Parte la Commissione regionale sugli incendi di rifiuti

Si è svolta la prima seduta della Commissione di indagine sugli incendi di siti di rifiuti che stanno investendo il Piemonte, fortemente richiesta dai consiglieri di LeU Marco Grimaldi e Valter Ottria e presieduta dalla Presidente della Commissione Ambiente Silvana Accossato. I dirigenti di Arpa Piemonte, auditi in questa occasione, hanno illustrato il programma di prevenzione e azioni nella fase operativa per la gestione delle emergenze e nella fase post-operativa successiva alle emergenze. Da una panoramica sugli eventi occorsi negli ultimi anni, risulta che gli incendi su impianti di trattamento rifiuti siano stati sei nel 2015, otto nel 2016, nove nel 2017, ma già sette a maggio del 2018. Nel biennio 2016-2018, su 100 sopralluoghi effettuati, 45 hanno determinato atti di polizia giudiziaria e in 11 casi si ipotizza un reato. Le  tabelle presentate da Arpa (comprensive di data dell’evento, Comune, soggetto interessato, tipo di impianto e riferimenti autorizzativi, durata dell’incendio, tipo e quantità di rifiuti interessati, danni e azioni svolte dall’Agenzia) mostrano però una pluralità di casi entro i quali occorre distinguere. Ci sono situazioni legate a eventi fortuiti, che nulla hanno a che vedere con il traffico illecito di rifiuti: fatalità, errori umani, deterioramento dei macchinari o scarsa sicurezza degli impianti possono avere causato molti degli incendi; nell’80 per cento dei casi le cause non sembrano infatti essere criminogene.   Tuttavia esistono altri fenomeni: vi sono a livello nazionale criticità legate alla difficoltà di collocamento dei materiali di raccolta differenziata non di qualità, generate da una chiusura da parte della Cina. Ciò potrebbe avere invogliato alcuni gestori a commettere reato bruciando i loro stessi depositi. Infine, la situazione può avere accentuato le azioni criminali da parte di soggetti che hanno approfittato dei provvedimenti di procedura semplificata e dell’assenza di fideiussioni per acquisire capannoni senza costi, facendo pagare per riempirli di rifiuti e poi dileguandosi. L’Arpa ha informato che, nel caso di eventi di natura dolosa, è in atto un’attività di intelligence in sinergia con le altre agenzie regionali e con le forze dell’ordine, grazie a un protocollo con la Procura della Repubblica, per controllare i passaggi di rifiuti illeciti. Si è inoltre impegnata a raccogliere i dati in maniera più statistica e a costituire una commissione tecnica regionale con i vigili del fuoco e i carabinieri, per approfondire meglio i fenomeni. “Bisogna circoscrivere le diverse vicende” – dichiara Grimaldi. – “La Commissione di indagine nasce proprio dagli ultimi fatti avvenuti e dalla notizia delle indagini estese a tutto il territorio piemontese. Occorre capire se e dove vi siano pressioni da parte del mondo criminoso, e se e dove vi siano invece gravi illeciti che tuttavia provengono da un mondo imprenditoriale danneggiato dai costi dello smaltimento. Per questo la vicenda va iscritta in un quadro nazionale: la Commissione antimafia e una Commissione sui reati ambientali dovranno indagare in modo mirato su alcuni settori”.

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