Oggi, 9 febbraio, data simbolica per la Libertà perché ricorre la proclamazione della Repubblica Romana, noi liberali, iscritti al Partito Liberale Italiano, desideriamo esprimere il nostro forte disagio in merito alle decisioni prese dal partito in questa campagna elettorale fortemente condizionata dall’ennesima legge elettorale illiberale. Per onore di coerenza e per la passione verso gli ideali del Liberalismo, mai dimentichi del valore incorruttibile dell’intransigenza che ha da sempre contraddistinto i fautori della difesa e della promozione delle Libertà dell’uomo, non possiamo nascondere lo sgomento di fronte alla scelta di candidature di esponenti del PLI sotto la bandiera della Lega attraverso presumibili “accordi politici” o “intese elettorali”, la cui natura, le cui condizioni e i cui contenuti non sono stati nemmeno previamente deliberati dagli Organi collegiali previsti dallo Statuto. Abbiamo a cuore il mantenimento dell’identità liberale del nostro partito, convinti che ciò debba avvenire anche quando si tratta di prendere decisioni,specialmente se si tratta di elezioni politiche, laddove i principi del Liberalismo debbono essere la condicio sine qua non affinché si decida un programma o un’alleanza elettorale. È, pertanto, opportuno ricordare la centralità del Manifesto Liberale di Oxford del 30 novembre 1997, contenente l’Agenda liberale per il XXI secolo, al fine di “riflettere sulle risposte liberali alle sfide e alle occasioni che si presentano alla soglia di un nuovo millennio”. Siamo convinti che “l’unico partito di centro che si possa pensare”, per citare Benedetto Croce, tra i padri fondatori del Partito Liberale Italiano, ha senso solo se presente e attivo in quanto partito, ed in quanto partito né di sinistra né di destra.
Roma, 9 febbraio 2018
Massimiliano Giannocco
componente della Direzione nazionale del PLI)
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