Oltre duemila ragazzi alla Giornata sulla disabilità

Sono 2100 i ragazzi piemontesi che oggi, 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, hanno assistito in contemporanea, in alcune sale cinematografice delle otto province della regione, alla proiezione del film Wonder, nell’ambito della rassegna Right on the Movie promossa dal Comitato diritti umani  del Consiglio regionale e da AgisScuola. Una storia su come la disabilità possa diventare punto di forza e di partenza.La proiezione del film è stata anticipata, al cinema Reposi di Torino, per circa 700 ragazzi delle scuole medie e superiori,  dall’intervento di Massimiliano Sechi, il gamer campione del mondo, oggi mental coach, costretto in sedia a rotelle da focomelia, fondatore del movimento #NOEXCUSES.

“Per me la disabilità non è un problema – ha esordito rivolgendosi ai ragazzi Massimiliano Sechi –  ma un punto di partenza dal quale iniziare a migliorarmi. Se oggi vivo una vita normale, anzi straordinaria, dipende solo dal fatto che un giorno, guardandomi le braccia, ho deciso che l’importante non era ciò che mi mancava, ma ciò che avevo. Oggi è partito un  messaggio di responsabilità e consapevolezza. Ognuno ha un dono e un talento unico. Ciò che viviamo e facciamo è la conseguenza delle nostre convinzioni. Ognuno ha una missione da portare avanti e prima capiamo quale sia prima capiremo  come far brillare il nostro talento”. “Si può essere o diventare disabili in qualunque momento della vita, per una malattia genetica, per un parto nato male, per infortunio sul lavoro o per un incidente stradale. Non è questione che riguarda solo gli altri ma può  e deve riguardare anche noi  in qualunque momento – ha dichiarato il presidente del consiglio regionale del Piemonte e del Comitato diritti Umani, Nino Boeti –  Giornate come quella del 3 dicembre servono a fare il punto su quanto è stato fatto e su quanto resta ancora da fare per combattere le discriminazioni e creare una società sempre più inclusiva. Un’occasione per accendere i riflettori sulle condizioni di vita, le opportunità e i diritti, ma anche sulle discriminazioni, ancora troppo spesso relegate all’invisibilità. La sfida che il nostro sistema di welfare deve affrontare – conclude Boeti –  è quella di riuscire ad assicurare a queste persone l’assistenza sanitaria e sociale, il diritto a vivere una vita indipendente e, più in generale, di essere inclusi nella società con tutte le opportunità di cui godono gli altri cittadini. Molto resta da fare e la politica e le istituzioni sono chiamate ad impegnarsi senza scuse”.All’incontro hanno partecipato anche Barbara De Toma della Divisione Anticrimine della Questura di Torino  e Franco Lepore, presidente della UIC (Unione Italiana Ciechi) di Torino.

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