Nomadi e integrazione

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In piazza Crispi  campeggia da 15 anni una struttura di riparo per i banchi mercatali e gli avventori.  Una struttura ipotizzata una trentina d’anni fa e voluta anche per una riqualificazione urbanistica e di offerta commerciale. Tanti anni fa insieme a piazza Torino era tra i mercati rionali più importanti della Barriera di Milano.  Per i lavoratori furono spostati i banchi. Risultato finale: il mercato non c’è più.  Al pomeriggio due banchi di frutta e verdura stazionano alcune ore e non tutti i giorni della settimana. In questi giorni non è praticabile questo piccolo servizio. Sotto la tettoia stazionano da alcuni giorni 3 caravan attorniati da una decina di auto. Chiaramente di Rom. Alla fontana bambini un po’ giocano un po’ si lavano seguiti da occhi compiaciuti. Il sole picchia duro e un po’ di acqua non guasta. Alcuni rom entrano in pizzeria.  Mangiano e pagano. Chiedo: tutto sotto controllo? “Non proprio, stazionano da alcuni giorni, abbiamo chiesto ai vigili di intervenire”. A 200 metri c’è la nuova caserma dei carabinieri.  Risposte? Per ora nessuna.  Io me ne vado ma i residenti che pensano? Usando un eufemismo sono preoccupati.  Soluzioni? Dopo trent’anni di politiche fallimentari sull’ integrazione è molto problematico. Solamente reprimere è assolutamente inefficace. Si sono scatenate polemiche sul caso della ragazza rom ladra che per evitare il carcere ha avuto 11 figli. Ha continuato a rubare – incinta – ad una disabile in carrozzina. Addirittura il nostro Ministro Rambo (Salvini) ha parlato di sterilizzazione e se qualcuno si ricorda appena insediato di censimento o di schedatura dei Rom. Tante parole, tanti proclami e pochi fatti con il relativo sospetto che sia solo propaganda. Uso politico del fenomeno a fini elettorali. Tanto, in definitiva c’è sempre un colpevole su cui scaricare le colpe. Chiaramente, per il passato, le maggiori responsabilità sono della sinistra sbrindellata. Parlavano di solidarietà, che pur ci vuole ma non è sufficiente. Quando i problemi che ponevano erano e sono anche di ordine pubblico e di repressione verso la microcriminalità. Si sono costruiti interi villaggi per questa comunità interamente distrutti dopo 15 giorni. Problemi religiosi e gestione della loro mafia interna i principali motivi del fallimento. Il Sindaco Sala sta attuando il daspo per gli indesiderabili. Provvedimento simile a quello per i tifosi violenti. Ovviamente chi ha la puzza sotto il naso obbietta : ammesso che funzioni si sposta solo il problema.  Dunque? Fossanche? Ripeto, qualcosa si deve fare. Magari ci si può correggere ma qualcosa si deve pur fare. Prima la preoccupazione: se non si interviene saremo travolti.  Oggi con un accampamento, seppur piccolo ma sicuramente abusivo l’onda ci sta travolgendo. Questa l’unica certezza.

 

Patrizio Tosetto

(foto: Museo Torino)

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