Sembra difficile riconoscere giocatori e allenatori della Fiat Torino dopo la partita con Cremona, ricordando la loro intensità e qualità durante le Final Eight di Coppa Italia.
Premesso che se anche la stagione finisse qui, con la conquista del primo trofeo storico per la nostra città in ambito cestistico, non si potrebbe che essere soddisfatti di quanto realizzato quest’anno, ma risulta chiaro come vincere abitua al bene… e quindi le aspettative salgono. Ma, ad onor del vero, forse ci vuole ancora un pochino di esperienza per poter garantire qualità tutte le partite, ed è proprio quella che manca ancora alla FIAT Torino di quest’anno, e non certamente talento e capacità.La pazienza è la virtù dei forti e quindi è sperabile che sia i tifosi (quelli veri, non quelli il cui sport preferito è solo criticare per poter “valorizzare” la loro propensione alla negatività, forse anche nella vita quotidiana… ) che i giocatori si prodighino per migliorare quegli aspetti che ad oggi non sono sempre presenti.Il buon Simone dai Rude Boys ci dice molto sintetico “La solita mazzata a Cremona. Non un taglia fuori… non un rimbalzo…e Blue zero!”, e in effetti il nuovo arrivato deve ancora ambientarsi in questo basket italiano dove i difensori non si scansano quando entri e dove ogni tiro è fondamentale, ma il talento c’è e la fiducia esce con il tempo, se lo si concede, anche se è molto poco quello rimasto e quindi sarà obbligatorio stringerlo e fare in fretta il percorso di adattamento.
“Colo’ ha giocato male, ma è grazie alla sua follia, anche se non solo, che abbiamo vinto la Coppa Italia…” ci scrive via Mail Giovanni dei distinti gialli. E credo sarebbe bene sempre vivere nel presente, sognare il futuro ma non scordare il passato solo perché una partita è stata giocata oggettivamente male… Il coach è sicuramente sotto tensione, ma anche per lui è tutto nuovo e credo che con un pochino di esperienza in più anche i momenti negativi saranno assorbiti al meglio, perché le capacità umane di sicuro non gli mancano (splendido il siparietto con Vander Blue con tutti e due abbracciati e sorriso finale del giocatore) e poi quelle tecniche sono indiscutibili, ma il tempo è tutto dalla sua parte: dargli fiducia è un obbligo sano e doveroso.L’unico a fare eccezione è come al solito Garrett che continua nella serie di numeri spettacolari dalla rimessa e nelle sue entrate eccezionali per velocità di palleggio, gambe e fluidità di tiro. A volte si marca da solo, ma supportato in parte dal solito Deron e dallo stoico Mbakwe, ha contribuito fino al meno dieci del terzo quarto a far sperare nella rimonta. E’ andata male, si è giocato male, con un arbitraggio sicuramente non decoroso (vedi episodio di antisportivo e tecnico con espulsione di Vujacic, ma non solo: i primi tre interventi degli arbitri coincidono con alzate volontarie di mano di fallo dichiarato dai giocatori di Cremona tramutato dagli arbitri in sanzioni contro Torino, quali la prima palla recuperata da Sasha spinto fuori da Ruzzier e chiamata fuori dagli arbitri quando il play avversario alzava prima ancora del fischio il braccio e il braccio alzato di Milbourne prima che l’arbitro fischiasse il “passi” di Blue…) e probabilmente non decisivo per il risultato finale, ma si poteva fare di più.
L’importante è che si ritorni sul binario giusto giocandosela sempre fino all’ultimo secondo: in fondo il tifoso vero chiede solo questo, passione e volontà. La FIAT Torino è già un successo per il 2017 – 2018: speriamo che alzi ancora il livello di buoni risultati, anche perché “… a vincere si sta tutti meglio…”
Paolo Michieletto