Durante il fine settimana la Polizia Locale di Novara ha predisposto un servizio serale di controllo del territorio con l’impiego di cinque squadre
Le zone monitorate sono state quella della Stazione ferroviaria, il quartiere di Sant’Agabio e la zona centrale della movida. “Nel corso del servizio – spiega il comandante della Polizia locale Pietro Di Troia – in piazza Garibaldi è stata notata una donna intenta a vendere abusivamente generi alimentari e oggetti nei pressi di un negozio etnico. Gli alimentari erano cibi cotti e crudi contenuti in buste di plastica. La donna è stata quindi sanzionata per commercio abusivo. Inoltre gli agenti hanno sanzionato anche due prostitute ai sensi del Regolamento di Polizia urbana. Nella zona della movida sono stati sanzionati due giovani per aver consumato alcool in violazione a quanto prevede il Regolamento di polizia urbana nei loro confronti è stata applicata la misura del daspo urbano”.
Il Consiglio regionale per la ricerca sul cancro
“Solo grazie alla generosità delle persone possiamo andare avanti nella ricerca a Candiolo. Abbiamo bisogno di voi per sconfiggere il cancro”
Queste le parole di Gianmarco Sala, direttore della Fondazione dell’Istituto piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo, nel corso della presentazione al Salone del libro al Lingotto di Torino, della “Partita del Cuore”, in programma il 27 maggio a Torino, all’Allianz Stadium, dove la Nazionale italiana cantanti sfiderà i Campioni per la ricerca.Sul prato dello Juventus Stadium, prima del calcio d’inizio del cinque volte “Pallone d’oro” Cristiano Ronaldo, si esibiranno Niccolò Cataldo e Gennaro Castaldo. I due cantanti, sono i vincitori della terza edizione del concorso “Un cuore rap”, il concorso rivolto a tutti gli studenti delle classi medie e superiori del Piemonte bandito dal Consiglio regionale attraverso gli Stati generali dello sport e del benessere e la Consulta giovani. Nicolò della classe II B dell’istituto Maggiora Vergano di Refancore (Asti) ha vinto nella sezione dedicata alle medie inferiori. Per le scuole superiori ha invece prevalso Gennaro Castaldo della classe 5M dell’istituto di secondo grado I.I.S. S.Grandis di Cuneo. I due artisti hanno presentato i video che hanno consentito loro di affermarsi nel concorso. Sono circa 100 gli studenti che quest’anno hanno partecipato al bando che, come per le precedenti edizioni, chiedeva ai ragazzi di comporre una canzone rap inedita per testo e musica e di riprodurla con un video amatoriale della durata massima di tre minuti. Nel video/canzone dovevano inderogabilmente essere inserite alcune parole chiave: partita del cuore, solidarietà, donare, ricerca, sport, salute, corretti stili di vita, sana alimentazione, benessere. I video sono stati valutati da una giuria presieduta da un funzionario regionale e composta da cantanti della Partita del Cuore e da rappresentanti del mondo della ricerca scientifica. A tutti gli studenti e alle studentesse partecipanti al concorso (per ogni ordine e grado di istituto) nonché alle insegnanti e agli insegnanti che hanno curato la loro preparazione, l’Assemblea regionale donerà due biglietti omaggio per assistere alla Partita del Cuore. All’incontro svoltosi all’Arena Piemonte hanno partecipato Daniele Incicco (frontman de La Rua), Oscar, frontman degli Statuto e il famosissimo rapper Moreno; moderatori, Luciano Borghesan e Giulio Graglia.
L’ incasso della partita sarà devoluto alla Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro e alla Fondazione Telethon. Il salone sarà inoltre l’occasione per presentare in anteprima le due canzoni vincitrici del concorso “Un Cuore rap”. Fino al 9 luglio è possibile attraverso un sms al numero telefonico 45527 donare due euro per la ricerca.
Un poker di classici per cantare tutti insieme
Un concerto imperdibile venerdì 17 maggio, alle ore 10.30, al Teatro Regio, protagonisti gli Artisti del Coro del Teatro Regio e i ragazzi del Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, diretti da Andrea Secchi, che uniranno le forze e le voci in un concerto interamente dedicato al piacere del canto, in un percorso storico e stilistico attraverso le più belle melodie d’opera: La traviata, Il trovatore e Nabucco di Giuseppe Verdi, Turandot di Giacomo Puccini, Carmen di Georges Bizet eCarmina Burana di Carl Orff. Il Coro di voci bianche è istruito da Claudio Fenoglio.Cosa significa cantare insieme? Cosa possono creare voci diverse per altezza, timbro e colore unendosi in un’armonia precisa? L’emozione che si può creare in teatro attraverso l’assieme delle voci è unica. Attraverso questo concerto speciale, il pubblico potrà scoprirlo ascoltando i due cori del Regio, quello degli “adulti” e quello delle voci bianche, che intoneranno alcune tra le più conosciute e apprezzate pagine del repertorio lirico e corale tratte da capolavori di Verdi, Puccini, Bizet e Orff. Un concerto in cui gli spettatori in sala saranno chiamati non solo ad assistere, ma a partecipare attivamente: numerosi ragazzi di scuole medie e scuole superiori, a cui lo spettacolo è dedicato, si sono preparati a cantare insieme agli artisti sul palcoscenico attraverso il progetto Lezioni di coro, a cura de La Scuola all’Opera, un ciclo di incontri presso le scuole finalizzato a imparare a intonare insieme alcune melodie ma soprattutto a scoprire le possibilità dello strumento-voce. Biglietti in vendita al costo di € 10 presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, on line su www.vivaticket.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Mezz’ora prima del concerto, eventuale vendita di biglietti ancora disponibili. Info: tel. 011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it. Per le prenotazioni da parte delle scuole, contattare l’Ufficio Attività Scuola al numero 011.8815.209. Per ulteriori informazioni e approfondimenti, è attivo il blog La Scuola all’Opera. Le attività rivolte alle scuole sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cosso, gli Amici del Regio e la Fondazione Banca Popolare di Novara.
Gigante di vetro e acciaio
“Ultima cena“ è il titolo emblematico della mostra che il Museo Diocesano di Torino, in piazza San Giovanni 4, ospita dalla scorsa Santa Pasqua fino a domenica 9 giugno prossimo
L’esposizione raccoglie tredici opere d’arte contemporanea ispirate al tema dell’Ultima Cena, realizzate da tredici artisti di respiro nazionale, proprio come tredici erano i commensali intorno a Gesù. Gli artisti presenti sono Armenia, Cavegnago, Consiglio, Costanzo, Frazzi, Gajoni, Love, Monta, Pesce, Prevenuto, Rota Candiani, Sikie Todaro. L’Ultima Cena costituisce una delle scene bibliche più rappresentate nella storia dell’arte. Coglie un istante drammatico che si legge negli atteggiamenti e nel volto dei protagonisti, con Cristo rappresentatoal centro, nella sera precedente il giorno in cui sapeva che sarebbe stato crocifisso e quando già conosceva le intenzioni degli Apostoli, di Giuda che lo avrebbe tradito per pochi denari, e di Pietro, che lo avrebbe rinnegato per ben tre volte. Se l’Ultima cena più celebre è quella dipinta da Leonardo da Vinci, oggi conservata nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano, molti altri artisti sono riusciti, come quelli le cui opere sono ora in mostra al Museo Diocesano, arappresentare questo soggetto in dipinti carichi di mistero e misticismo. L’evento è realizzato in collaborazione con il Parco d’arte Quarelli di Roccaverano nell’Astigiano, che espone en plein air molte opere di artisti di fama e talenti emergenti. L’ingresso ha il costo di 5 euro comprensivo della visita al Museo, gratuito con la tessera Torino Musei.
Mara Martellotta
Si è conclusa ieri l’avventura, almeno sul campo, di una squadra di basket di Torino in serie A
I tifosi, come me, hanno vissuto una serata triste e senza allegria e piena di commozione per momenti di basket che non si sa se torneranno. Il livello della serie A è un livello alto, anche se in Italia il livello non è sicuramente il migliore,… ma non è paragonabile a quello delle serie inferiori. Ci si era abituati, e adesso sarà dura, se tutto verrà confermato o peggio.
Odi ed ovazioni a persone che ci hanno accompagnati fanno parte del rituale degli “sconfitti” gloriosi, di coloro che perdono ma vogliono trovare un motivo di consolazione tanto nel “dimenticare” le cose meno belle quanto nel demonizzare qualcuno e con questo sfogare rabbia e impotenza nei confronti di una situazione ineluttabile in cui ci si rende conto di non poter far nulla. Il mondo del basket torinese era rimasto addormentato per più di vent’anni e poi, d’improvviso (…) si è ritrovato catapultato in una realtà di vertice grazie ai soldi e al mecenatismo di qualcuno. Poi, dopo cori di immensa gratitudine, qualcosa si è rotto e frantumato in mille pezzi. La memoria è corta di chi non ricorda i cori dedicati a qualcuno di… “un presidente…c’è solo un presidente…ecc…”di soli pochi mesi fa…alla deposizione di una corona… e che ieri ha visto in cosa si sono mutati. Sono stati commessi errori più o meno gravi, ma di questo se ne occuperà qualcun altro, ormai. La memoria è corta dalle nostre parti e Torino è una città strana, così come l’Italia “sportiva” se così la si vuol chiamare: se vinci sei un eroe e siamo noi, se perdi sei da insultare e siete voi. In particolare, nel calcio, non sembra il caso di commentare su come sia in discussione chi da otto anni vince tutto… .
Ma Torino è anche questa: si fa portare via ogni cosa, non si unisce ma si blocca sulle sue posizioni. Non fa quadrato per difendersi ma mette mine all’interno del proprio recinto. Peccato. Si cercano eroi, si evocano santi, per non vedere la realtà, di cui in realtà poco ci interessiamo, visto che nel mondo dei social chi ha più contatti vince e influenza l’opinione, giusta o sbagliata che sia. Non crediamo giusto allora esaltare troppo ciò che sembra vero così come demonizzare l’esatto opposto. La verità sta nel mezzo, anche se per qualcuno il punto di mezzo è proprio dove lui si è collocato… . E’ stata una stagione triste, piena di sconfitte che hanno ragioni anche tecniche e non solo economiche o giudiziarie. La conduzione della squadra, al di là del cuore, ha realizzato 32 sconfitte, non proprio da esserne felici ed orgogliosi dal punto di vista tecnico.
Giocatori se ne sono visti tanti, in questi anni. Una squadra ideale?
Diante Garrett, Jerome Dyson, Dallas Moore come guardie.
Lamar Patterson, Sasha Vujacich tra le guardie – ali
Deron Washington, Dorington Hobson, Jamil Wilson (di quando gioca bene) e Stefano Mancinelli tra le ali.
Deejay White e Mam Jaiteh come pivot.
Discutiamo pure sugli altri da inserire, ma, in ogni modo, a Torino abbiamo visto tanti bei giocatori e simpatiche presenze quali Trevor Mbakwe (sfortunato come Chris Wright per gli infortuni), Ndudi Ebi per simpatia, Valerio Mazzola e Valerio Amoroso, storici ognuno a modo proprio, Poeta che come giocatore ha messo l’anima, e non ultimi anche pivot della nazionale in declino e astri nascenti al momento fermi per motivi di salute, quali David Okeke a cui auguriamo di poter riprendere a giocare. In ogni caso a Torino si è visto tanto, nel bene e nel male sportivo, perché è di questo che si parla e si dovrebbe parlare. Perché se si volesse entrare in ambito di conduzione aziendale il discorso cambierebbe, ma non è nelle corde dei tifosi. I tifosi dovrebbero ricordare. Ricordare, come un bambino, che a scuotere troppo il giocattolo va a finire che alla fine si rompe, e non sempre c’è qualcuno che ce lo ricompra. A Torino abbiamo avuto un bellissimo giocattolo. Nomi di chi è stato bravo o cattivo non ha senso farne quando si viaggia a simpatie o antipatie. L’unica cosa certa è che il giocattolo si è rotto. A tutti coloro che avessero la possibilità di regalarcene un altro facciamo un appello. Noi tifosi, quelli che piangono, non quelli che urlano, siamo molto tristi. Siamo disposti a tutto pur di tifare di nuovo da quegli spalti, anche a cambiare nuovamente colori da seguire. Da gialloblù della cintura torinese a gialloblù di parco Ruffini a rossi a pois verdi di qualsiasi altra zona della città o di nuova composizione. Il tifoso di basket a Torino ora sembra orfano. Ha bisogno di un qualcosa che lo renda felice, anche un piccolo regalo. Purché non perda la memoria, eventualmente tra qualche anno, di chi o coloro che magari costruiranno questo nuovo giocattolo.
Avanti Torino, noi siamo qua.
Paolo Michieletto
La Sicilia del vino con Go Wine
StarHotel Majestic**** Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino
Go Wine continua l’attività nella città di Torino con un evento dedicato alla regione Sicilia ed ai suoi vini. Una serata di approfondimento dal taglio monografico, con l’intento di presentare in sala espressioni di diverse aree della regione, valorizzando tanti vitigni, autoctoni e internazionali, e dando voce ai protagonisti che hanno contribuito in questi anni all’affermazione della viticoltura siciliana.
Partecipano all’evento nelle diverse sezioni le cantine:
Alessandro di Camporeale – Camporeale (Pa); Baglio di Pianetto – San Cristina Gela (Pa);
Blundo – Siracusa; Colosi – Messina;
Cva Canicattì – Canicattì (Ag); Donnafugata – Marsala (Tp);
Fausta Mansio – Siracusa; Fina – Marsala (Tp);
Florio – Marsala (Tp); Giasira – Rosolini (Sr);
Gulfi – Chiaramonte Gulfi (Rg); Mortilla – Chiaramonte Gulfi (Rg);
Poggio di Bortolone – Chiaramonte Gulfi (Rg); Planeta – Menfi (Ag);
Leonarda Tardi – Salaparuta (Tp); Valle dell’Acate – Acate (Rg).
Con la presenza di
Oleificio Lu Trappitu – Campobello di Licata (Ag)
Programma e orari
Ore 16,30 – 19,00: Anteprima: degustazione riservata esclusivamente ad operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar);
Ore 19,00: breve conferenza di presentazione dell’evento;
Ore 19,30 – 22,00: Apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati.
Il costo della degustazione per il pubblico è di € 18,00 (€ 12,00 Soci Go Wine, Rid. soci associazioni di settore € 15,00). L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (benefit non valido per i soci familiari). L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2019.
ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di mercoledì 15/05 p.v..
TORINO APRE LE PORTE ALLA COCKTAIL WEEK 2019
Torna il festival torinese dedicato all’arte della mixology: oltre 30 locali della città ospiteranno masterclass, degustazioni e competizioni fra bartender per scoprire le ultime tendenze in fatto di miscelazione. Nel weekend gran finale al Salone del Cocktail, con un focus sul mondo dei low alcol drinks
Creare con gli alcolici è una spinta innata nell’uomo e la miscelazione, nel tempo, è diventata una vera e propria forma d’arte. Dai grandi classici a quelli più insoliti e futuristici, oggi è possibile trovare cocktail di ogni tipo, da quelli realizzati con polvere da sparo o nuvole effervescenti d’oro, a quelli più sofisticati con oltre 16 ore di preparazione. Per approfondire lo sconfinato mondo della mixology, il prossimo appuntamento è a Torino dal 20 al 26 maggio con la terza edizione della Cocktail Week, una sette giorni dedicata a coloro che amano l’affascinante arte dei moderni alchimisti dei drinks. La Torino Cocktail Week 2019 Giunta alla terza edizione, la Cocktail Week torinese cresce nei numeri e negli appuntamenti. Tantissimi bartender di rilievo nazionale e internazionale saranno in tour in 30 locali della città: con loro il pubblico approfondirà i segreti del liquore protagonista del giorno attraverso masterclass e degustazioni. Ogni sera della Cocktail Week, infatti, sarà dedicata a un grande classico dei superalcolici– lunedì vermouth, martedì gin, mercoledì whisky, giovedì vodka, venerdì agave e sabato rum. A chiudere l’inebriante settimana domenica 26 è in programma un panel di eventi incentrato sul mondo dei mocktail, i drinks a basso contenuto di alcol. Fra i grandi nomi dell’edizione 2019 c’è anche Diego Ferrari, un riferimento della mixology a livello internazionale grazie alle sue creazioni sotto ai 21° alcolici che terrà un seminario sulle nuove frontiere della miscelazione low alcol.
I grandi nomi
Fra i big dell’edizione 2019 troviamo Riccardo Rossi, bartender di uno dei cocktail bar più prestigiosi di Roma e ambasciatore italiano del Pisco, Beppe Mancini, brand ambassador Diageo, Cristiana Brunetti, la donna che miscela drink a suon di reazioni chimiche, Paolo Sanna, gestore del Banana Republic, luogo di culto della capitale da oltre 20 anni e Francesco Bonatti, vincitore dell’Estonian Beauty Competition per Mediland Fair Organic Spirits.
Il Salone dei Cocktail
Gran finale sabato e domenica a Palazzo Carignano con i due giorni di Salone del Cocktail, un vasto spazio espositivo, realizzato in collaborazione con To Drink, con gli stand delle più importanti aziende di liquori e due punti bar dove sarà possibile assaggiare le esclusive creazioni miscelate sul momento da barman professionisti. I dieci bar tender che, nel corso della settimana, avranno realizzato i cocktail più apprezzati dal pubblico, parteciperanno allo speciale contest finale all’interno del Salone. Due giorni dedicati non solo a chi i cocktail li miscela, ma li racconta anche su carta. Sabato sarà il turno de “Il grande libro del Vermouth” con l’autore Giustino Ballato, seguirà la presentazione di “On the Rocks” il libro sul ghiaccio di Marco Garino e “1000 e una botte” di Valerio Bigano. Domenica infine diventeremo tutti “Bartender a casa tua” insieme allo scrittore giornalista Alessandro Ricci.
Il centenario del Negroni e gli eventi imperdibili
Anche Torino, città in cui nacque il vermouth, partecipa alle celebrazioni per il centenario del Negroni. Ad aprire la Cocktail Week 2019, lunedì 20 maggio presso Eataly, è in programma la Negroni Competition, una chiamata collettiva per reinterpretare senza limiti alla propria fantasia il cocktail italiano più famoso al mondo, rivolta ai professionisti del settore e agli appassionati della miscelazione. Lunedì 20 si parlerà anche di cocktail fra chimica e alchimia nella masterclass “Aria, fuoco, terra e acqua: magia degli spiriti”, mentre martedì 21 sarà la volta di “Gin 43° 12° Aquamirabilis” con Riccardo Rossi che il giorno seguente accompagnerà in un viaggio in Perù alla scoperta del distillato nazionale con “La ruta del Pisco”. Giovedì le porte del Museo Casa Martini si apriranno durante la Cocktail Week per una speciale visita con masterclass sul superalcolico più celebrato dal mondo del cinema, mentre venerdì ci sarà l’incontro sul tema cocktail e profumi con Letta Tonatto, direttrice dell’omonima Maison “Cosa è il profumo: riconoscere le note olfattive nei cocktail”.
Ha una ‘coda’ anche nella Città Metropolitana di Torino la tragica rapina svoltasi nel quartiere Città Giardino di Roma di Anna Tomasino, di 90 anni, avvenuto il 5 maggio scorso. I carabinieri della Compagnia Roma Casilina, insieme ai colleghi delle compagnie carabinieri di Moncalieri e di Ventimiglia hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto della Procura della Repubblica di Roma per 5 rom, 4 di origine serba ed uno bosniaca, ritenuti responsabili di rapina pluriaggravata in concorso ed omicidio. La svolta è arrivata quando uno dei criminali ha manifestato la volontà di costituirsi presentandosi alla stazione carabinieri di Cinecittà. Nel giro di poche ore sono stati rintracciati tutti i componenti della banda, di età tra i 20 ed i 42 anni, uno presso il campo nomadi di via Salviati, un altro nei pressi della stazione di Pomezia-Santa Palomba, un terzo in provincia di Torino, grazie alla collaborazione dei carabinieri della compagnia di Moncalieri. Le indagini su un quinto componente hanno consentito di verificare che questi, nella mattinata di domenica, era stato arrestato dalla polizia di frontiera di Ventimiglia, perché ad un controllo era risultato irregolare in Italia, nella quale era rientrato dopo essere stato espulso. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati consegnati alle case circondariali dei luoghi in cui è avvenuta la cattura, tra cui Torino, in attesa dell’interrogatorio di convalida.