Cant’attore: così ama definirsi Simone Cristicchi perché, come lui stesso spiega “il termine unisce due aspetti della mia personalità artistica che ho sviluppato negli anni”. L’artista romano è stato protagonista domenica 4 febbraio, al Teatro Civico di Moncalvo di uno spettacolo inserito nel cartellone della “Fondazione Piemonte dal Vivo”. Ne “Il secondo figlio di
Dio – Vita, morte e miracoli di David Lazzaretti”, scritto con Manfredi
Rutelli per la regia di Antonio Calenda, narra la stoia del barrocciaio che
nella Toscana dei primi anni del Regno d’Italia, diede vita ad un proto
socialismo ispirato alle comunità cristiane. Quello che fu il “Cristo
dell’Amiata”, e che ispirò studi a Gramsci, Pascoli, Tolstoj, Pascoli,
terminò la sua vita colpito a morte da una guardia regia, mentre stava
guidando una processione pacifica. “”Sono venuto a conoscenza della vita
di Lazzeretti leggendo un libro comprato su una bancarella una decina di
anni fa – ha detto Cristicchi alla fine dello spettacolo, un monologo durato
un’ora e mezza durante il quale ha tenuto splendidamente la scena,
affrontando con grande capacità un argomento certamente difficile quale
era la vita dell’ultimo eretico – ho voluto approfondirne la vicenda e la
figura ed è nato questo spettacolo”. E lui, direttore artistico del Teatro
Stabile dell’Abruzzo, da questa vicenda ne ha tratto anche un libro.
Cristicchi non è un artista scontato, anzi, nelle sue canzoni, come nelle sue
opere racconta un’Italia che magari si vorrebbe scordare, come è stato nel
caso del bellissimo “Magazzino 18”, sugli esuli dell’Istria, della Dalmazia
e della Venezia Giulia, riproposto con una decina di repliche programmate
sotto il titolo di “Esodo”. E intanto è pronto il suo nuovo lavoro, “Manuale
di volo per l’uomo”.
Massimo Iaretti
(nella foto: Simone Cristicchi, a sinistra, con il nostro Massimo Iaretti)
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