Il 9 maggio, presso la Biblioteca Nazionale di Roma, le classi prima quinquennale e prima quadriennale sperimentale del Liceo Linguistico Europeo Vittoria di Torino sono state premiate per un importante lavoro sull’ambiente svolto nell’ambito del concorso Convegno l’Età Verde, Gruppo Internazionale Aurelio Peccei
L’ “Età Verde” è un’associazione internazionale che ha come obiettivo la presentazione, discussione e diffusione tra i giovani e meno giovani dei grandi temi mondiali sull’ambiente ed è intitolata a Aurelio Peccei, il manager che 50 anni fa già si chiedeva quale fosse il futuro del pianeta. Uno tra i primi studiosi ad avere insistito sulla necessità di pensare a un futuro sostenibile, in un libro destinato a passare alla storia: “I limiti dello sviluppo”.
I ragazzi hanno realizzato un’edizione speciale del videogiornale VITTORIANEWS 5minutes, che rientra nel più ampio VITTORIA FOR FUTURE, un progetto fortemente laboratoriale e interdisciplinare che vede coinvolte diverse materie come Scienze, Chimica, Biologia, Diritto, Economia, Ecologia, Multimedialità e che si pone la precisa finalità di formare i futuri “cittadini della sostenibilità”.
VITTORIANEWS 5minutes vuole essere la risposta degli studenti di prima del liceo Vittoria alla loro coetanea svedese Greta Tunberg, che li ha invitati, insieme ai giovani di tutto il mondo, a preoccuparsi in modo concreto e fattivo del nostro pianeta. Gli studenti, fin da novembre, e ben prima della formazione del movimento “Fridays for future”, si sono documentati sul problema del riscaldamento globale, sull’inquinamento ambientale – soprattutto da plastiche – sulle normative nazionali ed europee vigenti e in via di approvazione, sulle possibilità offerte da nuovi sistemi economici come l’economia circolare, sull’utilizzo di plastiche biodegradabili, presentandone i pro e i contro. Hanno effettuato esperimenti di laboratorio per la creazione della bioplastica e per valutarne la degradabilità e hanno tratto le loro conclusioni.
I ragazzi accompagnati dalle docenti di diritto, economia e scienze hanno ritirato una targa e un telescopio per la scuola.
Link al video premiato https://vittoriaweb.it/liceo-europeo/category/news/
La Fetta di polenta
In Turingia, presso Nordhausen, a sud dell’Harz, la più settentrionale delle catene montuose tedesche, dove si dice che in una grotta riposi Federico Barbarossa, si trova Dora Mittelbau, un lager nazista “dimenticato” per decenni. Ciò che appare a prima vista – “Dora”- come un bel nome di donna, non deve trarre d’inganno: in realtà, sono le iniziali dell’organizzazione del lavoro tedesca (Deutsche Organisation Reichs Arbeit). E corrispondono “fisicamente”, ad uno dei luoghi più terribili del sistema concentrazionario nazista.
La sua costruzione, nell’estate del 1943, fu voluta da Hitler in persona allo scopo di produrvi le Wunderwaffen tedesche, le armi segrete del Terzo Reich, dopo che la base usata prima di allora, quella di Peenemünde, era stata distrutta tra il 17 e il 18 agosto 1943 dai bombardieri della Royal Air Force britannica. Secondo varie testimonianze, Dora doveva essere l’estremo tentativo di cambiare le sorti della guerra, grazie ai missili che vi venivano costruiti come le micidiali V1 e V2. Le V2 – grandi razzi, alti 14 metri e larghi quasi due, pesanti circa 11 tonnellate ( 9 delle quali erano di combustibile), con un carico di una tonnellata d’esplosivo – venivano costruite nei due grandi tunnel sotterranei, lunghi circa tre chilometri e collegati fra loro da una quarantina di gallerie, al riparo dalle incursioni alleate. La sigla V2 stava per Veegeltungswaffe 2( traducibile in “arma di rappresaglia n. 2“, da un’idea del ministro della propaganda del Reich, Joseph Goebbels). All’interno del campo lavorarono anche importanti scienziati nazisti, tra i quali Wernher von Braun, il “padre” della V2, al quale, secondo molti, si deve in parte il progresso scientifico aerospaziale che ha permesso all’uomo di andare sulla Luna. Da quei lunghi tunnel uscirono 5.789 micidiali V2 che, in gran parte furono lanciate su Londra e Anversa. Un lavoro massacrante per i deportati, costretti a vivere in condizioni disumane nelle caverne, senza vedere la luce per mesi. Spesso perivano nelle gallerie per il troppo lavoro, per la cattiva alimentazione e per le percosse. Tra la fine dell’agosto 1943 e l’aprile del 1945 transitarono
da Dora 60 mila deportati, dei quali circa 20 mila vi persero la vita. Tra di essi vi furono 1.500 italiani, deportati politici e anche militari e quasi un terzo di loro vi trovò la morte. Dopo la guerra, fatte saltare le gallerie e trasferiti negli Usa e nell’Urss centinaia di scienziati, su Dora cadde il silenzio.I primi ad arrivare furono gli americani ai quali Von Braunl si consegnò con i suoi piani di costruzione delle V2 e con tutti i suoi ingegneri, passando al servizio degli Usa, con la garanzia dell’ asilo e la cancellazione dei crimini di guerra. Di Mittelbau Dora si “dimenticarono” anche i processi di Norimberga, unico lager che non venne citato. Un oblio durato fino a pcoh anni dalla caduta del muro di Berlino e della riunificazione tedesca. Ora le gallerie sono in parte visitabili e accanto c’è un memoriale. Il lungo silenzio, però, pesa come un macigno. Molte testimonianze sostengono che sia stata la conseguenza dell’invenzione delle V2 , antesignane dei missili balistici (nel 1969 l’uomo arrivò sulla Luna spinto dal razzo Saturno 5, progettato sotto la direzione di Wernher von Braun: di fatto, l’evoluzione della V2 ) . Questa tecnologia favorirà la conquista dello spazio da parte di americani e russi, ed entrambi non avevano nessun interesse a ricordare ciò che aveva tragicamente preceduto le loro imprese. In quell’inferno sotterraneo, nel freddo umido di quelle gallerie fiocamente illuminate, tra i rottami dei razzi, si percepisce ancora l’enormità del dolore e della sofferenza di chi non vide più la luce nel più duro campo di lavoro forzato del regime delal svastica. Ed è questa la memoria che resta e che non può essere dimenticata.
Marco Travaglini
Domenica si gioca l’ultima partita di Torino Basket sponsorizzata FIAT e targata Auxilium. Siamo alla fine. Retrocessione conclamata e penalità definite (e forse non è ancora finita…) hanno concluso una stagione difficile da definire solo a parole
Al di là di tutte le vicende giudiziarie legate alle sanzioni varie in cui non vogliamo minimamente entrare in quanto ci saranno organi preposti a valutare, l’annata si chiude con un risultato inquietante in termini anche solo di risultati. 10 sconfitte a zero in Eurocup, 21 sconfitte e 8 vittorie in campionato, una vinta e una persa in Supercoppa Italiana per un totale di 32 sconfitte e 9 vittorie. Esaltante non è la parola giusta. Ultima partita senza alcun senso se non quello di far entrare più gente possibile a vedere uno spettacolo surreale. Si leggono post, si leggono commiati, si leggono lacrime… Sarà, ma il mondo torinese rimpiangerà profondamente tutto quello che ha vissuto in questi anni. Chiedersi se e quando e come tornerà non è dato saperlo. Sicuramente, errori ne sono stati fatti tanti, ma dare colpe è sempre troppo facile, pur se si può ipotizzare con fatica di non cadere in tentazione di farlo. E’ evidente che se ritornerà dovrà farlo in altro modo non nei risultati ma nella programmazione, ma questo è sotto gli occhi di tutti. Una partita surreale, da vivere come? C’è chi vorrà rendere omaggio ai “lavoratori” tra giocatori e staff di quest’annata da 9 vittorie e 32 sconfitte ufficiali, chi si complimenterà con gli oscuri lavoratori dell’ombra (forse o sicuramente i più danneggiati da questa debacle conclamata), e chi piangerà per lo spettacolo del basket che volerà via. Di sicuro bisognerebbe trovarsi tra tifosi, gli unici sicuri sconfitti di questa realtà, che hanno solo speso e nulla guadagnato, e che ci hanno rimesso emozioni, arrabbiature e delusioni morali al punto di tornare a casa trentadue volte con la tristezza nell’animo. I tifosi di Torino, quelli veri, hanno perso il loro sogno. Applauditevi tra di Voi. Giocatori e staff, pur con le loro tristezze presunte o reali, si riposizioneranno in altri lidi, chi più chi meno, in funzione della propria abilità e dell’abilità dei loro manager. Ma noi, tifosi del basket a Torino, dove potremo riposizionarci? La speranza è l’ultima a morire, ma insomma non potremmo definirci in salute. E così domenica, quando suonerà la sirena della fine partita, travisando un famoso libro di Hemingway che spero mi perdonerà per l’accostamento irriverente, non chiedetevi per chi suona quella sirena: quella sirena suonerà per tutti noi, tifosi, per la fine del sogno del basket che Torino ha vissuto in questi anni, e che senza i tifosi sarebbe una semplice esecuzione di gesti motori. Forza tifosi del basket: stringiamoci insieme, ci ritroveremo su qualche spalto prima o poi tutti insieme a gioire per Torino. Questi siamo noi, questi sono i tifosi del Basket, questi sono veramente Torino.
Paolo Michieletto
NUOTO PER SALVAMENTO: Campionato Regionale Assoluto
Un mese di maggio decisamente ricco di appuntamenti per quanto riguarda il Piemonte e il nuoto per salvamento si aprirà tra sabato e domenica a Torino, sede del Campionato Regionale Assoluto. Pinne, manichini e torpedo torneranno protagonisti tra le corsie del Palazzo del Nuoto; soprattutto saranno protagonisti 340 atleti, tesserati per 17 società del nostro comitato regionale ma provenienti anche da Liguria e Lombardia, richiamate dal contesto di alto livello della manifestazione. Tra loro tanti nuotatori medagliati in campo nazionale e alcuni, con la maglia azzurra, anche nei più importanti eventi internazionali, ultimo dei quali i Mondiali dello scorso novembre. Il programma del Campionato Regionale Assoluto di nuoto per salvamento si aprirà sabato pomeriggio alle 14.30 e si chiuderà domenica sera intorno alle 19. Tutti i dettagli su programma, partecipanti e sugli imminenti appuntamenti nazionali su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190509190251&area=6&menu=agonismo&read=salvamento
Parlano gli "esclusi" di Librolandia
La sicurezza della stazione di Trofarello è all’attenzione particolare della Polfer sin da quando sono stati registrati nelle scorse settimane i primi atti vandalici, verosimilmente compiuti in orario notturno. Accanto alle indagini tuttora in atto volte all’identificazione degli autori, negli scorsi giorni la Polfer, che agisce in sinergia con il comando carabinieri del posto, ha operato numerosi sopraluoghi nello scalo e nelle sue pertinenze per verificarne eventuali punti di vulnerabilità. Nel sottopasso che conduce al parcheggio e ad area verde aperta a lato dello scalo liberamente fruibile anche da persone non interessate all’esercizio ferroviario, è stata individuata una facile via di accesso da parte di abusivi durante le ore notturne, quando i varchi del piazzale sono chiusi. Il Compartimento Polizia Ferroviaria ha pertanto chiesto di verificarne l’interdizione a RFI, che si è immediatamente attivata, assicurando entro i tempi tecnici stimati in qualche settimana la posa di una saracinesca per la chiusura notturna e implementazione della videosorveglianza, migliorando così la sicurezza dello scalo e della circolazione ferroviaria che prosegue nelle ore notturne ininterrottamente per i treni merci.
I Carabinieri della Compagnia di Fossano hanno arrestato un sessantenne di Salmour con l’accusa di lesioni personali gravissime
I fatti si sono svolti all’interno di un’officina meccanica in Salmour, nel pomeriggio dello scorso 8 maggio. L’uomo, al culmine di una discussione scaturita per futili motivi, ha inferto una coltellata ad un cittadino rumeno, ferendolo al collo, ed ha poi tentato di colpirlo con una barra in ferro, non riuscendovi in quanto bloccato dalle altre persone presenti. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fossano, avvisati dell’accaduto, si sono immediatamente recati sul posto ed attraverso le testimonianze dei presenti, acquisite a caldo, hanno ricostruito la dinamica dell’aggressione. La vittima è stata elitrasportata presso l’ospedale di Cuneo; ha riportato lesioni gravissime ma fortunatamente non versa in pericolo di vita. L’aggressore, reperito all’interno della propria abitazione, distante solo pochi metri dal luogo in cui si sono svolti i fatti, è stato arrestato e condotto nella Casa Circondariale di Cuneo, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo. Il coltello e la barra in ferro utilizzati per l’aggressione sono stati sottoposti a sequestro
La prima giornata dell’evento ha fatto registrare due interventi di soccorso della Polfer nella stazione di Lingotto, il primo alle 11,30, sul treno Savona – Torino PN, un giovane ventiduenne, colto da crisi epilettica a bordo treno poco prima dello scalo. E’ stato immediato l’intervento degli agenti della Polfer, allertata dal Capotreno, che hanno messo in sicurezza del giovane. Il secondo intervento poco prima le 15,00 un passeggero di 29 anni proveniente dalla Liguria, colto da malore sempre per crisi epilettica, rovinava a terra perdendo i sensi sulla banchina di stazione. La pattuglia Polfer accorreva prestando i primi soccorsi in attesa del personale medico immediatamente allertato insieme a FS. L’uomo veniva poi trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti medici.