Nasce per iniziativa della Sindaca Chiara Appendino il Presidio per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa, organo con funzioni di supporto e collaborazione della prima cittadina.
La Giunta comunale di Torino, in attuazione di linee programmatiche approvate dal Consiglio Comunale nel 2016 ha costituito, all’interno del Gabinetto della Sindaca, il “Presidio per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa”, Organo indipendente, consultivo e di controllo dell’azione amministrativa, incaricato di approfondire e proporre azioni ed interventi sui temi della legalità, della trasparenza e dell’efficienza amministrativa (anche con dibattiti, incontri di studio, conferenze, ecc.), al fine di migliorare e rendere più efficiente l’azione amministrativa, anche attraverso l’individuazione e la proposta di linee guida, di best practices, di modelli di semplificazione. Il Presidio potrà
richiedere, attraverso la Sindaca, le informazioni e i dati necessari e invierà comunicazioni alla Sindaca, al fine di informare la cittadinanza relativamente alle attività svolte e ai risultati conseguiti, tramite relazioni periodiche o con ogni altro strumento che riterrà a tal fine utile. Il presidio ha sede nel Palazzo di Città. Sarà composto da tre esperti in materie giuridiche, di notoria professionalità ed attenti alle questioni che investono la deontologia professionale, la legalità, l’efficienza e la trasparenza dell’azione amministrativa. I membri verranno nominati con decreto sindacale, resteranno in carica sino al termine del mandato sindacale, potranno essere riconfermati alla scadenza del mandato e svolgeranno il loro incarico, a titolo gratuito.
(foto: il Torinese)




Due opere dell’artista sono presenti nella Raccolta delle Stampe e dei Disegni della Collezione Sgarbi presso la villa Cavallini-Sgarbi di Ro Ferrarese.
Una truffa agli anziani ancora più odiosa, in quanto compiuta da chi i deboli ha il compito di difenderli. 
alle 10 di sera. Già, altri tempi. Torniamo al campo. Ho visto l’ultima partita alla televisione. Non che sia un esperto del settore. Qualcosa comunque penso di capirne. Come tutti i giochi di squadra ci possono essere tante le interpretazioni. Fiat mi è sembrata stanca, all’ ottavo del terzo era su di 5 punti. Alla fine del tempo sotto di 3.Poi Reggio su di 10 governando la partita ha vinto. Qualche
minuto di pazzia con chi giocava nel perdere più palloni Molto debole sotto canestro. tanta voglia di non giocare. Una squadra ” predisposta” per dire la propria sullo scudetto naviga nel basso della classifica. E i giornalisti impietosamente parlano di stagione fallimentare. Tutto era già scritto? Ora c’è solo una risposta: questa stagione é stata perlomeno deludente. La società? Incurante va avanti. Sicuramente il giovane Fornì qualche mossa l’ha sbagliata. E fonti ben informate danno Massimo Feira astro nascente. Attivissimo, e non si limita nel suo ruolo di amministratore delegato. Per il prossimo anno suggeriamo un “maggior governo dei giocatori”. Si parla già di rimaneggiare totalmente il roster. Ad un certo punto della partita il quintetto Fiat era composto di soli ragazzi di colore. Sicuramente fenomeno non nuovo nel nostro campionato. Ma indice di un problema. Fin tanto che ci sono i soldi tutto si può fare e tutto si può dire. E Fiat è in pole position per l’utilizzo del PalaVela. Utilizzo e non gestione. Vorrebbero giocare e delegare ad altri il fare tornare i conti. Allenandosi al Pala Ruffini, ovviamente gratis. Vinta la Coppa Italia comprendo. Dopo tutte queste sconfitte un po’ meno. Nel gioco si chiede quando vincendo si fa fare una bella figura a tutta la città. Ma perdendo vale l’ inverso.
Giovedì 26 aprile, alle ore 10:10, il Museo Egizio propone ai bambini dai 6 agli 11 anni, accompagnati dai genitori, l’opportunità di intraprendere un viaggio alla scoperta dell’affascinante scrittura dei faraoni: i geroglifici.


Si celebra oggi il 73° anniversario del giorno della Liberazione, una ricorrenza importante che ha rappresentato per l’Italia il momento della rinascita. La mia generazione ha avuto una grande fortuna: quella di poter venire direttamente a contatto con i racconti di coloro che avevano assistito alla tragedia della dittatura fascista, alla guerra, all’8 settembre, all’occupazione tedesca
di una dittatura. Fu anche Resistenza la spontanea mobilitazione di tutto il popolo, a partire dalle donne, per salvare e proteggere militari e civili alla macchia, prigionieri alleati evasi dai campi di prigionia, ebrei perseguitati e minacciati di sterminio. E fu punta avanzata della Resistenza la lotta armata delle unità partigiane nelle città, nelle pianure, nelle montagne, nelle nostre valli dove molti giovani rifiutarono di arruolarsi nell’esercito della Rsi ed entrarono nei movimenti partigiani, sacrificando spesso la propria vita per permettere all’Italia di riconquistare l’indipendenza e la dignità di Patria. Sarebbe bello ed importante che i nomi dei caduti non restassero soltanto segni incisi sulle lapidi, ma che venissero ricordati, senza indulgere nella retorica, come esempio per le generazioni future, come punto di partenza per affrontare i problemi del presente con quello stesso spirito e con quella stessa forza.
comprendere che festeggiare il 25 aprile equivale a ribadire l’importanza della lotta di Liberazione come origine dell’Italia contemporanea e che i protagonisti di allora si batterono perché tutti si potesse diventare e restare uomini e donne liberi. Libertà , dignità e senso di giustizia conquistate a caro prezzo, con grandi paure, rischi e tanto dolore. Il 25 aprile è un ricordo attuale se mantiene vitali gli ideali che animarono la lotta di liberazione: libertà e giustizia, binomio inscindibile perché non c’è vera libertà senza giustizia, né vera giustizia senza libertà.Cosa sarebbe successo se in Italia non ci fosse stata la Resistenza – di qualsiasi tipo, civile, militare, attiva e passiva – e se la guerra di liberazione fosse stata condotta soltanto dall’esercito vittorioso degli alleati anglo-americani.
morale e simbolico, della liberazione. L’energia e la speranza caratterizzarono quel periodo; la voglia di ricostruire, l’orgoglio di potercela fare. Le stesse idee che servono oggi. Nessun revisionismo potrà mai cancellare queste immagini di ragazzi in festa che hanno riconsegnato a tutti una Repubblica libera, lasciandoci in eredità l’orgoglio della nostra cittadinanza, l’orgoglio della nostra Costituzione, entrata in vigore settant’anni fa, nel gennaio del 1948, uno dei testi più alti sulla libertà e i diritti dell’individuo.Nel mondo, oggi, continuano a ripetersi episodi di violenza e a perpetrarsi ingiustizie. Uomini perseguitano, torturano, umiliano, uccidono altri uomini e questa è la dimostrazione che non abbiamo imparato nulla dagli orrori e dai lutti del passato. La libertà, la giustizia, la democrazia non sono qualcosa di scontato, né tanto meno di superato. Il modo migliore di festeggiare il 25 aprile è ricordare sempre che la nostra possibilità di scegliere, di dire quello che pensiamo, di scrivere quello che sentiamo ci sono state regalate dal sacrificio e dal coraggio di giovani come quelli e che a molti uomini non sono ancora concesse.