In attesa dell’approvazione del Bilancio di previsione 2018-2020, ogni mese gli uffici regionali potranno garantire la propria operatività spendendo in dodicesimi quanto stabilito nel previsionale incardinato in prima Commissione.
Così è stato stabilito, nella seduta del 27 dicembre, dal Consiglio regionale che ha approvato a maggioranza il disegno di legge di “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l’anno 2018 e disposizioni finanziarie”.
L’esercizio, è scritto nel testo presentato in Aula dal vicepresidente Aldo Reschigna, sarà prorogato fino alla approvazione del disegno di legge sul “Bilancio di previsione finanziario 2018-2020”, comunque non oltre il 30 aprile (ai sensi dello Statuto).
Come sottolineato dal relatore di maggioranza, Andrea Appiano (Pd), la novità di quest’anno è che, per quanto concerne l’attuazione degli accordi di programma, non vi sarà il vincolo della spesa in dodicesimi. La disposizione si aggiunge a quella che elimina il vincolo per le spese obbligatorie e d’ordine, quelle per interventi collegati alla tutela dell’incolumità pubblica e casi simili di necessità e urgenza.
Il relatore di opposizione Davide Bono (M5s) ha lamentato il cronico ritardo nell’approvazione dei documenti di bilancio, non solo dovuta ad elementi contingenti. Per questo motivo ha sollecitato la Giunta regionale ad iniziare la discussione del bilancio di previsione al più presto e comunque entro gennaio.
Sempre per le minoranze, il relatore Massimo Berutti (Fi), rilevando che ci si sta limitando ad una presa d’atto, ha auspicato la possibilità di una discussione aperta sul previsionale per trovare provvedimenti condivisi per il rilancio dell’economia piemontese.
Nel suo intervento Gian Luca Vignale (Mns) ha stigmatizzato che con l’allungamento dei tempi di discussione dei documenti di bilancio venga meno la funzione programmatoria dell’Assemblea, lasciando campo totalmente libero alla Giunta.
Poco prima dell’Esercizio provvisorio è stata anche approvata, all’unanimità dei votanti, la proposta di deliberazione 273 “Nota di aggiornamento al Defr 2018-2020”, che ha lo scopo di attualizzare i dati macroeconomici del documento di programmazione del 21 novembre scorso.
Il gruppo M5s è intervenuto con Bono e Mauro Campo che hanno definito il Defr un documento positivo per l’aggiornamento dei dati, ma con stime poco convincenti e ritenute abbondanti, che si teme possano essere riviste al ribasso.
Berutti ha espresso perplessità, rilevando carenze nelle politiche programmatorie rispetto ai settori più interessanti per il Piemonte come l’industria e l’agricoltura.
Per la maggioranza Elvio Rostagno (Pd) ha parlato di bassa crescita piemontese derivante dalla struttura della nostra economia, legata al manifatturiero.
Nella replica finale il vicepresidente Reschigna, confermando la previsione di un aumento delle entrate fiscali (in particolare il bollo auto), ha evidenziato significativi segnali di ripresa provenienti dal settore manifatturiero ma, soprattutto, da servizi e turismo: si spera in un anno record. L’elemento più debole della nostra economia, invece, rimane quello delle imprese di costruzione.
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