Sulla scena del crimine

Dal primo intervento alle tecniche di riferimento di indagine scientifica, dal modus operandi al profilo del criminale, passando per la lista delle cose da non fare mai per non contaminare la scena del crimine, fino al contributo del medico legale. Tutto questo viene descritto con molta attenzione e vocazione didattica nel libro Sulla Scena del Crimine, scritto da Biagio Fabrizio Carillo ed edito da Espress, presentato a Torino il 5 aprile dal Presidente dell’Associazione Vitaliano Brancati Gianni Firera. Alla presentazione hanno partecipato importanti esponenti del settore che con la loro esperienza hanno contribuito alla risoluzione di importanti e famosi casi di cronaca nera: il Prefetto Filippo Dispenza, già Direttore Centrale della Direzione per gli Affari Generali della Polizia di Stato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Roberto Testi, Medico Legale e   Consulente Tecnico della Procura della Repubblica e Giorgio Vitari, già Avvocato Generale presso la Corte d’Appello di Torino. “La scena del crimine non è solo uno spazio geografico, ma anche mentale” dice l’autore, Tenente Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, criminologo e scrittore, “ l’analisi deve evidenziare, attraverso un percorso ragionato considerato nel suo insieme, cosa e come è avvenuto un reato”. Ogni delitto, infatti, è unico e deve essere analizzato attraverso una prassi che coinvolge sia l’ investigazione della realtà oggettiva, attraverso dati di natura scientifica, ma anche soggettiva lavorando alla ricostruzione psicologica del comportamento criminale. Nel libro troviamo 5 casi reali, eventi criminali veramente accaduti da leggere come se fossero dei noir, descritti, analizzati e commentati a favore della comprensione del percorso investigativo e di cosa ha funzionato nella loro risoluzione. A corredo dei testi e delle spiegazioni, troviamo le belle illustrazioni di Carmine Cassese, semplici e raffinate, e alcune utilissime ed esemplificative tabelle sinottiche. Come dice Gianni Firera, “E’ importante fare cultura attraverso personaggi di qualificata serietà e professionalità”. Questo libro è di fatto una testimonianza rigorosa e autorevole sul complesso e responsabile lavoro dell’attività investigativa che si differenzia, almeno in parte, da quello che la narrativa, il cinema e la tv ci propongono, parzialmente discordante dunque dalla facilità e dagli automatismi tipici dalla produzione romanzesca dedicata al crime.
 

Maria La Barbera

 
 
 
 
 

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