La vicenda risale al 2003 e riguarda un presunto giro di prostituzione all’interno del Night Club di Sulmona (AQ) denominato “Malibù” dove, secondo quella Procura della Repubblica, numerose ragazze straniere venivano usate e costrette ad intrattenere i clienti all’interno del locale. E’ questa la storia del “Processo Malibù”, un iter giudiziario lungo 10 anni che si è concluso con condanne, anche pesanti, a carico degli indagati tra i quali figura un astigiano. L’uomo, un 59 enne nato ad Aosta ma da moltissimi anni residente in città, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Asti in ottemperanza dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di L’Aquila (AQ), relativamente alla commissione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendo stato condannato all’espiazione di un anno ed un mese di reclusione oltre al pagamento di una pena pecuniaria di 11.000 euro. In particolare l’astigiano aveva favorito l’ingresso illegale delle giovani ragazze straniere da avviare a lavoro nero presso il locale notturno “MALIBU’” avvalendosi di fiancheggiatori impegnati nel produrre false dichiarazioni di ospitalità e polizze fidejussorie occorrenti per ottenere il permesso di soggiorno per “turismo”. L’arrestato espletate le formalità di rito è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
DALLA LIGURIA
E’ morta la donna di 60 anni accoltellata dal marito dentista, nel corso di una lite nella loro abitazione a Bolano, in provincia di La Spezia. L’aggressione, scaturita da una lite per il malfunzionamento di una caldaia, avvenne il 20 marzo. Il marito, coetaneo, l’aveva ferita con un coltello da cucina. La donna era stata operata e ricoverata in terapia intensiva, ma non si era mai ripresa. Era stato il coniuge a chiamare i soccorsi.
Gallerista condannato per 300 falsi Pistoletto
Condannato a due anni e due mesi di reclusione il gallerista pescarese riconosciuto colpevole di aver contraffatto oltre trecento opere del maestro Michelangelo Pistoletto
Il Tribunale di Pescara, concordando con le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pescara, ha emesso sentenza di condanna alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione nei confronti di un gallerista abruzzese per aver contraffatto opere del maestro Michelangelo Pistoletto della serie “Frattali”.L’attività investigativa è iniziata nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dal maestro Pistoletto al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nella quale il famoso artista biellese segnalava la presenza sul mercato di numerose opere, evidentemente false, che riproducevano grossolanamente i suoi “Frattali”. La denuncia ha portato ad una intensa e mirata attività di controllo del mercato che ha consentito di accertare, a fronte di una produzione autentica di 166 frattali grafici e 9 numerici, la circolazione in commercio di oltre 500 opere. Particolarmente articolata e convincente era la tecnica utilizzata dal responsabile, condannato in primo grado dal Tribunale di Pescara, il quale corredava le opere false con apocrife dichiarazioni di autenticità. Proprio questa falsa certificazione, ricorrente in tutte le opere giudicate false dal Maestro, ha consentito agli inquirenti di individuare la fonte della contraffazione nel gallerista pescarese, noto in Abruzzo per aver negli anni ‘90 organizzato numerosi eventi promozionali delle opere di Pistoletto ed in particolare per aver allestito, il 28 settembre 2000, la mostra nella quale venivano esposte le opere della serie frattali. Proprio in quelle occasioni, evidentemente approfittando della fiducia del maestro, il falsario aveva appreso alcune delle tecniche di creazione, provvedendo in proprio alla produzione delle opere. L’analisi dettagliata e il riconoscimento delle opere autentiche prodotte dall’artista ha quindi permesso di individuare le 356 opere contraffatte che in oltre un ventennio sono state acquistate attraverso varie gallerie, case d’asta e siti internet di settore per un valore economico superiore a un milione e mezzo di euro. Nel corso della attività, sono state sottoposte a sequestro 115 opere e i timbri utilizzati per la realizzazione delle false dichiarazioni di autenticità. I continui controlli dei Carabinieri, con l’ausilio della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, consentiranno nel tempo di individuare anche le rimanenti opere, disperse per successive vendite, in tutto il territorio nazionale e mondiale. Chiunque, rivolgendosi ai Nuclei TPC competenti per territorio può richiedere un controllo della propria opera. Al maestro Pistoletto, che si è costituito parte civile per il danno morale e d’immagine, è stato riconosciuto il diritto all’integrale risarcimento, ma l’enorme produzione di opere false oltre ad averne nociuto al valore economico di acquisto, ha ingenerato un enorme danno di credibilità al mercato lecito.
(nella foto: Michelangelo Pistoletto9
Salvini e no-tav, lo scontro si riaccende
“Le forze a favore del Tav hanno preso l’80%-85% e se fosse stato un referendum l’esito mi pare chiaro”. Così dice Matteo Salvini. “Credo- aggiunge – che il progetto possa essere rivisto e rimodulato nel nome del risparmio e dell’impatto ambientale. Sono sicuro che dall’Ue si possano avere altri fondi. Ma poi ieri si è votato in regione Piemonte”. Replica il movimento no Tav: “A giudicare dalla dichiarazioni post voto, il Tav è già da ora il principale terreno di scontro e di resistenza, anche contro l’avanzata di Salvini. Le elezioni non ci hanno mai spaventato in tutti questi anni e nemmeno questa volta”.
Nel corso delle attività, i Finanzieri della Compagnia di Susa, che si sono avvalsi della collaborazione della Polizia Municipale di Alpignano, hanno denunciato tre giovani, appena maggiorenni, perché nel corso delle perquisizioni delle loro abitazioni sono stati trovati in possesso di un centinaio di grammi di marijuana. I tre, tra cui uno già noto agli inquirenti per possesso illegale di armi, sono anche responsabili, secondo quanto ricostruito dai Finanzieri, di avere ceduto dosi di sostanze stupefacenti ad alcuni minorenni. Durante le operazioni di servizio, sono state identificati 50 soggetti, la maggior parte dei quali minorenni, i quali avevano tra i principali luoghi di ritrovo un bar nel centro di Alpignano, comune dell’hinterland torinese. Nel corso del controllo, i Finanzieri hanno anche appurato come, all’interno dello stesso locale, venissero effettuate scommesse illegali sui principali eventi calcistici della Serie A e della Champions League; peccato però che tutto il “sistema” non fosse autorizzato e, pertanto, sconosciuto agli Enti competenti. Per questo motivo, i gestori del bar sono stati sia denunciati alla Procura della Repubblica di Torino che sanzionati, amministrativamente, per migliaia di euro. Nel corso delle indagini, sono stati anche accertati diversi episodi di vandalismo e danneggiamento, riconducibili ai ragazzi denunciati, verificatesi all’interno della biblioteca comunale di Alpignano ed in altri edifici pubblici cittadini. Pareti imbrattate, vetrate infrante, porte divelte anche a rischio della loro stessa incolumità; queste le “imprese” dei ragazzi accertate dai Finanzieri che, a riprova dei fatti, hanno anche acquisito le immagini del circuito di videosorveglianza comunale. Le incursioni vandaliche, che costeranno alla comunità circa 10.000 euro, sarebbero avvenute, secondo quanto emerso,per spezzare la noia della quotidianità.
Scalmanato prende a calci porte e vetrate
Quando perde il controllo si accanisce contro le porte, almeno così parrebbe visto quanto accaduto nella giornata di lunedì 27. Un 28enne, italiano, con precedenti nel pomeriggio è stato denunciato alla Procura di Torino per interruzione di pubblico servizio, danneggiamento aggravato e lesioni, dagli agenti del Compartimento di polizia ferroviaria perché aveva aggredito, nella stazione di Villastellone, personale ferroviario infrangendo una porta a vetro. Poche ore dopo, in serata, si è ripetuto, prendendo a calci la vetrata del triage dell’ospedale in via Juvarra. Poco dopo, a seguito di una segnalazione, veniva intercettato dagli agenti motociclisti della squara volante di Torino, in piazza XVIII dicembre, angolo via Cernaia, in compagnia di una ragazza. Qui ha assunto subito un atteggiamento di sfida nei confronti dei poliziotti che stavano procedendo al controllo: li ha minacciati ed ha tentato anche di colpirli con delle gomitate. Il ventottenne è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato in stato di libertà per minacce e danneggiamento.
M.Iar.
Un libro nato a scopo benefico, il cui ricavato andrà all’ Associazione Italiana Parkinsoniani
“Storie tratte”, seconda opera del torinese Giorgio Formica, ricorda nel suo titolo la celebre locuzione attribuita dallo storico Svetonio a Giulio Cesare “Alea iacta est”, proferita dopo aver varcato il fiume Rubicone alla testa dell’esercito, nel gennaio del 49 a.C.
Si tratta di un libro di brevi storie di natura autobiografica che, una dopo l’altra, compongono il ritratto di questo autore, nato a Torino nel 1980 che, dopo gli studi classici compiuti al liceo D’Azeglio ( lo stesso frequentato da Cesare Pavese e Norberto Bobbio), ha poi scelto per passione il percorso di agente immobiliare.
“Ogni storia – spiega Giorgio Formica – può essere considerata un puntino numerato, all’interno di quel gioco che consiste nell’unire alcuni puntini per dar forma ad una figura. “Storie tratte” può essere considerata una sorta di trattativa tra passato e futuro, in attesa del contratto. In quest’opera racconto fatti realmente accaduti che, nella loro semplicità, racchiudono significati e valori molteplici, in quanto le storie si riflettono in quelle dei molteplici lettori”.
“Storie tratte – prosegue Giorgio Formica – è un libro nato a scopo benefico, il cui ricavato andrà all’ Associazione Italiana Parkinsoniani. Il Parkinson è una malattia nei confronti della quale sono particolarmente sensibile, poiché mia madre ne è affetta. In passato ho contribuito alla raccolta di fondi a favore di questa Associazione, attraverso eventi da me organizzati, e per questa ragione ho deciso di devolvere a lei il ricavato di entrambi i libri che finora ho scritto. Purtroppo ancora oggi il Parkinson non riceve un’adeguata attenzione da parte del mondo dei mass media”.
“Storie tratte” è il secondo volume composto da Giorgio Formica, presentato al Circolo della Stampa di Torino in corso Stati Uniti 27, mercoledì 15 maggio scorso. Il primo libro da lui scritto si intitola “All’imbuto”, una sorta di saggio, in cui le parole ballano e sprigionano sonorità, tra virgole e casualità.
Mara Martellotta