Il Festival dei beni comuni

DA VENERDI’ 29 GIUGNO A DOMENICA 1 LUGLIO


Tre giornate piene piene. Incontri, dibattiti, workshop, convegni, ma anche eventi dal vivo e performance musicali e artistiche, aperti a tutti e diffusi in diversi spazi cittadini: questo propone la seconda edizione del Festival Internazionale dei Beni Comuni – Area, in programma a Chieri (Torino) da venerdì 29 giugno a domenica 1 luglio. Oggetto di comune ed ampia disquisizione, i tanti aspetti che coinvolgono il tema della rigenerazione urbana e della partecipazione condivisa sul riutilizzo delle aree abbandonate, questioni sempre più urgenti per le amministrazioni cittadine di tutta Europa. Detto in soldoni: come dare nuova vita agli spazi dismessi delle città? Come riempire i vuoti urbani e come creare rete tra istituzioni e associazioni cittadine per intervenire in modo partecipato nei processi di riattivazione degli immobili inutilizzati, quali fabbriche, scuole, mercati o impianti sportivi in disuso? E ancora, perché è necessario partire dalla condivisione con i cittadini per immaginare le trasformazioni di una città? Domande da un milione di dollari l’una, cui cercheranno di rispondere esperti nazionali e internazionali in arrivo a Chieri per portare esperienze e riflessioni su cui confrontarsi e dibattere a più voci. Promosso dal Comune di Chieri e organizzato da Avanzi – Sostenibilità per Azioni e Iur (Innovazione urbana rigenerazione), con la direzione scientifica di Ilda Curti e Claudio Calvaresi e la direzione artistica di Fabrizio Vespa, il Festival si presenterà, anche quest’anno, con una doppia anima, quella tecnica e seminariale (concentrata al mattino e al pomeriggio) e quella divulgativa e di spettacolo con appuntamenti di richiamo in serata. Sarà ancora una volta, inoltre, un percorso condiviso che ha già visto e vedrà – ed è proprio questo l’elemento “in più” del Festival – la comunità chierese partecipare a tavoli di lavoro dedicati agli studi per immaginare le destinazioni di utilizzo, per esempio, dell’area ex-Tabasso (il cotonificio attivo fino agli anni Ottanta, fonte di lavoro ed eccellenza del territorio) e i ruoli e gli ambiti di operatività delle Case di Città (sedi delle associazioni cittadine). Tanti saranno gli ospiti di prestigio: da Mario Calderini (solo per citarne alcuni), direttore di “Tiresia”, il Centro di ricerca per la finanza di impatto e l’innovazione del Politecnico di Milano, a  Joan Subirats, professore all’ “Università Autonoma” di Barcellona e ideologo del neo-municipalismo, fino a Gabriele Littera, Ad di “Sardex”, start up sarda che ha ideato la moneta virtuale sardex per scambiare servizi tra le imprese che aderiscono nell’ottica della cooperazione o ad  Alessandro Coppola, docente di Sociologia Urbana, che ha coordinato l’iniziativa “Roma Resiliente”, facente parte del progetto “100 Resilient Cities” che la Fondazione Rockefeller ha lanciato nel 2013 per aiutare le città di tutto il mondo ad affrontare le sfide della trasformazione urbana. Contributi importanti saranno portati anche dal mondo della finanza innovativa, dalle Università, così come dalle amministrazioni cittadine e dai Centri associativi e culturali. Partendo dai settori di maggior rilievo del Chierese, ovvero il tessile e l’agroalimentare, il Festival ospiterà anche preziose realtà che a livello nazionale operano con successo in fabbriche abbandonate. Capitolo a parte, ma non meno importante, le serate del festival che saranno all’insegna della musica e dello spettacolo tra arte e letteratura. Fra i nomi di maggior richiamo: la scrittrice e poetessa Alessandra Racca, il dj Enrico Piva, il Gruppo agrirock  Conciorto e lo street artist genovese Labadanzky, diventato famoso per le sue avveniristiche installazioni urbane. Appuntamento da non perdere, quello di domenica 1 luglio, allorché, in piazza Silvio Pellico alle ore10,30, Michelangelo Pistoletto inaugurerà l’istallazione dal titolo “Il Terzo Paradiso”, un’opera realizzata a più mani da utenti di “Servizinrete” (servizi pubblici e privati sulla disabilità adulta nel Chierese) e da studenti di Chieri, a partire da un disegno dell’artista, in cui cinquanta piastrelle, che riportano immagini della memoria dei luoghi, formano a terra il simbolo della fusione tra natura e cultura, composto da tre cerchi consecutivi. Molteplici i luoghi scelti per la realizzazione dei vari eventi. La sede principale sarà l’area ex Tabasso, in prossimità del centro storico. Altro spazio in agenda, la Cittadella del Volontariato, struttura dell’ex mattatoio chierese di inizio Novecento, appena fuori dalle mura della città, rinata nel 2012 e dove hanno trovato posto venti realtà associative, una cooperativa e due servizi comunali, oltre al centro servizi per il volontariato e alla neonata ciclofficina. Altri luoghi dove portare il Festival saranno le vie del centro storico, il Chiostro di Sant’ Antonio, la Chiesa di San Giorgio e l’ex Conceria di Chieri.

Gli appuntamenti in dettaglio su: www.festivalbenicomuni.it - www.comune.chieri.to.i

g.m.

 

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