Settembre 2017- Pagina 34

Al Mauto, tra auto che hanno fatto la storia

Il Mauto di Torino non ha eguali in Italia, non solo perché conserva oltre duecento autovetture di ottanta differenti marche attraverso le quali è possibile ripercorrere le tappe più significative della storia dell’automobilismo, ma anche perché è l’unico Museo Nazionale dedicato ai veicoli a quattro ruote. Intitolato all’avvocato Giovanni Agnelli, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino è stato fondato nel 1932 e ha aperto al pubblico nel 1939. Dal 1960 ha sede nel palazzo di Corso Unità d’Italia che, appositamente progettato dall’architetto Amedeo Albertini, nel 2011 è stato oggetto di una profonda ristrutturazione architettonica alla quale hanno fatto seguito la definizione di un allestimento accattivante e la creazione di un ordinamento intelligente che hanno permesso di valorizzare la ricca collezione di automobili, combinando alla perfezione rigore scientifico e esigenze divulgative.

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La visita ha inizio al secondo piano del museo dove è protagonista il Novecento. Dopo aver scoperto la complessa origine della locomozione ed aver ammirato la carrozza di Bordino e gli altri mezzi sperimentali concepiti nel corso del XIX secolo per sostituire il motore ai cavalli, si entra nel «grande garage del futuro» in cui sono raccolti alcuni dei primi preziosi modelli prodotti per essere venduti sul mercato. Seguono le sale in cui si raccontano l’inarrestabile evoluzione e la progressiva diffusione delle automobili. Inizialmente considerate come beni di lusso riservati a pochi, sono indispensabili mezzi di trasporto durante il primo conflitto mondiale prima di diventare, a partire dalla seconda metà del Novecento, oggetti di una nuova dimensione industriale. Alla produzione seriale si accompagnano sempre più lo studio tecnico e la ricerca estetica, finalizzati a produrre veicoli in cui eleganza e prestazioni si combinano alla perfezione. Grazie agli studi di aerodinamica e alla nuova attenzione per il design, nascono automobili straordinarie come la berlinetta sportiva 202 della Cisitalia che, con il suo telaio tubolare e l’elegantissima carrozzeria Pininfarina, segna una vera e propria rivoluzione nello stile delle automobili.

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L’itinerario di visita prosegue al primo piano dove le otto immense sale sono dedicate a descrivere le molteplici declinazioni del rapporto che lega l’automobile all’uomo. Si rimarrebbe ore a studiare il pavimento illuminato con la piantina di Torino sulla quale è segnalata la grande quantità di costruttori, carrozzieri, officine e fabbriche che hanno fatto del capoluogo piemontese la città dell’automobile. Allo stesso modo, si resta colpiti dall’incredibile evoluzione che i singoli componenti meccanici – dalla ruota alle sospensioni, passando per i motori – hanno conosciuto nel corso del tempo. A lasciare senza fiato è però, senza ombra di dubbio, la lunga galleria dedicata alle auto da corsa. Accanto alla Fiat 130 HP con cui Vincenzo Nazzaro vinse il gran premio organizzato dall’Automobile Club di Francia nel 1907 e alla Mercedes Benz W196 portata alla vittoria da Fangio, si possono ammirare alcune delle auto che hanno fatto la storia del reparto corse della Ferrari: la 312 T5 di Gilles Villeneuve, la F2001 e la F2003 GA, con le quali Michael Schumacher vinse il titolo piloti, la Ferrari F2005 disegnata da Aldo Costa e infine la 248 F1, protagonista del campionato 2006.

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Chiudono il percorso le sale dedicate al car design, eccellenza italiana in cui convivono creatività e sapere tecnico. Ad arricchire la visita di questa così come di tutte le altre sezioni del museo sono una serie di postazioni multimediali che permettono al visitatore di scegliere i contenuti e avere un ruolo attivo nel processo di conoscenza. La volontà di personalizzare l’esperienza nelle sale ha portato il Mauto ad essere uno dei primi musei italiani a sviluppare un’App che tutti i visitatori possono scaricare gratuitamente per accedere ad approfondimenti storici, schede tecniche e immagini d’archivio e che ha contribuito a renderlo un museo all’avanguardia, capace di raccontare il passato e al contempo di essere proiettato nel futuro.

Giulia Amedeo 

Le ricette della fame in tempo di guerra

Bruna Bertolo storica, giornalista, ricercatrice infaticabile di storia e femminile  e di storia della sua amatissima Val di Susa ,ha mandato in tutte le edicole un nuovo libro :”Donne e cucina in tempo di guerra . Dal ’39 al ’45: il conflitto raccontato attraverso le ricette della fame “, edito da Susa libri.
 E’ un libro che ci consente di capire come si viveva e come si mangiava durante la II Guerra mondiale, ma è anche un libro che ci permette , attraverso uno straordinario apparato fotografico, di ricostruire il clima di anni tragici per l’Italia. Le ricette di guerra ci fanno toccare con mano i sacrifici terribili che dovettero affrontare i nostri padri e i nostri nonni. Non solo i nostri padri che erano impegnati nelle steppe di Russia o nei deserti africani e successivamente sulle montagne nella Resistenza armata, ma anche le famiglie che dovettero combattere contro la fame giorno per giorno. La borsa nera era un privilegio di pochi oltre che un’infamia sociale. Le massaie italiane attraverso la loro inventiva riuscivano a rendere meno intollerabile la cucina della fame, fatta di ricette in cui la povertà degli ingredienti era pari solo alla creatività di chi era in cucina. L’Italia era sempre stata un paese povero, ma la sua agricoltura aveva permesso condizioni di vita migliori, anche se la miseria, anche in periodo di pace, non era una situazione inconsueta al Sud come al Nord. Bruna Bertolo è anche una bravissima cuoca. Scrive di argomenti che conosce non solo per averli scoperti nei giornali e negli archivi. Come quando scrive di scuola, si vede che è stata un’ottima, avveduta, straordinaria docente. Il libro, come ho scritto nella prefazione ,”serve ai giovani per conoscere ed a chi ha un’età diversa per ricordare un passato  che tanti italiani hanno dovuto affrontare “. E’ un libro che merita di essere letto. Ci farà capire anche come, in fondo, noi  che siamo nati in periodi di pace, siamo davvero dei privilegiati. Ci lamentiamo di tutto, ma siamo dei privilegiati. Anche in questo nuovo lavoro Bruna Bertolo riconferma i suoi maggiori pregi: sa muoversi dalla storia locale a quella nazionale con grande naturalezza, una capacità  che è di pochissimi storici. La maggioranza tende a fossilizzarsi nella storia locale o mantenersi lontani da essa ,quasi fosse una storia non meritevole di attenzione, mentre la grande storia è fatta anche dalle piccole storie accostate e confrontate. Bruna Bertolo sa anche  mantenere il distacco critico necessario a chi scrive di storia. La sua pagina non è mai ottenebrata dall’ideologia  che il sommo  Raimondo Luraghi riteneva ,non senza ragione, essere il veleno-lui parlava di cianuro- della storiografia contemporanea.

Pier Franco Quaglieni

La Cultura ebraica celebra anche a Torino la sua Giornata

La XVIII Giornata Europea della Cultura Ebraica, si celebra il 10 settembre in 35 Paesi europei. In Italia verranno coinvolte 81 località di cui 16 in Piemonte, per scoprire storia, luoghi e tradizioni degli ebrei attraverso centinaia di eventi tra visite guidate a sinagoghe, musei e quartieri ebraici, spettacoli, mostre, concerti, degustazioni kasher e altri appuntamenti culturali. Prendono parte all’iniziativa Torino, Acqui Terme, Alessandria, Asti, Biella, Carmagnola, Casale Monferrato, Cherasco, Chieri, Cuneo, Ivrea, Moncalvo, Mondovì, Rivalta Bormida, Saluzzo e Vercelli. Nel capoluogo piemontese il 9 settembre si terrà  il concerto del tenore Angel Harkatz Kaufman e del complesso  “Le Haim”, alla Comunità ebraica. Tutti i dettagli sul sito web www.ucei.it/giornatadellacultura e sulla pagina Facebook Giornata Della Cultura Ebraica.

 

(foto: il Torinese)

Come previsto: dalla siccità e dal caldo l’allerta si sposta su pioggia e temporali

Dopo settimane di calura e siccità estrema sarà un sabato di maltempo su Torino e sul Piemonte con stato di  ‘allerta gialla’, cioè criticità ordinaria per rischio di locali allagamenti e frane sul nord della regione, dalla Valchiusella sino al bacino del Toce, e nelle valli Belbo, Bormida e Scrivia. E’  quanto indica l’aggiornamento meteo di Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale. Si verificheranno rovesci e temporali diffusi, “intensi e persistenti sull’Alto Piemonte” e da metà pomeriggio sulle zone al confine con la Liguria. Il miglioramento si prevede già da domenica  a partire da ovest ma per due giorni il tempo sul Piemonte resterà variabile. La pioggia si sposterà poi al centro – sud.

 

(foto.  il Torinese)

Arte contemporanea sui colli del Monferrato

Domenica 10 settembre 2017, alle ore 11.00 s’ inaugura la 9° edizione della M.A.C. – Mostra d’ Arte Contemporanea – allestita presso lo Spazio La Nisolina di via Mameli 63 in Lu, curata da Nadia Presotto, con le opere degli artisti Niccolò Calvi di Bergolo – Paola Colleoni – Albina Dealessi – Giancarlo Ferraris – Renato Luparia – Ugo Nespolo – Nadia Presotto – Guido Villa

 

Niccolò Calvi di Bergolo risiede al Castello di Piovera dove si possono ammirare le numerose opere nate dalla sua inesauribile creatività, risultato di oltre quarant’ anni di ricerca e lavoro. Laureato in scienze politiche è stato assistente al Politecnico di Milano ai corsi di architettura nel laboratorio di disegno e rilievo.

 

Paola Colleoni artista residente in Bergamo presenta una opera realizzata con la tecnica della “Fluids Instability” basata sulle leggi fisiche delle dinamiche dei fluidi; la libertà dell’ informale si fonde quindi con la sua lunga esperienza nel figurativo.

 

Gianni Colonna nasce a Torino e vive a Cella Monte; è stato allievo di Felice Casorati ed è protagonista di importanti mostre personali non solo in Italia. Oltre al tradizionale olio su tela, dipinge fin da giovanissimo su superfici varie.

 

Albina Dealessi, artista di Lu, residente a Conzano; realizza materiche tele informali creando sovrapposizioni che rimandano a immagini di paesaggi o astrazioni pittoriche; temi ripresi anche nelle sue recenti opere incisorie, le xilografie.

 

Giancarlo Ferraris, artista astigiano, insegnante di discipline pittoriche a Torino e Acqui Terme fino al 2010. L’ attività artistica inizia nel 1972 partecipando a numerose rassegne espositive. Il paesaggio delle colline tra Monferrato e Langa è quello più rappresentato nelle sue opere.

 

Renato Luparia, fotografo di Conzano, specializzato in immagini di paesaggio e di natura, dotato di una innata sensibilità nei confronti dell’ ambiente. Ogni suo scatto è un paesaggio antropizzato che nasconde una storia, un’ emozione.

 

Ugo Nespolo – ospite d’ onore – diplomato all’ Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e laureato in Lettere Moderne. I suoi esordi artistici risalgono agli anni Sessanta, con la Pop Art, i futuri concettuali e i poveristi. La sua produzione si caratterizza per l’ impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che caratterizza le sue opere, divenendo una sorta di marchio di fabbrica.

 

Nadia Presotto, vive e opera a Conzano (Al); le sue opere pittoriche nascono dall’ unione tra il linguaggio figurativo e quello astratto, collocandosi fuori dagli schemi tradizionali. Gli acquarelli elaborati in questi ultimi tempi mostrano il gusto della ricerca tecnica raffinata, quasi di una impalpabile rarefazione. E’ curatrice della mostra.

 

Guido Villa nasce a Vercelli dove frequenta l’ Istituto di Belle Arti e successivamente il corso libero di nudo presso L’ Accademia di Brera di Milano. E’ stato insegnante di arte grafica, ha illustrato gran parte dell’ enciclopedia Garzanti. Numerose le sue partecipazioni a rassegne espositive in Italia e all’ estero.

 

La nona edizione della M.A.C., ideata da Nadia Presotto e Albina Dealessi, si avvale, come per le precedenti edizioni, del patrocinio del Comune di Lu. L’ intento è quello di valorizzare il territorio monferrino e le varie espressioni artistiche ed è visitabile fino al 17 settembre 2017.

 

INFORMAZIONI UTILI: M.A.C. 9° edizione – dal 10 al 17 settembre 2017 – orario dalle 10 alle 20 su appuntamento – chiuso lunedì. Sabato 16 e domenica 17 settembre aperto dalle 16 alle 20. Ingresso libero. Spazio La Nisolina – via Mameli 63 – Lu Monferrato (AL) – Tel. 338.3354590.

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LU MONFERRATO (AL) Spazio LA NISOLINA Via Mameli 63 – tel. 338.3354590

M. A. C. 9° edizione – Mostra d’ Arte Contemporanea

 Dal 10 settembre 2017 vernissage ore 11.00 Al 17 settembre 2017

Orario dalle 10 alle 20 su appuntamento – chiuso lunedì

Sabato 16 e domenica 17 settembre aperto dalle 16 alle 20

INGRESSO LIBERO

ARTISTI: Niccolò Calvi di Bergolo – Paola Colleoni – Gianni Colonna – Albina Dealessi – Giancarlo Ferraris – Renato Luparia – Ugo Nespolo (ospite d’ onore) – Nadia Presotto – Guido Villa

Patrocinio: Comune di Lu – Curatore: Nadia Presotto

 GENERE: ARTE CONTEMPORANEA

 

Caos in piazza San Carlo, fu colpa delle transenne? Gli inquirenti cercano la verità

L’attenzione degli inquirenti è puntata sulle  transenne che avrebbero aggravato il disastro di piazza San Carlo la sera del 3 giugno, durante la proiezione della partita di Champions, quando l’ondata di panico provocò oltre 1.500 feriti, fra cui una donna,  poi deceduta.  Questa è l’ipotesi che si  sta facendo strada tra gli investigatori, anche in base a tante testimonianze e accertamenti tecnici eseguiti nel corso dell’inchiesta. Le transenne impiegate, in ferro e non in plastica, sarebbero state eccessivamente ingombranti e pesanti e potrebbero essere state posizionate in modo inopportuno , intralciando il deflusso della folla. Il procedimento giudiziario è aperto per i reati di omicidio e lesioni colpose anche in relazione all’articolo 40 del codice penale, che punisce le omissioni di chi era preposto ad evitare gli eventi dannosi.

 

(foto: il Torinese)

Iren, 100 bambini in ufficio con mamma e papà

Tre i siti torinesi del gruppo coinvolti dall’iniziativa: la sede direzionale di corso Svizzera, la sede Ireti di via Pianezza e la sede Amiat di via Giordano Bruno

Oltre 100 bambini tra i 4 e i 14 anni nelle sedi aziendali del Gruppo Iren a Torino, hanno partecipato, rumorosi e curiosi, a “Bimbi in ufficio con mamma e papà”, iniziativa di carattere nazionale nata per far conoscere ai più piccoli l’attività professionale e i luoghi di lavoro che i propri genitori frequentano quotidianamente. Tre i siti torinesi del gruppo coinvolti dall’iniziativa: la sede direzionale di corso Svizzera, la sede Ireti di via Pianezza e la sede Amiat di via Giordano Bruno.Dopo l’accoglienza iniziale, i bambini hanno potuto trascorre un po’ di tempo con i loro genitori per conoscere gli uffici e capire che tipo di attività svolgono mamma o papà.

Successivamente per tutti è stata predisposta, con modalità diverse a seconda della fascia di età, un’attività educativa incentrata sul tema “Diventa Ecofan” attraverso l’illustrazione di buone pratiche sui temi dell’ecologia e del risparmio energetico. Questa iniziativa ha consentito ai ragazzi coinvolti di capire come non servano gesti eroici, ma piccole azioni quotidiane, per migliorare l’ambiente e favorire il risparmio energetico. Un gruppo di bambine e bambini hanno sperimentato da protagonisti una seduta del Consiglio di Amministrazione esaminando, nel ruolo di consiglieri, progetti ed idee da loro proposti per migliorare l’ambiente e la qualità della vita di domani. Alla fine della mattinata, pranzo in mensa con i genitori ed i colleghi dove per l’occasione è stato servito un menù speciale adatto a grandi e piccini.

Festa Unità: “Aiutiamoli a casa nostra”

RICCARDO MAGI INTERVIENE A UN INCONTRO PUBBLICO
Sabato 9 settembre, alle ore 21, presso la Festa de l’Unità di Torino (C.so Umbria 83) i Giovani Democratici hanno organizzato un incontro dal titolo “Aiutiamoli a casa nostra” nel quale interverrà il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi. Dopo l’iniziativa in Consiglio regionale del 26 luglio scorso che hanno visto la partecipazione di Emma Bonino, l’incontro sarà l’occasione per commentare le recenti prese di posizione del Governo italiano e degli altri Paesi europei sulla gestione dei flussi dei migranti dall’Africa e per fare il punto sulla raccolta firme sul progetto di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero” promosso da Radicali Italiani, ACLI, ARCI, Casa della Carità, Centro Astalli, CILD, A Buon Diritto, ASGI, CNCA, con l’adesione di moltissime associazioni nazionali e locali. Interverranno, oltre a Riccardo MagiSilvia Ala (Responsabile organizzazione Giovani Democratici) e Igor Boni (Coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta). Durante l’evento sarà allestito un tavolo per raccogliere le firme dei cittadini in calce alla proposta di legge “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”.

Quando la musica diventa scultura

La scultura di Fausto Melotti approda al castello di Miradolo, che le dedica un’importante mostra antologica a partire dall’ 11 novembre prossimo. Fausto Melotti è stato uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento, artista a 360 gradi, non soltanto scultore, ma anche pittore, ceramista, poeta e appassionato di musica. La Fondazione Cosso al castello di Miradolo conferma ancora una volta il grande lavoro di ricerca che ha intrapreso da quasi dieci anni, nel creare un dialogo tra le arti figurative e la musica, e la scelta di dedicare una mostra a Fausto Melotti non è certo stata casuale. Ingegnere di formazione e artista per vocazione, Melotti, nato all’inizio del Novecento a Rovereto, ha attraversato un periodo storico durante il quale, nell’Italia delle innovazioni industriali e dei ricordi di guerra, l’astrazione verrà riconosciuta soltanto vari decenni dopo le sue manifestazioni. La sua scultura “non lavora più sul togliere dal pieno, ma sul far emergere dal vuoto”, divenendo l’espressione di una sintesi che evita qualsiasi pesantezza cerebrale e diventa esplicitamente spirituale. Egli ricerca una geometria capace di mettere da parte qualsiasi rappresentazione figurativa, esprimendo un amore puro per la materia, sia essa il bronzo o la ceramica. Melotti, pianista professionista, applica anche alla scultura le leggi della musica; le composizioni che realizza evocano un’armonia fatta di variazioni, di intervalli e di legati, e non è casuale la sua scelta dei titoli delle opere ispirate al lessico musicale, quali Piccola Sequenza, Contrappunto X o Scala musicale, tutti capaci di essere la rappresentazione plastica di un ritmo sonoro plasmato dall’artista. L’esposizione, curata da Francesco Poli e Paolo Repetto, si sviluppa attraverso un percorso che propone al visitatore oltre ottanta opere di Melotti, di cui trenta sculture, dipinti su carta, ceramiche. La speciale sezione “Assonanze” pone a confronto le sue opere con quelle di grandi artisti da lui amati o di cui è stato amico, quali Arturo Martini, Fortunato Depero, Paul Klee, Vassili Kandinskij, Alexander Calder, Lucio Fontana, Atanasio Soldati e Osvaldo Licini. La musica, fonte e passione inesauribile per Melotti, entra in gioco da protagonista nell’esposizione, attraverso un’insolita installazione sonora, nell’ambito del progetto musicale intitolato “Avant-derniere pensee” e curato da Roberto Galimberti, in cui le partiture amate dal maestro fanno da contrappunto sonoro alle sue opere nelle sale del castello.

 

Mara Martellotta

Castello di Miradolo. 11 novembre -11 febbraio 2018

 

Il Comune taglia le società partecipate per contenere la spesa. Il voto in Sala Rossa

Si chiama revisione straordinaria delle partecipate della Città , in base alla legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione, l’operazione della Giunta comunale che ha approvato una delibera da sottoporre al voto del Consiglio comunale entro il 30 settembre: si tratta di dismettere gli “asset non strategici per la Città”, così da guadagnare qualche milione per rinforzare il bilancio municipale. E’ prevista la dismissione delle partecipazioni civiche in: 2I3T scarl, Ceipiemonte scpa, Csp Scarl, Finpiemonte spa, I3P scpa, Ipla spa, oltre all’alienazione di almeno il 5% della quote in Caat e Environment Park. In relazione alle quote di società detenute dalla Città tramite Fct Holding spa, la delibera propone l’alienazione di Agenzia di Pollenzo spa, Banca Popolare Etica scpa, Finanziaria Centrale del Latte spa, Finpiemonte Partecipazioni spa e di parte di Fsu (holding che con Genova detiene il 36% del capitale di Iren) e Sagat. La sindaca Chiara Appendino e l’assessore al Bilancio Sergio Rolando comunicano che si individueranno “ulteriori eventuali operazioni inerenti società ed enti partecipati dalla Città, compresi quelli no profit, fuori dal campo di applicazione della Legge Madia, in un’ottica di corretto utilizzo delle risorse pubbliche, del contenimento della spesa e del miglioramento delle performance aziendali dei servizi offerti a cittadini e imprese”.