E le stellette che noi portiamo, son disciplina …

di Pier Franco Quaglieni

Il ministro della Difesa Trenta sta procedendo al riconoscimento del sindacato all’interno delle Forze Armate, dando esecuzione rapidissima ad una sentenza della Corte costituzionale che si è pronunciata in merito.  Il ministro Trenta ha affermato che vuole dimostrare cosa significhino in concreto per i populisti le Forze armate.  E’ sicuramente vero che la Costituzione parla all’articolo 11 di “spirito democratico “a cui esse dovrebbero uniformarsi e sicuramente su quel terreno si è mossa la Suprema Corte.  Ma credo sia lecito anche obiettare che un sindacato di matrice politica e’ inconciliabile con la disciplina propria di chi indossa le stellette che , come diceva una vecchia canzone, “son disciplina”. Portare o non portare le stellette fa la differenza.  Quando venne consentito il sindacato alla Polizia di Stato , essa cambiò mostrine e nome .  Un esercito che non accetti la disciplina e’ inconcepibile . Vogliamo dirlo con chiarezza ?  Chi entra nelle Forze Armate non può chiedere il riconoscimento di un sindacato che snaturerebbe le F.F.A.A. medesime.  Conobbi a Lucca un ex ufficiale che si batte ‘ per il sindacato dei militari molti anni fa. Fu cacciato dall’esercito per insubordinazione e debbo dire che si tratta anche oggi di una delle persone più faziose che abbia conosciuto, che adotta un estremismo verbale intollerabile per un soldato. I Caduti di tutte le guerre si stanno rivoltando nella tomba al pensiero che le stellette non siano più simbolo di disciplina.

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