente dal capoluogo piemontese, ora casa di Gama,
non ha esitato a cogliere. Ma com’è la vita sabauda dell’atleta? «Torino
mi piace molto perché è grande ma a misura d’uomo. Per gli sportivi non
è facile avere tempo libero per conoscere la città dove vivono, ma io
riesco sempre a ritagliare uno spazio per i miei interessi. I musei torinesi
sono molto stimolanti e li sto esplorando uno alla volta. Il centro mi
affascina particolarmente, permette lunghe passeggiate circondati
dall’arte e dalla storia».
Il sapere Made in Turin e la valorizzazione del territorio diventano quindi
protagonisti non solo della nostra ‘chiacchierata’ con Gama, ma anche
dell’intero numero estivo, incentrato sugli elementi e i personaggi di
valore della città di Torino e su quegli eventi che, nei mesi più caldi
dell’anno, contribuiscono ad arricchire il panorama culturale
piemontese. «I tre volti delle nostre interviste raccontano tre belle storie
di cultura come vessillo del territorio» spiega Barosio. «Parliamo di Paola
Gribaudo, la prima donna presidente della storica Accademia Albertina,
Filippo Fonsatti direttore dello Stabile, e David Tremlett, un
protagonista dell’arte contemporanea che ha lasciato e lascerà segni
indelebili nelle Langhe, patrimonio Unesco. Abbiamo aggiunto una road
map per vivere l’estate tra festival e mostre, perché nell’effimero
bisogna scegliere a colpo sicuro». Una visione condivisa anche da
Andrea Cenni, direttore editoriale del magazine: «Dopo lo speciale
Leonardo con Walter Rolfo in copertina, volevamo un’altra magia, quella
che hanno saputo creare le ragazze della nazionale di calcio. Grinta,
volontà, gruppo, cose che ci piacciono da matti e che ci fanno
innamorare senza esitazioni. Sara Gama è uscita palla al piede dall’area
con un piglio che mi pare ancora di vederla, ed è atterrata dallo schermo
di casa direttamente in copertina dove tutti l’aspettavamo».