Approda al teatro Regio di Torino martedì 16 maggio prossimo alle ore 20 il mondo della “Zauberoper”, ovvero dell’opera magica, che pervade il “Flauto Magico” di Wolfgang Amadeus Mozart. Si tratta di un genere particolarmente amato dal pubblico tedesco e contraddistinto da una commistione dei temi magico, comico e tragico. La regia di Roberto Andò è ripresa da Riccardino Massa, direttore dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio sarà un esperto conoscitore del repertorio austro-tedesco, Asher Fisch.

Il cast è di primo ordine, da Ekaterina Bakanova nel ruolo di Pamina a Markus Werba in quello di Papageno, da Elisabeth Breuer nei panni di Papagena a Antonio Poli in quelli di Tamino e di Olga Pudova in quelli della Regina della Notte. Il Flauto Magico di Mozart nasce proprio come Zauberoper e molte sono le fonti che lo ispirano, tra cui la più accreditata è “Lulu, ovvero il flauto magico” di August Jacob Liebeskind. Mozart compose l’opera per l’amico massone Emanuel Schikaneder, attore e impresario teatrale che gestiva il Theater auf der Wieden di Vienna, in cui avvenne il suo debutto, e che ne compose il libretto. Egli fu anche il primo interprete di Papageno. L’opera andò in scena a Vienna per la prima volta il 30 settembre 1791, due giorni dopo la stesura finale da parte del compositore della partitura dell’ouverture, con il solenne triplice accordo iniziale, e compendia in sé diversi generi, da quello drammatico, essendo un’opera seria con accenti drammatici, a quello buffo, essendo un’opera ricca di manifestazioni di gioia, leggerezza e ironia. Ma risulta anche un’opera sacra, proto-romantica, un turbinio di registri cui Mozart è riuscito a conferire un’unità compiuta. Un altro suo aspetto rilevante è quello della possibilità di una sua lettura su diversi livelli: l’approccio più immediato è quello della fiaba, dato dalla storia che tradizionalmente si dipana tra dame da salvare, prove, imprevisti e numerosi elementi fantastici. Letture più raffinate colgono i riferimenti della storia di ispirazione illuminista nella contrapposizione tra la luna e il sole, il bene e il male, il vero e il falso. Infine sono noti i rimandi al mondo della massoneria e ai suoi riti di iniziazione con il ritorno continuo del numero 3, sia musicalmente sia nei personaggi, i simboli, i richiami alla fratellanza e all’evoluzione dell’uomo nel superamento delle prove.
Si narra che Mozart in letto di morte avesse chiesto che gli venissero cantate le arie di Papageno. Eugenio Montale ha ritenuto il Flauto Magico il “capolavoro poetico dell’Illuminismo”.
Mara Martellotta
La procura della Repubblica di Torino ha preso in carico un esposto inviato da un esperto in valutazioni di impatto ambientale, attraverso il quale si richiede l’apertura di un’indagine
Il Comune di Bosconero, in collaborazione con le associazioni locali, organizza, domenica 14 giugno, la quattordicesima edizione della Mostra dell’artigianato. 
promuovere i suoi prodotti si è creata una vetrina su Facebook, “Sfizipazzi”. A Rosalba fantasia e creatività non mancano. E’ partita con il découpage, per dar libero sfogo all’immaginazione e reinterpretare vecchi oggetti per farli rivivere attraverso un nuovo look. Poi è passata alla bigiotteria, che ora ha messo in liquidazione perché in lei sono nate nuove passioni: quella per l’uncinetto, attrezzo con cui realizza pupazzi “amigurumi”; e quella per la lavorazione della cera, elemento base delle sue candele con dedica. “Amigurumi è un passatempo molto popolare in Giappone, una tecnica che adesso sta prendendo piede anche in Europa”, spiega Rosalba. Il nome è il risultato della combinazione delle parole giapponesi “ami”, che significa lavorare all’uncinetto, e “nuigurumi”, che vuol dire peluche: giocattoli lavorati all’uncinetto, come pupazzi, bambole, piccoli animali. In perfetto stile giapponese, il tipico amigurumi ha corpo cilindrico e testa grande, come nei fumetti e nei cartoni animati nipponici.
incomincio un pupazzo penso già a come fare il prossimo”, dice Rosalba, che tra un amigurumi e l’altro trova anche il tempo di dedicarsi alla seconda passione del momento. “La candela – precisa – è un complemento d’arredo che trovo delizioso e che può essere posizionato in qualsiasi angolo della casa: scalda l’atmosfera e rende l’ambiente più accogliente quando è spenta; accesa riflette una luce tenue che ha uno straordinario potere rilassante”. Le materie prime si reperiscono con facilità: cera d’api, paraffina, stoppini, essenze profumate. “Una candela profumata è sempre un bel regalo. E poi – conclude Rosalba – quelle che faccio io sono diverse da tutte le altre, hanno qualcosa in più: un messaggio portafortuna, una dedica che inserisco nella cera mentre la fondo nello stampo e che rimane nel tempo, anche dopo che l’ultimo pezzetto di candela si è sciolto. Un particolare che le rende un dono molto apprezzato, d’effetto e soprattutto scaramantico”.
La polizia ha rintracciato e arrestato l’autista del camper che oggi, alla periferia di Torino, era fuggita dopo avere investito con un motociclista che è morto per l’urto
all’alimentazione, al gusto e al turismo e, grazie all’applicazione, dei princìpi innovativi della Blue Economy sarà possibile creare occasioni per il rilancio di un territorio nel suo complesso. Per fare fronte a una crisi che sembra non voler mollare la presa bisogna unire tutte le risorse, le professionalità e i saperi della nostra gente e delle nostre imprese. In questo modo – conclude Ruffino – sapremo essere competitivi grazie ai prodotti di qualità, ad una loro commercializzazione efficace in abbinamento al turismo culturale, del paesaggio e religioso”
Importante esperienza formativa presso Pininfarina s.p.a., per sette ufficiali del Corpo di Commissariato dell’Esercito in servizio alla Scuola di Applicazione di Torino.
E per un mese, fino al 16 giugno, negli studi dentistici ANDI di Torino e provincia
A causa dell’asfalto bagnato per la pioggia e per la forte velocità ieri sera in corso Giulio Cesare