Quante parole spese e politiche abbozzate e lasciate a metà. Quante parole sul rapporto o non rapporto tra Torino e Milano. Forse Milano invidia la nostra bellezza. Sicuramente noi torinesi invidiamo la briosità di Milano e le tante occasioni che offre. Eravamo capitale della moda. Indiscutibile, ora lo è Milano. Se ne parlo bene molti amici torinesi mi apostrofano: ti sbagli. Dici così perché l’erba del vicino è sempre più verde. Ad oggi siamo stati più bravi nel Salone del Libro. Ed anche qui i conti non tornano mettendo in dubbio le future edizioni. Vero, sul cibo e sul vino continuiamo ad avere un certo primato. Langhe Astigiano e Monferrato ci danno una mano. Ma, come si dice, non c’ è mai limite al peggio. Sui una cosa noi torinesi siamo d accordo : la decrescita felice è una sonora stupidaggine. La nostra città ha bisogno di lavoro che non arriva. Può essere vero che l’Appendino è stata presa in giro dai romani – dal Coni al Governo – sulla vicenda olimpica. Illusa. Ma la presunzione si paga. Non penso di ricordare male. Inizialmente il sindaco di Milano ha proposto un accordo sulle Olimpiadi invernali. Prontamente rispedito al mittente. Encomiabili sono i tentativi di Sergio Chiamparino di salvare il salvabile. Dobbiamo e vogliamo essere ottimisti, ma la vediamo molto ma molto dura. Poi avere eletto amministratori nettamente contrari alla Tav rischia di rendere la città non credibile
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Esagero? Non mi pare proprio. La situazione è drammaticamente oltre il limite consentito. Fiat (scusate, ma mi piace continuare a chiamarla così) che non produce più. La bocciatura del Coni. Decrescita più che felice chiaramente infelice. Che cosa deve ancora succedere? Possiamo riconsiderare il nostro rapporto con Milano? La classe dirigente locale se vuole fare realmente gli interessi di Torino e del Piemonte deve tornare a fare politica. Viceversa la partita è persa. Ci vogliono alleanze trasversali. Si veda il caso del terzo valico. Il capogruppo della Lega alla Camera Molinari è alessandrino. Non credo che approvi l’atteggiamento del latitante ministro Toninelli. Sergio Chiamparino fa il suo dovere istituzionale appellandosi all’evanescente Presidente del Consiglio Conte. Ma i parlamentari dem dell’opposizione perché non cercano di coinvolgere i colleghi leghisti? Chiaro che verso i pentastellati sarebbe tempo perso. E’ contro l’ideologia del PD? Il lavoro non ha colore politico. Il lavoro è essenziale per le persone e per la democrazia. Chiara Appendino ha accusato la Lega di aver appoggiato il Veneto di Zaia ed il Pd il sindaco di Milano Sala. Non penso che sia andata cosi. Ma se anche fosse così i cittadini di Milano sono contenti di avere un sindaco come Sala e i veneti di aver le olimpiadi a Cortina. Come i torinesi sono decisamente stufi d essere considerati gli ultimi.
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