Dicembre 2017- Pagina 38

Open District.to: crowdfunding per l’opportunità creativa

E’ partita il 20 novembre, sulla piattaforma www.eppela.com, con il sostegno della Regione Piemonte e Finpiemonte, la campagna crowfunding per Open District.To, un nuovo modo di concepire la creatività e il design che vedrà  due quartieri di Torino (San Salvario e Torino Centro) coinvolti in un laboratorio a cielo aperto per fare emergere nuove realtà legate all’arte, alla moda e al design. L’obiettivo della manifestazione è quello di creare partecipazione attiva grazie all’apertura delle botteghe, dei negozi e delle attività dei due quartieri che per i quattro giorni della manifestazione (dall’1 al 4 marzo 2018) apriranno le loro porte a giovani artisti e designer che potranno esporre e far conoscere le proprie creazioni. Partecipare al crowdfunding significa aiutare GolfArt, l’Associazione che organizza l’evento, a costruire questo laboratorio di condivisione e sperimentazione artistica:  le donazioni saranno destinate all’organizzazione dell’eventoalla comunicazione e alla promozione,  all’allestimento delle location e, last but not least, al sostegno dell‘Associazione Accessibile a Tutti, che lavora per abbattere le barriere architettoniche e culturali della città di Torino.

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Per donazioni: https://www.eppela.com/it/projects/16867-open-district

Per informazioni: GolfArt, tel. 342 6081513, email: associazionegolfart@gmail.com

Lunedì il Forum Regionale dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine

 

Si terrà lunedì 4 dicembre alle ore 16.30 presso l’Aula Darwin della Struttura Didattica Speciale per le Biotecnologie in Via Nizza 52 a Torino la riunione dell’istituendo Forum Regionale dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine: «Questo strumento si inserisce nel contesto strutturale delle politiche per l’inclusione della popolazione straniera che la Regione Piemonte ha messo in campo negli ultimi anni. Il Forum, previsto dal testo del nuovo disegno di legge regionale sull’Immigrazione e al momento al vaglio della I e III Commissione del Consiglio regionale, è fondamentale nel processo di coinvolgimento dei residenti stranieri presenti sul nostro territorio, ma anche di chi opera nel settore» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte. «Durante la riunione di lunedì illustreremo i progetti che stiamo mettendo in campo grazie al Fondo Asilo Immigrazione e Integrazione e con il protocollo firmato con i Centri Servizi Volontariato, a sostegno delle associazioni di migranti. A loro sottoporremo anche il piano di attuazione della legge regionale numero 5 contro ogni forma di discriminazione, la cui utilità è davanti agli occhi di tutti ogni volta che si legge sui giornali di un caso di razzismo o xenofobia. Affronteremo anche la progettazione della cooperazione decentrata per la quale ci siamo posti l’obiettivo di coinvolgere le diaspore, in un percorso analogo a quello intrapreso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale» – ha continuato Monica Cerutti, «Stiamo cercando di costruire politiche che non siano emergenziali ma strutturali rafforzando il legame tra la comunità piemontese e i nuovi residenti. È solo attraverso la partecipazione ai processi decisionali e la conoscenza reciproca che si può creare un contesto sociale coeso e sicuro» – ha concluso Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte.

Assoluti, due medaglie e un record italiano a staffetta per Alessandro Miressi

Terza medaglia della carriera nei 100 stile libero dei Campionati Italiani Assoluti per Alessandro Miressi, la seconda di bronzo dopo quella dei Primaverili dello scorso aprile (nel dicembre 2016 fu argento). Il 19enne torinese tesserato per Fiamme Oro Roma e Centro Nuoto Torino e allenato da Antonio Satta, azzurro l’estate scorsa ai Mondiali e alle Universiadi, l’ha conquistata oggi nella prima giornata degli Assoluti Invernali, in programma fino a domani sera allo Stadio del Nuoto di Riccione. Come detto nei 100 stile libero, distanza di cui Alessandro detiene la miglior prestazione italiana stagionale in vasca lunga. Oggi ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche in vasca da 25 metri, concludendo la prova in 47”38 (passaggio 22”63) alle spalle di un velocissimo Lorenzo Zazzeri (Esercito/Florentia, 46”72) e di Luca Dotto (Carabinieri/Larus Nuoto, 47”30), giunto davanti ad Alessandro per soli 8 centesimi. Si tratta della miglior prestazione di questo inizio di stagione per Miressi, che tre settimane fa al Trofeo Nico Sapio di Genova aveva vinto con il tempo di 47”88. Da ricordare che in mattinata l’atleta torinese aveva conquistato titolo e record italiano di società della 4×50 stile libero con la staffetta delle Fiamme Oro Roma

Lavoro e pensioni, i conti non tornano. In 20 mila su 300 pullman per il corteo Cgil

In  300  pullman giunti da Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, e anche da Trentino, Veneto e Friuli ventimila (secondo i sindacati) lavoratori della Cgil si sono snodati in corteo, nonostante la neve,  da stazione di Porta Susa fino in piazza San Carlo. Nel cuore della città il  collegamento video con la leader Cgil  Susanna Camusso. Lo slogan dei manifestanti:  “Pensioni: i conti non tornano”. “Scendiamo in piazza perché c’è una differenza tra le cose promesse, quelle concesse e quelle che ci lasciano fare”, spiega a Repubblica  il segretario Cgil Piemonte, Massimo Pozzi.  La legge di bilancio che si sta discutendo in Parlamento, secondo i sindacalisti “non contiene interventi per l’ occupazione e non fornisce risposte ai cambiamenti della legge Fornero e alle esigenze dei giovani”.

 

(foto: Sergio Pacchiotti)

Day Hospital Oncologico, Open Day al Mauriziano

Sabato 2 dicembre dalle ore 14,30 Open Day all’ospedale Mauriziano di Torino dal titolo “Dietro il sipario”. Lo staff del reparto 3 DH Onco-Ematologico apre le porte ed invita tutti ad un percorso informativo a sorpresa. Alle 17 si svolgerà un breve concerto anni ’60 e per finire un brindisi di buone feste con un rinfresco per gli auguri di Natale realizzato anche grazie al contributo del Bar Caffetteria Babila. In un’ottica di umanizzazione delle cure sempre più attenta alle esigenze dei pazienti, l’ospedale Mauriziano di Torino propone un “Open Day” per tutti coloro che a vario titolo hanno  la necessità di frequentare i servizi di Ambulatorio e Day Hospital Onco-Ematologico (Padiglione 3A, Corridoio Magellano).

I principi che sostengono  tale iniziativa si ispirano al fatto che un’informazione corretta e completa è lo strumento cardine per un’alleanza terapeutica strategica al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle cure. Il coinvolgimento dei pazienti e dei familiari nel processo di cura, oltre ad essere considerato parte del percorso clinico-assistenziale, è indispensabile per l’efficacia terapeutica, poiché aumenta il grado di compliance della persona e favorisce l’adesione alla terapia farmacologica. In occasione quindi delle prossime festività natalizie si propone un pomeriggio “aperto” per i pazienti, i loro familiari e “care-givers”, con l’obiettivo di illustrare le attività meno visibili, l’organizzazione quotidiana e multidisciplinare dell’attività per ogni singola professionalità presente presso la Struttura ed implicata nel processo di cura: una sorta di passaggio di “stanza in stanza” e “dietro le quinte” in cui , il personale infermieristico,  medico,  le farmaciste, i tecnici dell’ UFA, dietologi e dietiste possano spiegare la loro attività ed i percorsi che stanno alla base delle cure ricevute e dell’assistenza fornita. Ma è anche l’opportunità di  volgere uno sguardo alla cura di sè, attraverso un corretto stile di vita, la cura estetica ed il benessere in generale, grazie alla partecipazione di Associazioni di volontariato: in particolare quest’anno saranno presenti l’associazione Walce per il Make up delle pazienti,  l’associazione Le Dragonette per la promozione dell’attività fisica,  il Team del  Progetto letture in corso di terapia, l’attore Davide Mindo dell’Associazione Il Diamante nella parte di Re Umberto I che posò la prima pietra dell’ospedale Mauriziano, il Team del Tour Operator” Emozioni in Canavese” per attività di supporto organizzativo e la Band Beat On The Rock per il momento finale dell’evento con “ La Musica che cura”, durante il quale tutti i presenti, operatori sanitari, pazienti ed ospiti a vario titolo saranno coinvolti in  canti allegri e molto conosciuti degli anni 60’, che termineranno con brani tipici del Natale.

Cavaliere! Ovvero il ritorno alla casa del “padre”

Lo scorso giovedì 30 novembre al Quirinale si è svolta la tradizionale cerimonia di consegna delle onorificenze di Cavaliere del Lavoro. Tra i venticinque insigniti di quest’anno da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella c’erano diversi nomi di spicco, tra cui la Vice Presidente di Confindustria, la torinese Licia Mattioli, Giuseppe Recchi, Francesco Mutti ed altri. L’onorificenza ad uno dei neo Cavalieri, al quale vanno i saluti ed i complimenti, ha attirato la mia attenzione come una sorta di ritorno a casa o di un “da padre in figlio”.  Era il lontano 1981 ed in un’intervista al patinato e diffuso mensile “Capital” (Rizzoli Editore!), un brillante ed emergente Silvio Berlusconi dichiarava: “Se qualche giovane ha una buona idea, mi chiami”. Lo prese alla lettera un giovane neo laureato alla Bocconi, che con un vero e proprio assedio riuscì ad essere ricevuto per un colloquio e a diventarne l’assistente personale del “Cavaliere”, soprannome affibbiato a Silvio Berlusconi dal grande Giovanni Brera e che non gli è mai piaciuto preferendo farsi chiamare il” dottore”. Il giovane bocconiano iniziò così una brillante e travolgente carriera, prima all’interno di “Pubblitalia ’80’ e poi alla “Mondadori Pubblicità”. Avversato duramente da Marcello Dell’Utri, ma sempre difeso dall’amico per eccellenza di Berlusconi, Fedele Confalonieri (chiamato Fidel da Berlusconi stesso) , veniva definito da quest’ultimo “il mio bastone della vecchiaia”. Il rapporto con il gruppo Fininvest si interrompe bruscamente, anche a causa del diverso atteggiamento di Cairo verso le vicende giudiziarie che investirono tutto il gruppo pubblicitario ed i suoi principali dirigenti.  Iniziò così la carriera da imprenditore nel settore dei media e della pubblicità, con acquisizioni e creazione di nuove testate fino all’avventura calcistica con il Torino, l’acquisizione dell’emittente televisiva La7 ed infine il gruppo RCS con il Corriere della Sera, con la recentissima apertura della cronaca torinese e la Gazzetta dello Sport.  È così, l’onorificenza assegnata ad un quarantenne e rampante Silvio Berlusconi da Giovanni Leone nel 1977 (gli anni della “Milano da bere”) e da cui Il Cavaliere si separò, rinunciandovi nel 2014 in seguito alla condanna definitiva per frode fiscale, è ritornata in qualche modo alla casa del “padre” attraverso Urbano Cairo.

Boom del mercato tricolore dell’auto nel 2017. Fca in calo, Jeep e Alfa volano

Prosegue l’ottima performance del  mercato italiano dell’auto. Nel mese di novembre le immatricolazioni (dati del ministero dei Trasporti) sono state 156.332,  pari al 6,79% in più dello stesso mese dello scorso anno. In undici mesi sono state vendute 1.848.919 auto: la crescita è dell’8.71% sull’analogo periodo del 2016. Va invece in controtendenza il gruppo Fca, che grazie a 39.262 auto vendute, ha immatricolato un numero di veicoli inferiore del 5,16% rispetto a novembre  2016. La quota cala dal 28,42% al 25,11% (-3,16%). Nonostante l’exploit di Jeep (+48,85%) e Alfa Romeo (+21,5%), per l’azienda torinese-americana il calo, è una “conseguenza di una gestione equilibrata tra quota e risultati finanziari”. Dall’inizio del 2017 il gruppo ha immatricolato 525.510 vetture, cioè il 6,95% in più dello stesso segmento dell’anno prima e la  quota degli undici mesi è pari al 28,42% (-0,47%).

 

(foto: il Torinese)

Higuain show allo stadio San Paolo

Napoli – Juventus 0-1 e ancora una volta decide Gonzalo Higuain che,  subito dopo la rete con cui ha fatto vincere i bianconeri al San Paolo ha ironicamente polemizzato con il pubblico portandosi la mano all’orecchio rispondendo così al boato di insulti da parte dei tifosi partenopei. Poi  si è diretto sul bordo del campo verso la tribuna autorità e si è portato la mano sulla fronte come  per vedere meglio l’orizzonte, una probabile forma di  contestazione nei confronti del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.

EstOvest Festival in dirittura d’arrivo

E’ in dirittura d’arrivo la sedicesima edizione di “EstOvest Festival 2017”, la Rassegna Musicale (già insignita della “Effe Label”, l’etichetta mirante a selezionare le eccellenze festivaliere europee) organizzata dall’Associazione torinese “Xenia Ensemble”, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Regione Piemonte. Un’edizione particolarmente importante, quella di quest’anno, che ha registrato una partecipazione di pubblico senza precedenti, premiando un fitto calendario di appuntamenti – 28 concerti con cinque prime nazionali e una prima esecuzione mondiale – che ha toccato le location più impensate (dalla Stazione “Porta Nuova” della Metro torinese, per fermarci a Torino, alla farmacia di Porta Palazzo via via fino al “Museo Egizio”) dislocate in ben dieci città differenti del Piemonte, con oltre 50 artisti internazionali coinvolti, fra cui la “Camerata RCO” (Royal Concertgebouw Orchestra) e l’“Orchestra da Camera Accademia” di Pinerolo. Coronamento ideale del Festival, sarà un concerto dedicato nello specifico al tema di quest’anno: gli “Spiriti Musicali”, ovvero “quelle sensibilità capaci di comprendere e creare la musica in una dimensione che va oltre la razionalità”Il doppio appuntamento, sabato 9 dicembre ore 17 al “Museo Ettore Fico” (in via Cigna 114, a Torino, ingresso gratuito con il biglietto del Museo), con replica domenica 10 dicembre ore 17 alla “Chiesa Battuti Bianchi” (in corso Cottolengo 6, a Bra, ingresso gratuito) in omaggio allo scrittore e giornalista Giovanni Arpino nell’anniversario dei trent’anni della scomparsa, vuole ripercorrere alcuni dei momenti musicali più interessanti della rassegna. Non senza qualche novità. A suonare saranno i “padroni di casa” del quartetto “NEXT – New Ensemble Xenia Turin”, già protagonisti, spesso in abbinamento con i numerosi ospiti, di vari appuntamenti in cartellone. Il massimo tributo al tema degli “Spiriti Musicali”, troverà la sua summa nel concerto conclusivo, dedicato a Mozart, genio irrequieto per eccellenza, e all’ironica rivisitazione della sua musica ad opera di Alfred Schnittke. Alla tematica del rapporto fra musica e potere è riconducibile il malinconico quartetto del compositore ebreo Mieczyslaw Weinberg, mentre al percorso sulla spiritualità si riferisce la composizione contemplativa dell’estone Erkki-Sven Tuur. All’impressionismo musicale di Ravel si ispira invece il giovane talento Martin Loridan, vincitore della “Call for Scores 2016” e, anche quest’anno, omaggiato da EstOvest Festival con una prima esecuzione italiana. Spiriti musicali diversi, ciascuno voce di una diversa nazione. Proprio come di differenti provenienze geografiche (a conferma del respiro sempre più internazionale assunto dal Festival dal 2001 ad oggi) sono i quattro esecutori: romeno Adrian Pinzaru, irlandese Ellis Cranitch, italiano Claudio Pasceri e giapponese Mizuho Ueyama.

Info: www.estovestfestival.it

g.m.

Deludono le due opere italiane, le stagioni dei fratelli di Quadri e i fratelli assassini di Tagliaferri

DAL NOSTRO INVIATO  Elio Rabbione

Possibile che, tra le opere prime e seconde predisposte sul versante italiano del TFF 35, per la quindicina di film da sistemare nel cartellone del concorso, Emanuela Martini e il suo staff non abbiano scovato null’altro che non fossero Jacopo Quadri e Andrea Tagliaferri? Il primo, attingendo ai quattrini di mamma Rai e a quell’Ubulibri di paterne radici, inventa un “soggetto”, scrive con una coppia di amici una “sceneggiatura” e ci sottopone Lorello e Brunello, ovvero le quattro stagioni in un anno recente della vita dei fratelli Biondi, tra le campagne del Grossetano. Vita grama e sempre eguale, a capitoli, le giornate che si aprono all’alba e si chiudono con fatica al tramonto, i compiti abituali dell’agricoltura, le chiacchiere di niente con i compari, la cucina e Trump in tivù, la vita dell’uomo che si confonde con quella degli animali, la mungitura delle pecore e il terrore dei lupi che creano carneficine, gli alberi e le semine, le macchine cui fare manutenzione, gli steccati e le reti a protezione, una vecchia parente cui accudire, un’altra filosofa pratica della vita e dei destini. 85’ con questo e altro ancora, camera fissa per la maggior parte del tempo, ricerca facile della bella immagine, azioni e parole che non producono sentimenti e non portano a nulla. Tagliaferri – con la paterna produzione di Matteo Garrone, di cui è stato assistente -, tra i pescherecci di Comacchio e certi freddi, solitari centri del Ravennate, considera invece in Blue kids il legame morboso che lega fratello (Fabrizio Falco) e sorella (Agnese Claisse), costruisce per la coppia la scomparsa della madre, fatta di lacrime finte, un’eredità completamente trasmessa al padre, l’uccisione di costui quasi fosse un gioco, un rituale che li lega e che deve essere compiuto con il sorriso sulle labbra. Una cronaca che certe vicende non solo di oggi ci hanno fatto conoscere, i nomi li abbiamo tutti nella memoria, il disaffetto, i quattrini, la noia, tutto può essere la molla che fa scattare quelle malvagità che non hanno tempo. Ricercare le tante cause ed esatte, entrare negli animi, scovare i meccanismi e il nulla che sta forse all’inizio di tutto: invece qui ogni cosa è freddamente raccontata, e la non partecipazione porta ad un vuoto di scrittura e di direzione che la bella fotografia di Sara Purgatorio cerca di colmare, serpeggiando tra dialoghi inesistenti, tra sguardi che vorrebbero accrescere i rapporti ma li svuotano, tra un fondo d’inerzia narrativa che azzera anche il marcio dei due ragazzi.

Batte bandiera francese uno dei film che più ci sono piaciuti del concorso, quel À voix haute di Stéphane De Freitas in cui, nell’epoca della letteratura spiccia, dei tanti surrogati colloquiali che vengono usati, dei termini abbreviati per fretta e per comodità, qualcuno vivaddio vuole resuscitare la parola. Quella pensata, costruita, tondeggiante, emessa con i fiati giusti, colorita, porta a dovere. Quella improvvisata, quella condivisa, quella aiutata dalla recitazione. Succede nella periferia parigina, all’interno dell’Università di Saint-Denis, dove ogni anno viene indetto il concorso “Eloquentia” per l’elezione del miglior oratore. Succede con una ventina di studenti provenienti da paesi anche lontani, che riconoscono nella parola, nella sua costruzione e nel suo uso, il passaggio obbligato verso la vera espressione, autentica, verso la sua libertà, verso un vivere che esprima crescita, scioltezza, fiducia in se stessi. Si improvvisa, si narra, si discute, si mettono in campo le proprie doti, il proprio carattere, le timidezze e la piccola cialtronaggine, il divertimento e i ricordi della propria terra. Anche qui un documentario, ma tu ci senti equilibrio e verità, piacere dell’ascolto, un susseguirsi vitale di giorni, un panorama di facce difficilmente dimenticabili.

 

Come difficilmente dimenticabile è Daphne dell’inglese Peter Mackie Burns con il faccino bello di Emily Beecham. Decisamente disinibita, riempie la solitudine con lettura di Slavoj Zizek e sesso senza troppi problemi, qualche incontro con l’amica per rinfacciarsi quale delle due sia più “stronza”, giri nei bar per qualche bicchierino di troppo e per qualche tiro di cocaina per tenersi a galla, il suo lavoro in un ristorante dove il proprietario è innamorato silenziosamente di lei e lei aspira ad una promozione a secondo chef. Poi una madre che sta morendo di cancro e si rifugia negli affetti recalcitranti di una figlia e nella fiducia in una religione che le insegni una nuova sopportazione; e una rapina che la sbalza dall’andamento sempre eguale delle sue giornate: forse sarà una nuova salvezza, uno sguardo mai considerato, un momento inaspettato per andare incontro agli altri e riscoprire se stessa. Un bellissimo ritratto di donna circondato da altre partecipazioni che non sono indifferenza, una storia triste e brillante al tempo stesso, gli angoli della vita con la drammaticità e le sfide espressi in modo narrativamente piacevole e forte, le annotazioni giuste, la concretezza dei vari passaggi più che apprezzabile. Non si chiede poi troppo!

 

Elio Rabbione